di Massimo Bambara
La sconfitta maturata a San Siro per mano del Barcellona non è un disonore nè una macchia da lavare, semmai rappresenta, per il Milan, un punto di partenza nuovo.
La distanza tra il pareggio del novembre 2010 a San Siro col Real e la sconfitta di qualche giorno fa, è assolutamente siderale.
Quel pari col Real infatti, fu frutto del caso, di un grande Inzaghi, ma la superiorità tecnica del Real fu netta, l'incapacità del Milan a fare gioco fu evidentissima e palese.
Quel Milan era una squadra con una mentalità da formare, con un gioco da plasmare, con una intelaiatura da costruire, con uomini non ancora al posto giusto e con uno squilibrio evidente fra qualità e corsa.
Oggi invece il Milan, lungi dall'essere una delle prime cinque squadre europee, è però una squadra di buon livello che è cresciuta molto e che ha edificato le sue basi su un asse portante solido.
E' una squadra a cui manca ancora una certa esperienza in Champions e un'iniezione di qualità in mezzo al campo, ma che ha acquisito la giusta mentalità per giocare certe gare a viso aperto.
La personalità ed il coraggio non sono doti da trascurare, giocarsi la partita al cospetto dei migliori del mondo è sinonimo di forza.
Laddove invece il Milan può e deve migliorare è nel suo modulo tattico, un rombo asfittico, ormai paleolitico in Europa, nel modo di stare in campo e di occuparlo, nell'interpretazione di certe posizioni in campo.
L'evoluzione del modulo deve portare questa squadra ad un sistema meno legato al rombo.
Ad oggi in Europa è fondamentale coprire il campo e sfruttarne integralmente l'ampiezza. Il rombo ha logica se il suo vertice alto è un fenomeno vero che crea superiorità numerica ad ogni ripartenza, altrimenti lo svantaggio dei 3 centrocampisti stretti quasi in linea non viene minimamente compensato.
Allegri ha avuto molta duttilità ed intelligenza nel lavorare sulla mente e sulla continuità dei giocatori. Adesso, inevitabilmente, è chiamato a questo passo avanti sul piano tattico, propedeutico ad un nuovo approccio del Milan nella massima competizione.
Milan Barcellona non è stata una sconfitta, ma una base da cui partire ed un'iniezione di coraggio. Spetta a noi adesso, sfruttare la scia che essa ha creato |
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