CON ALLEGRI… FACCIAMO I SERI!
di Gianpiero Sabato
Premessa: tutti gli allenatori, anche i più grandi, commettono degli errori e prendono, a volte delle topiche clamorose.
Ed è giusto, quando succede, che le loro mosse vengano analizzate, spolpate nei minimi particolari e criticate, quando è necessario anche con vigore.
Ma è altrettanto vero che il passo tra la critica e il rischio di esonero è bello lungo!

Quando, in generale, un allenatore viene messo in discussione e rischia di essere esonerato?
In Italia, innanzitutto quando non ottiene i risultati, oppure quando non ha in mano lo spogliatoio, oppure ancora quando non ha una società forte alle spalle che condivida con lui il progetto messo in piedi.

Venendo al caso specifico del Milan, Massimiliano Allegri soddisfa in pieno tutte queste condizioni.
E’ l’allenatore che ha riportato il Milan alla vittoria dopo un digiuno di quattro stagioni (addirittura 7 se si considera solo il campionato) portando a casa due trofei in 12 mesi, è l’allenatore che gode della massima considerazione da parte dei suoi giocatori (e questo è noto sia dalle dichiarazioni pubbliche dei calciatori che dai “si dice” di qualche ben informato), ed è il primo allenatore dai tempi di Capello a lavorare giornalmente a stretto contatto con l’Amministratore Delegato Adriano Galliani, occupandosi non solo della parte tecnica, ma presenziando a tutte le trattative dei rinnovi contrattuali ed a quelle relative ai nuovi acquisti!
Soprattutto quest’ultimo aspetto, è qualcosa di anomalo, uno dei pochissimi casi, soprattutto nelle grandi squadre, di “manager all’inglese” in pectore del nostro calcio!

Quali sono, quindi, i motivi per cui Allegri avrebbe finito in un lasso di tempo così breve tutto il credito che si è guadagnato sul campo (e non a parole) da quando è approdato a Milanello? Nessuno.
Non esiste nessun motivo per cui Allegri debba essere messo in discussione e rischi il posto.
Il gioco? Beh, è notorio che in casa Berlusconi si sia sempre cercato il raggiungimento dei risultati attraverso il bel gioco, ma è altrettanto vero che si riesce ancora a conservare la lucidità per giudicare un tecnico ed una situazione tenendo comunque conto di tutte le variabili del caso (in primis che lo stesso tecnico abbia dovuto fare a meno contemporaneamente di 11/12 giocatori di cui 5 titolari dell’ultimo scudetto).

Intendiamoci bene: Allegri in questa fase ha commesso degli errori ed è giusto che queste scelte siano evidenziate e criticate! Ci mancherebbe altro!
Ma qui il punto è un altro: se il Milan di Torino (o di Napoli, Barcellona e dell’Udinese) ha fatto schifo ed ha fatto una fatica immane a costruire gioco, c’è qualcuno che pensa veramente che avrebbe dato spettacolo (o avrebbe fatto un “bel giuco”) se avesse messo Emanuelson al posto di Seedorf, Taiwo al posto di Zambrotta o Antonini al posto di Bonera?

Mi spiego ancora meglio.
Per me Allegri ha sbagliato a far giocare Bonera terzino, a non schierare Taiwo a sinistra, a non sostituire Boateng con Aquilani alla fine del primo tempo, a sostituire Cassano con Emanuelson; ma francamente non credo che allo, stato attuale, sarebbe cambiato molto sotto il profilo del gioco.
Avrebbe fatto risultato? Forse, ma per competere contro questa Juve sarebbe stato necessario avere un passo completamente diverso e tutti i giocatori a disposizione ed in forma (Ibra e Boa presenti ma reduci da un lungo infortunio non lo erano di certo).
Non è con Emanuelson, Taiwo, Aquilani o Inzaghi che si può elevare (o addirittura ribaltare) la qualità del gioco di questa squadra.

Allegri non va tranciato o silurato per i risultati mancati in questa fase di piena emergenza: Allegri va giudicato per quello che ha fatto da quando siede sulla panchina del Milan.
Ed allora va giudicato per il fatto che lo scorso anno ha vinto un campionato ottenendo il maggior numero di vittorie in assoluto, con il secondo attacco della serie A e la miglior difesa (nettamente), ha vinto stravincendo (con gioco e risultati) tutti gli scontri diretti contro le due più vicine rivali nella corsa per il titolo (Inter e Napoli , con 9 gol fatti ed 1 subito).

E’ vero che il Milan di Allegri si è fatto notare più per l’equilibrio che per lo spettacolo, ma di fronte al risultato neanche Berlusconi storce troppo il naso: altrimenti qualcuno mi deve spiegare perché non ha mai pensato  di esonerare Capello quando vinceva un campionato segnando la miseria di 36 (avete letto bene) gol in tutto il campionato (e per chi è troppo giovane sottolineiamo che aveva  uno squadrone) oppure perché disse pubblicamente che se il Milan “tutto fantasia” di Leonardo lo avesse allenato lui avrebbe vinto lo scudetto con 5 punti di vantaggio.
Allegri ha fatto confusione soprattutto contro la Juve, e la sensazione è che l’obiettivo del tecnico livornese fosse quello di scollinare la gara di Torino prima della sosta con gli uomini più affidabili per cercare di limitare i danni, ben consapevole che non avevamo i mezzi per andare allo “Juventus Stadium” e giocarcela alla pari.
Piaccia o no le cose sono andate così, ed è giusto prendere il momento, analizzarlo fino in fondo e criticare ogni scelta.

Quello che Allegri può (e sa) fare lo sappiamo benissimo, ma è giusto che la permanenza sulla panchina rossonera se la giochi e se la guadagni quando la stagione sarà entrata nel vivo ed avrà di nuovo a disposizione la squadra al completo.
Il resto, prima di allora, è aria fritta!
 
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