di Guglielmo Mastroianni
Tre riflessioni sul lunedì appena trascorso.
Partiamo da chi è più lontano, eppure molto vicino. La Juve.
E' parer modesto e personale che la squadra di Conte, ieri sera, abbia perso due punti per strada.
Non tanto per come si è sviluppata la partita, visto che in fondo l'occasione più importante per vincerla l'ha avuta la Roma col rigore fallito da Totti, quanto per le condizioni stesse con cui la squadra di Luis Enrique si è presentata al monday night contro la prima in classifica: tra infortuni e squalifiche, il tecnico spagnolo ha fatto a meno di giocatori importanti in ogni reparto, schierando De Rossi addirittura in difesa, e il giovane primavera Viviani al centro del campo.
Le condizioni migliori per diventare corsara anche all'Olimpico, la Juve le ha avute tutte.
Certo, resta ancora imbattuta, ma vincere una partita perdendone due, porta gli stessi punti di tre pareggi: tre.
Considerando il mezzo passo falso in cui è incappato il Milan a Bologna, c'è di che rammaricarsi dalle parti di Torino.
Conte fa praticare alla propria squadra un gioco estremamente dispendioso, in cui tutti corrono per due.
Un gioco in cui sicuramente è importante la fame di vittorie, ma soprattutto conta la tenuta fisica. Ieri sera, negli ultimi venti minuti, un calo si è visto.
Se saranno bravi a mascherarlo ancora a lungo, bontà loro.
Intanto, un tifoso bianconero doc, nonchè consigliere comunale nelle file del PD, Massimo Mauro, ha dato prova di scialbo moralismo da quattro soldi, inventandosi una lettera aperta al presidente del Milan, Silvio Berlusconi, invitandolo a non prendere Tevez per non dare uno schiaffo alle misere finanze italiche.
Sarebbe opportuno ricordare al prode Mauro come sia sempre più comodo guardare la pagliuzza nell'occhio del prossimo, piuttosto che la trave nel proprio.
La famiglia Agnelli ha sperperato patrimoni nel calcio, licenziando contestualmente operai della Fiat, e chiudendo stabilimenti a destra e a manca.
E chiedendo, spesso e volentieri, l'aiuto dello Stato.
Sentire certi discorsi, francamente, demotiva l'apparato riproduttivo.
Altro argomento caldo, soprattutto per volontà degli avversari, è la supposta squalifica di Ibra per simulazione.
E' una cazzata talmente grande che ci dedicheremo giusto una riga: non può essere squalificato un giocatore per simulazione, a meno che la stessa simulazione non risulti evidente alle immagini televisive.
Immagini che dimostrano come Raggi colpisca il piedone di Ibra, facendosi peraltro anche male.
Il resto sono chiacchiere da bar, comprese quelle di Allegri che, per una volta, avrebbe fatto meglio a stare zitto.
E Tevez? Mi dicono che alla fine arriverà: sia per non fare un piacere agli sceicchi, sia perchè "cosa vuoi che interessi a Tevez di andare a giocare contro il Montpelliier?" |
|
|
|