by Massimo Bambara
Abbiamo vinto un derby di portata storica. Dopo tanti anni finalmente il derby di Milano tornava ad essere decisivo per l'assegnazione dello scudetto con Milan e Inter distanti solo due punti, rispettivamente primo e seconda.
Questo successo, che resterà a lungo nei cuori dei rossoneri, nasce da un'incredibile forza d'animo della squadra che ha vissuto le due settimane pre derby con la giusta convinzione, la necessaria concentrazione, l'intensità più consona ad un momento decisivo.
L'Inter invece è entrata in campo dando un'impressione vagamente pigra e apatica. Forse troppo convinta dei suoi mezzi e della sua forza, forse fin troppo certa di poter conoscere e sconfiggere i punti deboli del Diavolo.
Leonardo adesso subisce un processo mediatico. Lo subisce dalle stesse facce e le stesse bocche che fino a ieri lo avevano incensato come il nuovo profeta del calcio offensivo.
No, Leonardo è sempre lo stesso. Lui ha una visione del calcio ai limiti del dogmatismo e cerca sempre di mettere in campo la formazione più offensiva. Lo faceva al Milan l'anno scorso, l'ha rifatto all'Inter quest'anno, rischiando di perdere in casa col Palermo, perdendo a Torino, rischiando l'imbarcata a Monaco.
In Italia però si è abituati a giudicare sempre e solo sulla base del risultato finale.
A Leo tutto si può dire tranne che non abbia una coerenza e una presunzione di ferro nel riproporre i suoi concetti calcistici.
Allegri dal canto suo ha confermato la sua duttilità e la sua adattabilità alle situazioni. Partita preparata bene, costruita sulle contraddizioni tattiche interiste.
Adesso il mister livornese è chiamato a risolvere i problemi che il Milan, cronicamente, sta avendo contro le squadre che si chiudono. Forse che aspettarli e ripartire sia una soluzione più intelligente rispetto a un'occupazione del campo sterile e incapace di produrre occasioni da rete.
Il cammino del Milan di queste ultime sette giornate rimane impervio e non privo di ostacoli. Il Napoli, seppur con una rosa inferiore, se la giocherà fino alla fine e l'Inter non rinuncerà tanto presto a tentare di ridurre lo svantaggio.
E' indispensabile tenere assolutamente la guardia altissima |