di Guglielmo Mastroianni
Sono due i presupposti fondamentali per cui il Milan faccia un mercato importante a gennaio. Il primo, manco a dirlo, è l'opportunità in sè. Il Milan è a caccia di occasioni, di possibilità. Ma ha l'idea di rinforzarsi, di colmare le lacune è fondamentale. Inoltre c'è un aspetto, il secondo, da non sottovalutare: il ritorno a tutti gli effetti sul ponte di comando di Silvio Berlusconi. Che non vuole solo e necessariamente dire una maggiore possibilità di investire.
La presenza di Berlusconi in pianta stabile in cabina di regia significa scelte, entusiasmo, partecipazione. Da sempre sono state queste tre caratteristiche a spingere il proprietario del Milan a fare del Milan un club al vertice del calcio mondiale. Sicuramente sono cambiati i tempi.
Una volta, per prendere ad esempio Gullit, bastava andare ad Ehindoven, staccare un assegno alla Philips da 12 miliardi, e si portava a casa il più promettente talento europeo. Adesso la concorrenza è spietata, gli ingaggi e i costi dei cartellini sono lievitati, il calcio e la sua visibilità hanno attirato mecenati da ogni angolo del mondo. E fare mercato, in questo scenario, è estremamente complicato. Tuttavia, come dicevamo, la presenza da protagonista di Berlusconi cambia le carte in tavola. Perchè sia chiaro una volta per tutte a tutti: il Milan non è una società povera. Non siamo alla canna del gas, nè tanto meno abbiamo bisogno di ricorrere ad artefici contabili per poter prendere questo o quel giocatore.
Il fatto che il Milan, ad esempio, punti molto in questo mercato di gennaio ai prestiti, non significa non aver soldi. Il Milan, da società seria qual è, ha capito per tempo come sarebbe evoluto il fpf. Ha ceduto Kakà per dare un segnale, a sè stesso prima che alla critica o ai tifosi. Ma state certi che, qualora ci fosse l'occasione, a gennaio piuttosto che in agosto, di spendere per prendere un giocatore che faccia davvero la differenza, la proprietà non si tira indietro. Mi è sempre stata detta una cosa: se C.Ronaldo fosse in vendita, anche a 100 mln, stai sicuro che Berlusconi ci penserebbe.
E' lo spreco che il proprietario del Milan non ha gradito. Gli anni sciagurati conditi da gestioni peregrine dei conti e dei bilanci, avevano causato rotture profonde, e per alcuni addirittura insanabili, tra Berlusconi e Galliani.
Dall'affare Ibra in poi, per fortuna, qualcosa è cambiata. Non è un caso che come premio per la brillante operazione, Berlusconi abbia autorizzato anche l'acquisto di Robinho, che sarebbe andato comunque in porto anche se Borriello non fosse andato alla Roma. Un segno di rinnovato apprezzamento e stima.
La scorsa estate, sfumati gli obiettivi più importanti e appetiti, non ci si è buttati anima e soldi su uno qualunque per dare il contentino alla piazza. Tanto per comprare. Ricordo che R.Oliveira venne preso perchè era sfumato Ibra prima e Ronaldo poi. I risultati furono sotto gli occhi di tutti.
Memore di quella lezione, Galliani ha aspettato. Ha portato a casa due giocatori della Nazionale, a costi decisamente irrisori, e ha posto le basi per tassellare ulteriormente la rosa tra gennaio e giugno.
E' il centrocampo il reparto in cui è necessario operare i più profondi interventi. L'obiettivo per gennaio rimane Montolivo, anche se voci ultime parlano di Behrami.
Ma a giugno la caccia sarà più grossa, si punta De Rossi, che non ha ancora rinnovato, e si tiene sott'occhio Eriksen, il cui procuratore, è utile ricordarlo, è molto amico di Mino Raiola.
In attacco, fin da gennaio, dipenderà molto da cosa succederà in uscita. Con Cassano fermo, e con Inzaghi dato sul punto di partenza (Sampdoria o Parma le destinazioni al momento possibili), con El Sharaawy che non ha ancora fatto innamorare di sè Allegri, è presumibile che siano due gli innesti. E' molto avanzata, e sotto gli occhi di tutti, la trattativa per Tevez.
Dicono che si farà, ma quando si tratta con gli sceicchi uno dei cavalli più pregiati della loro scuderia, è sempre un terno al lotto.
Il Milan si è intanto cautelato bloccando Maxi Lopez del Catania, e raggiungendo contestualmente un accordo con Amauri, che si libererà gratis dalla Juve. Vedremo.
C'è poi da risolvere l'incognita terzino sinistro: Taiwo è ancora un oggetto misterioso. Ma è pur vero che il mercato non offre grosse possibilità. Magari a giugno, in questo senso e per quel ruolo, il discorso potrebbe essere diverso. Anche perchè, adesso, il Milan ha solo un posto libero da extra comunitario |