by Guglielmo Mastroianni
E' uno sporco campionato, ma in qualche modo bisogna vincerlo. Soprattutto perchè, di fatto, lo avevamo già vinto. Purtroppo una tragicomica sequenza di errori-sfighe-soprusi, ci ha portato a dilapidare un patrimonio di punti di distacco, che "il sol pensier, ancor m'offende!" Tuttavia è opportuno cercare di tirare le fila, e raccogliere le idee. Iniziamo dagli errori. Principale imputato, nei processi che forse in maniera intempestiva si stanno già celebrando, è l'allenatore rossonero, Allegri.
Il mister ha le sue colpe, e questo è opportuno ricordarlo e rimarcarlo. Ha costruito per un'intera stagione la squadra addosso a Ibrahimovic, e il fatto che sia quasi naturale farlo quando in squadra si ha un giocatore come lo svedese, è più una colpa che un'attenuante. Non prevedere un'alternativa al gioco impostato su Ibra, è una colpa grave. Per fortuna non tutto è irreparabile, ma occorre fare presto, perchè il derby-verità è tra 10 giorni. Ma qualche colpa ce l'hanno anche i giocatori, scesi in campo molli e con sufficienza, sia col Bari (vero e proprio peccato capitale di questo periodo) che col Palermo.
Le distrazioni di Van Bommel possono costare caro, ma anche la sufficienza di Pato, che deve ancora diventare uomo, figuriamoci fuoriclasse. Il tempo è dalla sua, la fiducia e l'affetto idem, ma non sono eterni. Le sfighe, invece, ci perseguitano da mesi, con una catena di infortuni che deve far riflettere. Questa squadra non ha praticamente mai avuto a disposizione l'intero centrocampo, il trio Pirlo-Boateng-Ambrosini, che nelle idee del tecnico doveva essere la mediana titolare, non è mai stata contemporaneamente a disposizione. E non cito, tra le sfortune, gli infortuni continui di Pato. Lì c'è qualcosa che non va a livello mentale, non fisico.
Se, come sembra, per il derby avremo a disposizione almeno Pirlo (l'unico vero regista di questa squadra, non fa male ricordarlo...), può darsi che qualcosa cambi. Infine, i soprusi. Tre giornate di squalifica ad Ibra, sono una vergogna. Sia perchè non c'era particolare violenza nel suo gesto, e sia perchè altri giocatori, in questo campionato, per episodi identici, hanno rpeso solo una giornata. Secondo me, le giornate sono state tre perchè, in vista di un ricorso, era preferibile scendere da tre a due, e non da due a una. Insomma, studiata a tavolino. E la giocata di braccio/petto di Pazzini di domenica, contro il Lecce, è solo la conferma del teorema. Che, purtroppo, non è quello che ha reso celebre Marco Ferradini....
|