di Marco Rizzo
Sono sempre stato orgoglioso di essere tifoso del Milan.
Ovviamente per i trofei, per il blasone della squadra, per tutto ciò che riguarda il campo.
Ma non solo. Ho sempre percepito che lo slogan “il Milan è una famiglia” non fosse solo una frase fatta, un semplice slogan.
Ho sempre avvertito che questa cosa non riguardasse solo l’ambiente Milan in senso stretto, ma che questo fosse allargato anche a tutti i veri tifosi. E, proprio da tifoso, sono sempre stato trattato con cura e particolare attenzione dal Milan. Dalle gare regalate per gli abbonati, alle tante iniziative per coinvolgere tutti, alle feste di grande pregio per celebrare i successi.
Situazioni che, è evidente, nelle altre realtà italiane non si ritrovano. E per questo ho sempre difeso, nel mio piccolo, questa politica anche a dispetto di qualche risolino, di qualche ironia di troppo.
E l’ho sempre fatto convinto e orgoglioso.
Fino a qui, tutto bene.
Tuttavia, come sempre, la delusione è sempre dietro l’angolo.
Andiamo con ordine.
Da anni sono abbonato a San Siro per Campionato e Champions League.
Non mi piace dividere la tifoseria in tifosi di serie A o serie B, come in tanti fanno. Ma posso dire che negli 4-5 ultimi anni le partite saltate, anche le più apparentemente inutili (Coppa Italia o ultime gare del girone di Champions), si possono contare sulle dita di una mano.
Andare a San Siro mi piace. Lo trovo uno svago, una passione, a cui difficilmente potrei rinunciare.
In questo periodo sono sempre stato abbonato al secondo anello Verde.
Per chi ha poca dimestichezza con San Siro, si tratta del settore in cui, durante le partite casalinghe dell’Inter, sono situati gli ultras nerazzurri.
Questo non crea problemi per 18 partite su 19. Il Derby, sulla carta, creerebbe qualche problema.
Ma in questi anni il Milan ha sempre saputo porre rimedio ai disguidi in modo ottimo. Noi del secondo verde siamo sempre stati reindirizzati in posti “migliori” dei nostri.
Negli anni siamo stati mandati al secondo Arancio, al secondo Rosso, addirittura al primo anello in qualche occasione. Il tutto senza il benché minimo disguido, va detto.
Questo fino a questa stagione.
Con vera sorpresa e una punta di delusione , al momento della sottoscrizione dell’abbonamento, veniamo informati (tramite informazione scritta sul sito ufficiale) che da quest’anno la politica cambia. Si va tutti al terzo anello Verde.
Sempre per quelli che non hanno dimestichezza con San Siro, parliamo del settore tipicamente riservato agli ospiti. Un settore all’interno di una vera e propria gabbia. Come se non bastasse, è a strettissimo contatto con la tifoseria nerazzurra durante il Derby. Non che sia schizzinoso o che la cosa mi rechi particolari problemi. Ma si sa che gli animi si scaldano in un attimo.
E, diciamocelo: al momento della sottoscrizione i miei 200 euro sono stati spesi per vedere 19 partite casalinghe al mio posto. Se tu, Milan, non puoi garantirmelo deve essere tua cura cercare di rimediare in modo, se non migliore, perlomeno paritario.
Questo mi aveva fatto sorgere qualche dubbio sulla legittimità della scelta.
Ho fatto presente la cosa direttamente al Milan e mi è stato, giustamente, devo dirlo, fatto notare che la cosa era nota prima della mia sottoscrizione. E se tale decisione non era di mio gradimento, potevo benissimo non abbonarmi. Della serie: la sottoscrizione di un abbonamento è come la firma di un contratto. Si accettano norme e condizioni.
Capita la situazione, ho chiesto delucidazioni sulla natura della scelta.
Mi è stato detto che al momento (stiamo parlando del mese di Giugno) loro non potevano sapere il reale numero degli abbonati nei vari settori.
Questa incertezza faceva si che non c’era sicurezza sul fatto di poter garantire il posto in settori diversi dal secondo Verde. Della serie : non so se avrò, in giro per lo stadio, posti a sufficienza per garantire la redistribuzione degli abbonati nei vari settori.
La motivazione, a campagna abbonamenti aperta, regge.
