by Massimo Bambara
Ieri sera nel teatro di San Siro, è andato in scena uno spettacolo bellissimo con un grande Milan capace di battere il Napoli 3-0 e di offrire una prestazione importante davanti al suo pubblico.
I tifosi milanisti si sono spellati le mani per applaudire la squadra e sono usciti dallo stadio soddisfatti e felici.
Eppure c'è qualcosa che non quadra. I punti d'ascolto televisivi sono diventati cenacoli di personaggi discutibili che offendono il buongusto, la decenza e la buonafede assumendo la presunta inesistenza del rigore fischiato al Milan.
A questi cenacoli accorre, piangente (che novità...) il pio frate Mazzarri, monaco del convento dei lamentini, il quale inizia la sua notoria opera di pianto accompagnata dalla solita gestualità corporale semidimessa e a metà fra l'arrabbiato e il deluso.
Giova premettere, solo a titolo meramente cronicistico, che il Napoli ieri sera non è stato in grado di effettuare nemmeno un tiro in porta, incapace di produrre un'azione offensiva, strenuo difensore della propria porta senza neanche una semplice idea di come attaccare gli avversari e metterli in difficoltà.
Ma nonostante questo si parla del rigore di Aronica. E tocca ascoltare commenti per i quali il rigore non ci sarebbe. Ma, mi chiedo, saltare col braccio alto, scomposto, se non è "accettazione del rischio" del rigore in quanto si aumenta il volume del corpo, che cos'è?
E' forse aria fritta? E' forse permesso saltare col braccio alto? Forse che nelle ultime ore è stato scritto un nuovo regolamento e noi umani non ne siamo al corrente?
Ho trovato patetici e penosi certi tentativi di sminuire la portata e la dimensione del successo del Milan aggrappandosi a un episodio che tutto mi appare meno che contestabile.
Mi fa specie ascoltare discorsi sulla sudditanza psicologica da una squadra che proprio molti anni fa, rubò al Milan uno scudetto che meritava, come certificato poi negli anni a seguire dal suo Presidente Ferlaino.
Certi commentatori che popolano i salotti televisivi hanno la faccia come un altro organo del corpo che, per decenza, non è corretto citare. Altri invece una faccia non ce l'hanno nemmeno. L'hanno persa da qualche anno, dopo aver sostenuto certe tesi durante l'estate del 2006. |