di Gianpiero Sabato
L’altra sera ho cominciato a vedere la nostra partita di Champions e ad un certo punto mi sono addormentato ed ho cominciato a sognare: ho sognato che per una volta nella storia della massima competizione europea da quando esistono i gironi il Milan, già qualificato, imbottito di riserve e con qualche giovane da lanciare decide di “giocarsi” seriamente la partita e vince in scioltezza contro un avversario di mezzi dilettanti. A mia memoria era successo solo una volta, nel Dicembre del 2007 quando battemmo il Celtic per 1-0.
Ma a guardarci bene, quella volta successe solo perché la squadra giocò alla morte per mandare in gol quel cannibale di Pippo Inzaghi, che col suo 63° centro avrebbe battuto il record europeo di Gerd Muller (prima che venissero rifatti i conteggi). Per il resto sempre e solo frasi di rito della vigilia che promettono il massimo impegno e poi gare giocate con grande superficialità che sfociano in brutte figure.
Ad un certo punto, verso le 22,30 mi sono risvegliato e mi sono accorto che era solo un sogno. La realtà, infatti, era che anche stavolta avevamo perso del tempo, avevamo buttato via una partita già vinta (oltre che 400.000 € per la mancata vittoria), ed avevamo fatto felici i dignitosissimi ed orgogliosi avversari cechi (i salti di gioia del loro allenatore ed il pandemonio dei tifosi di casa sono state le scene più belle della serata).
Alla fine, tirando le somme, è vero che non c’è da dare molto peso al risultato (sono le prossime le gare che devono essere vinte), ma una considerazione sgorga spontanea dal cuore: smettiamola poi di lamentarci se Massimiliano Allegri decide di non far giocare spesso della gente che non riesce a sfruttare queste occasioni per far vedere che l’allenatore può contare su di lui in ogni occasione.
Per capirci, io sono uno di quelli che in cuor suo spera che Allegri provi a dare maggiori possibilità a Taiwo, ma altrettanto ardentemente spero che in occasione del loro primo gol il nigeriano fosse infortunato, perché vedere che insegue il suo avversario solo con lo sguardo e si limiti a corricchiare è una roba che non si può vedere. Dispiace molto, perché siamo in tanti a credere nelle possibilità di questo ragazzo, ma la realtà è che il Milan è una squadra che non può permettersi di aspettare all’infinito.
Negli ultimi due anni la società si è mossa e si muove, sia in estate che nel mercato di gennaio, con grande attenzione per andare a colmare tutte le lacune che tempo per tempo si sono presentate (gli acquisti di gennaio scorso di Emanuelson e Van Bommel sono stati una grande esempio) e stando attenti alle grandi opportunità che il mercato offre per rinforzare reparti già forti (Cassano). L’imminente arrivo di Tevez ne è una dimostrazione.
L’eventuale acquisto dell’argentino non è un capriccio, ma ha una sua logica. Ibrahimovic quest’anno gioca spesso lontano dalla porta, ma questo implica spesso un’area avversaria sguarnita di veri attaccanti.
Se Cassano non recupera in fretta (come è normale che sia), se Robinho si fa notare più per i gol che sbaglia che per quelli che mette a segno e se Pato gioca una partita ogni tre e in quella che gioca non dimostra la cattiveria che dovrebbe, allora la società fa benissimo a fare di tutto per portarsi a casa l’Apache!
L’argentino ama svariare poco fuori dall’area, non fa un assist neanche a pagarlo, ma ogni volta che tira in porta sembra che si stia giocando la cosa più cara che ha, e (dice una statistica riportata dalla Gazzetta) segna un gol ogni due tiri .
Così, sulla carta, sembra avere tutte le caratteristiche per essere il partner ideale di Ibra, e per comporre con lo svedese e con Boateng un trio “cattivissimo” che farà tremare gli avversari. La grande concorrenza in attacco può fare solo il bene del Milan, perché costringerà tutti a stare sempre sul pezzo (e magari qualcuno a tirare fuori gli attributi!).
Infine una considerazione a margine sulla società. Un anno e mezzo fa la rosa degli attaccanti milanisti era composta da Inzaghi, Borriello, Huntelaar e Pato, e l’umore dei tifosi non era certo dei migliori; dal 1° Gennaio l’attacco rossonero sarà composto da Ibrahimovic, Pato, Tevez e Robinho (oltre a Cassano) e la sensazione dei tifosi è che sia qualcosa di atomico!
Addirittura, dopo 18 mesi anche la faccia di Adriano Galliani ci sembra più bella! Potenza del mercato, del rinnovato impegno della proprietà ad investire e della bravura dei nostri dirigenti! |
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