Il Milan mi dice inoltre che questa decisione potrebbe in futuro essere riveduta e corretta, una volta che i dati degli abbonamenti saranno definitivi.
Non una promessa, sia chiaro. Ma un’apertura, questo si.
Ho aspettato, poi, nei mesi a venire, con curiosità di sapere i dati ufficiali relativi agli abbonati.
E questi sono arrivati.
Ora, io il numero ufficiale preciso non lo so, lo ammetto. Ma so per certo che si aggira sulle 30mila unità, forse qualcosa in più.
La capienza totale si aggira attorno agli 80 mila (qualcosa in meno, va detto, ma poco cambia), questo va tenuto presente.
Ora, essendo, come detto, sempre allo stadio, non ho potuto non notare che i settori che negli anni sono stati quelli frequentemente assegnatici (parlo del secondo anello arancio, del secondo anello rosso e dei primi anelli blu e verde) sono perennemente mezzi vuoti (o mezzi pieni, dipende dai punti di vista).
Da qui il mio pensiero e la mia convinzione che, data la premessa fattami dal Milan, la decisione originaria sarebbe cambiata.
Questo, purtroppo, non è avvenuto. I tifosi del secondo anello saranno mandati al terzo Verde.
Io comprendo la spiegazione iniziale, tuttavia il dubbio sul perchè questa differenzazione non sia stata fatta nelle altre stagioni, allorchè ci si trovava nella stessa e medesima situazione, ovvero quella di non poter preventivare il reale ed effettivo numero degli abbonati nei vari settori dell'impanto, rimane.
Forse negli altri anni si avvertiva un distacco per via dei problemi della squadra, mentre quest'anno si avverte un ritrovato amore, per via degli ultimi successi e degli ultimi e prestigiosi acquisti di mercato ?
Bene. Va detto però che anche nei migliori momenti della squadra, come ai tempi di Ancelotti dal 2003 al 2007, questa cosa non è mai avvenuta, nonostante la presenza del pubblico fosse massiccia.
Qualcuno di maligno potrebbe vedere in questa scelta una volontà di vendere più biglietti di primo e secondo anello, rispetto a quelli del terzo, pervenendo cosi' ad un maggior guadagno.
Vendere 4/5 mila biglietti in piu’ nei settori piu’ costosi dello stadio porta senza dubbio qualche entrata in piu’.
Purtroppo, nonostante io non sia maligno, questa è l’unica e reale motivazione che viene in mente. Soprattutto perché l’iniziale spiegazione data dal Milan ha retto solo fino a Settembre, ovvero fino a quando la campagna abbonamenti si è rivelata una delusione.
È suonata molto come una scusa.
Il Milan, da sempre, come filosofia societaria, è vicino ai propri tifosi e spesso opera nei loro interessi, anche magari a discapito dei propri. L’ho detto anche in apertura. Il fatto di tenere sempre i prezzi abbastanza contenuti rispetto alla media di Serie A, ad esempio, è da sempre apprezzato dai tifosi. Così come il fatto di regalare la gara degli ottavi di finale di Tim Cup agli abbonati del Campionato.
E i tifosi, come detto, almeno i piu’ fedeli, hanno sempre reagito bene. Soprattutto il settore del secondo anello verde è sempre, assieme alla Curva, il settore in assoluto piu’ pieno. Sempre.
La delusione è parecchia. Il mio derby me lo guarderò al terzo anello, con l’amaro in bocca.
Ma questa delusione, è pacifico, si trasformerà in dubbio allorchè mi ritroverò al prossimo Giugno a dover rinnovare l’abbonamento.
Ed in momento in cui la tendenza è abbandonare gli stadi, e non riempirli, l’agire in questo modo rischia di spingere anche i tifosi piu’ fedeli a pensarci 10 volte prima di rinnovare.
Alla fine, ormai, l’offerta televisiva sul calcio è all’avanguardia. Guardare le partite sul divano, nel caldo di casa, è un opzione sempre valida.
È da chiedersi, dunque, se la scelta del Milan sia felice o meno. Guadagnare qualche migliaia di euro in piu’, che certo non risolve alcun problema di bilancio, a discapito della fedeltà di tifosi che negli anni si non sempre dimostrati vicini alla squadra e alla Società.
Perdere faccia e stima per cosa ? per un pugno di euro |
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