di Gianpiero Sabato
Finalmente una grande notizia! Il periodo è quello che è, e dovunque ti volti non fai che sentir prefigurare scenari apocalittici, ed allora non può che far piacere soffermarsi su qualcosa di positivo.
Di cosa sto parlando? Del FALLIMENTO del tavolo della pace voluto dal presidente del Coni Gianni Petrucci.
Per una volta i convenuti più attesi al tavolo hanno mostrato le palle, ed hanno impedito che andasse in onda la solita sceneggiata all’italiana a base di tarallucci e vino ed all’insegna dell’ipocrita “volemose bene”!
Partiamo da una premessa doverosa: Calciopoli è stata una cosa seria, qualcosa che ha inciso pesantemente sulle vite di qualche milione di tifosi, che ha sovvertito le gerarchie del calcio italiano (portando allo smantellamento di una grande squadra come la Juventus di Capello e Ibra ed impedendo la crescita tecnica e non del Milan) portando ingiustamente all’affermazione vincente di una società (l’Inter) che altrimenti sarebbe ancora lì ad interrogarsi sui suoi decennali fallimenti.
Non solo. Dopo 5 anni (grazie al processo di Napoli) abbiamo scoperto che la Federcalcio aveva combinato la più grande cazzata della sua storia assegnando lo scudetto del 2006 ad una squadra che nel marciume del sistema calcio occupava una parte attiva grazie al duo Moratti-Facchetti!
Chi aveva sofferto come un cane nel 2006 ha dovuto ingoiare l’amaro boccone della prescrizione che impediva di procedere ai danni dei nerazzurri: dura lex sed lex!
Ma questo non era ancor nulla rispetto a quello che sarebbe successo dopo: la Federcalcio, che era stata tanto solerte ad assegnare lo scudetto della vergogna pochi giorni dopo la fine dei processi sportivi, si scopriva invece “forzatamente” non-competente per revocare quel titolo, rimediare ad un errore colossale ripristinando il corretto albo d’oro, costringendo noi tifosi delle altre squadre a consolarci con il ripristino della verità (quella dimostrata da Palazzi) che ha sputtanato il disegno del patron interista.
In quella circostanza, venuta a galla l’incontrovertibile verità, sarebbe semplicemente bastato che Abete e compagnia avessero per la prima volta della loro storia fatto un gesto di responsabilità per permettere di stendere un velo pietoso su una delle vicende più dolorose del calcio italico ed evitando ulteriore spargimento di sangue: la Juve si sarebbe accontentata di veder revocato lo scudetto all’Inter, ed i tifosi di tutte le squadre coinvolte sarebbero stati appagati dal fatto che veniva tolta la stella dell’onestà allo sceriffo che invece si comportava come tutti gli altri colpevoli.
Pensate un attimo ai danni morali patiti per anni dai tifosi milanisti: non c’era niente di più schifoso e vomitevole che farci insegnare a vivere da quel falso “signore” di Moratti.
Ed invece no! Abete e tutti i vertici del calcio (e dello sport) italiano hanno fatto l’unica cosa che sanno fare da anni per mantenere i loro brutto culo attaccato alla poltrona del potere, e cioè hanno deciso per l’ennesima volta di mettere in pratica l’insegnamento del Gattopardo, e cioè di fare finta di cambiare tutto per non cambiare niente!
Quel comportamento da ipocriti capi che hanno nell’arte di lavarsi le mani il loro cavallo di battaglia ha, invece, contribuito ad esacerbare gli animi in maniera irrimediabile!
Moratti, che non vuole restituire il maltolto, ha finalmente gettato la maschera dimostrando tutta la sua pochezza e facendo la figura dell’accattone, Della Valle ha comprato pagine di giornali (pratica che poi gi è piaciuta anche per altre occasioni) per sputtanare il nerazzurro, Galliani ha fatto capire che stava col signor Tod’s, e, soprattutto, Andrea Agnelli ha cominciato ricorsi di ogni tipo (anche all’Uefa) ed ha richiesto ai danni della Federazione un risarcimento monstre di 450 milioni di Euro. Insomma, un casino della Madonna!
Ed ecco, allora, il tentativo patetico di risolvere il tutto all’italiana….”spaghetti, pizza e mandolino”.
Gianni Petrucci, il più disastroso Presidente del Coni di sempre (sono i risultati a dirlo!), ogni tanto deve giustificare il lauto stipendio che incassa, ed allora si inventa la boiata del “tavolo della pace”.
Ma mi scusi presidente: ma ci spiega “a che cazzo di risultato doveva portare questo tavolo della pace”?
Ed ancora, caro presidente: ma ci spiega “che cazzo c’azzeccava Aurelio De Laurentis seduto a quel tavolo”?
Forse l’ha invitato perche le serviva chi producesse il film comico che ha avuto l’idea di mettere in piedi. A pensarci bene potrebbe funzionare: pensi che grasse risate potremmo farci se il prossimo cine-panettone fosse “Natale al tavolo della pace”!
Vicenda veramente da vomito.
CONI e FIGC cercano di far fare la pace in una guerra da loro stessi scatenata; la Federcalcio, per mano del Commissario Guido Rossi, ci ha messo un mese ad assegnare lo scudetto di cartone e ci ha messo 5 anni a radiare Luciano Moggi ed Antonio Giraudo per quello che hanno combinato.
Tutto il calcio italiano ci ha fatto una figura veramente barbina, ma permettetemi di esultare per il naufragio di questo teatrino.
Per fortuna alcuni personaggi coinvolti hanno mantenuto le rispettive posizioni con fermezza, proponendosi di andare avanti nel perseguimento dei rispettivi obiettivi.
L’occasione per mettere le cose a posto le hanno avute (anche Moratti ha perso la sua), ma evidentemente se le sono lasciate sfuggire.
Se guerra deve essere, guerra sia!
E magari Andrea Agnelli la prossima volta di risarcimento di milioni di Euro ne chieda mille!! |
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