Scritto da Massimo Bambara |
Martedì 11 Gennaio 2011
Se la media inglese ci dice che un pari in casa non è mai un risultato positivo, è sicuramente possibile analizzare alcuni aspetti positivi del pari di domenica contro l'Udinese.
In prima battuta è opportuno evidenziare lo stato di emergenza con il quale si è dovuta affrontare questa partita, con ben 6 titolari indisponibili più altri 2 giocatori importanti inutilizzabili.
Senza elementi chiave della squadra come Nesta Ambrosini e Pirlo il Milan è comunque stato in grado di reggere l'urto e di tener botta a uno degli avversari più in forma del campionato.
Inoltre quando non si gioca particolarmente bene è nel carattere e nella forza d'animo dei giocatori che bisogna confidare, nonchè nel loro orgoglio.
Il Milan sul piano della personalità ha disputato forse una delle più belle partite della stagione.
Rimontare un 3-1 a pochi minuti dalla fine e avere poi la forza, subito dopo il 4-3, di andarsi a cercare nuovamente il pareggio per poi sfiorare la vittoria, è sintomatico di una squadra dalla personalità spiccata che non ci sta mai a perdere.
La gara di domenica ha comunque presentato delle atipicità tutte estremamente casuali.
E' difficile valutare il rendimento della difesa quando ha giocato davanti ad essa un centrocampo arraffazonato, in cui il solo Gattuso ha giocato nella maniera adatta.
Era un Milan sbilanciato, non equilibrato, incapace di servire con la giusta efficacia le punte, poco propenso a giocare come collettivo.
Certamente molte cose sono rivedibili, ma l'assetto di squadra rabberciato le giustifica e il rientro prossimo di molti indisponibili, lascia una sensazione di cauto ottimismo per il futuro.
Piccole annotazionin tattiche.
Cresce l'intesa tra Pato e Ibra.
Oltre l'assist dello svedese i due si sono cercati di più e, spesso, Pato ha alzato la testa per cercare il compagno.
Resto dell'idea che Ibra in alcune frazioni di gara, dovrebbe riempire l'area maggiormente e venire incontro un pò meno.
Dei tre assist che finora Cassano ha fornito, tutti e tre provengono dalla zona centrale, quella a ridosso dell'area di rigore.
Testimonianza del fatto che il barese può essere pericoloso anche da rifinitore oltrechè da esterno d'attacco a sinistra come giocava alla Sampdoria.
Ultimo appunto.
Credo che la squadra ormai abbia metabolizzato e senta maggiormente suo lo schieramente con un giocatore muscolare davanti alla difesa.
In questo modo i due centrali sono più protetti soprattutto sulle seconde palle anche se perdiamo qualcosa in fase di costruzione.
Ma il gioco vale abbondantemente la candela
|
|
|
|
|