by Massimo Bambara
Se ci fosse una citazione esatta per definire la Champions credo che si potrebbe usare il dettato linguistico "delicatamente complessa".
Un avverbio,"delicatamente", che ne indica i caratteri di nobiltà calcistica, atta a soddisfare i palati più fini di chi ama il calcio e di chi vede nella sua massima competizione l'espressione più alta del gioco europeo e mondiale.
Da sempre ritengo infatti che il calcio della Champions esprima il punto più alto sul piano dei concetti calcistici, nettamente in vantaggio anche sui Mondiali e sugli Europei, che pagano, loro malgrado, l'essere troppo lontani nel tempo e l'impossibilità, per i selezionatori delle rappresentative nazionali, di creare un gioco e un'essenza di squadra pienamente armoniose, stante limiti di tempo oggettivi.
L'aggettivo complessa invece sta ad indicare l'esclusività di questa competizione, per la quale le squadre che non hanno un impianto organizzativo e di gioco di livello medio-alto e che non curano i particolari minimi, hanno molta difficoltà ad essere competitive in questo torneo.
Essendo la Champions la competizione dei dettagli, è proprio su questi che si deve puntare e lavorare per fare la differenza per vincere.
La Champions rappresenta l'elitè del calcio, il meglio del meglio, per averci accesso è indispensabile sapere tutte queste cose.
E' questo oggi il vero limite del Milan formato europeo.
Non siamo una squadra che cura i dettagli come una volta, non abbiamo un'organizzazione di gioco forte e dai caratteri marcati e in più, ci mancano quelle caratteristiche di intensità e agonismo che in coppa son fondamentali.
In avanti siamo ancora troppo anarchici e speranzosi nei colpi dei campioni. E in Champions l'anarchia non ha lunga vita.
In più non siamo più capaci di gestire al meglio i flussi e i ritmi del gioco e spesso diveniamo come correnti in balia del mare avversario.
La strada per tornare competiti in questa competizione passa da molte cose, non solo ed esclusivamente dal mercato.
E' necessario fare un salto di qualità dal punto di vista mentale e della maturità tecnica che ci consenta di rivivere emozioni che conosciamo, ma per le quali in questo momento non abbiamo i mezzi necessari per riassaporarle.
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