23.11.2011 Milan-Barcellona

il POST Milan-Barcellona di Marco Brucculeri

milan-barcellona

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Si sa, il Barcellona e' al momento la squadra piu' forte del mondo e qualsiasi risultato, ottenuto giocando una partita alla pari, sarebbe stato ben accolto.
Serata delle grandi occasioni, con tutto il mondo collegato a vedere due tra le squadre piu' importanti della storia del calcio, affrontarsi con in palio il primato nel girone eliminatorio.

Il Milan ha voglia di fare bene, di sorprendere pubblico ed avversari per potersi guardare allo specchio e capire di essere in grado di puntare al trono europeo.
Dopo una buona partenza rossonera, e' purtroppo il Barcellona a passare in vantaggio.
Messi trova libero un compagno sulla sinistra, colpevolmente lasciato solo da Abate e sul pallone che attraversa l'area piccola, la sfortunata deviazione di Van Bommel ci condanna allo svantaggio.
Bella la reazione dei nostri ragazzi che, dopo una clamorosissima occasione sotto porta fallita da Robinho, trovano il pareggio con un colpo da biliardo di Ibra.
Partita nel complesso equilibrata anche se gli spagnoli, ad ogni occasione arrivano facilmente al tiro sfiorando il raddoppio.
Raddoppio ospite che arriva dopo pochi minuti per un discutibilissimo rigore siglato da Messi.
Squadre negli spogliatoi quindi con i Blaugrana in vantaggio e con Alexandre Pato a scaldarsi per fare il suo ingresso in campo nella ripresa.

Seconda frazione di gara che inizia con i catalani decisi a chiudere il discorso ma Milan che trova con Boateng il piu' bel goal della serata.
Il principe compie un aggancio al volo, supera il proprio marcatore con un colpo di tacco ed insacca di potenza sul primo palo.
Grande entusiasmo a questo punto e Milan che prova a fare il colpaccio.
Come detto precedentemente, il Barcellona ad ogni azione rischia di segnare e solo un super Abbiati impedisce di aumentare sensibilmente il passivo di reti.
Nulla puo' il nostro portiere sulla terza rete avversaria, Messi trova con un passaggio incredibile i piedi di Xavi che insacca di precisione.

Partita dunque che si conclude con una sconfitta.
Il Milan ha dato tutto e pur commettendo alcuni errori evitabili e pagando qualche imprecisione arbitrale, si posiziona giustamente al secondo posto nel girone.

Vediamo nel dettaglio la prestazione dei nostri ragazzi con le pagelle Milan Day:

ABBIATI: 8 Para tutto il parabile e se il Barcellona non fa una goleada il merito e' suo.
ABATE: 5 Impreciso su alcune chiusure difensive, responsabile sul primo goal spagnolo, non gioca sui livelli consueti, soprattutto a causa degli avversari che ha di fronte.
THIAGO SILVA: 5,5 Anche il Re oggi sembra a volte andare in confusione su alcune giocate di Messi e compagni.
NESTA: 5,5 Come Thiago soffre le straripanti azioni avversarie, si infortuna nel finale.
ZAMBROTTA: 5 Dalla sua l'esperienza ma oggi aveva davanti avversari che oltre all'esperienza mettevano sul piatto tanta corsa e infinita qualita'.
SEEDORF: 6 parte bene e regala grandi colpi, cala fisicamente nel corso della partita.
AQUILANI: 5 Aquilani e' un giocatore che mi piace in senso generale ma per un attimo, questa sera, ho chiuso gli occhi ed immaginato come sarebbe stata con Fabregas da noi ed il buon Alberto da loro.
VAN BOMMEL: 6 Partita non facile da giocare per il generale olandese che nel complesso fa il suo dovere senza strafare e senza cadere in falli sistematici.
BOATENG: 6,5 Meriterebbe un voto in piu' per l'incredibile rete che personalmente, da amante dei videogiochi, non sono mai riuscito a fare nemmeno a FIFA.
IBRAHIMOVIC: 6,5 solo contro tutti, riesce comunque a segnare il suo goal dell'ex con un colpo da maestro.
ROBINHO: 5 A differenza di altre volte non fa da collante tra i reparti e non inventa. Clamoroso il goal fallito sotto porta.
PATO: 5 Non incide e non punge, peccato.
NOCERINO: 6 Entra con una grinta e con una voglia esemplari, combatte e corre.
BONERA: S.V. Entra nel finale per sostituire Nesta. Nessuna sbavatura ma troppo poco per giudicare

 

il PRE Milan-Barcellona di Marco Rizzo

milan-barcellona

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Ed eccoci qui.
Un attesa lunga 3 mesi è finalmente giunta al termine. Si, perché tutti i tifosi rossoneri da quel 25 Agosto quando venne sorteggiata l’accoppiata Milan - Barcellona nel girone H non vedevano l’ora di gustarsi questa sfida.
Una vera e propria classica del calcio europeo, ma anche una delle migliori sfide che il calcio europeo e mondiale può offrire attualmente. Perché poche altre squadre al Mondo intendono e vivono il calcio come queste due : ricerca della vittoria attraverso il gioco, prevalere sull’avversario ma sempre con correttezza e sportività, poche altre poi possono proporre tanti campioni come queste due : da Messi ad Ibrahimovic, passando per Pato, Xavi, Thiago Silva o Pique.
Il calcio poi, si sa, va a cicli. Questo è senza dubbio quello del Grande Barcellona di Guardiola e Messi.
Ma nella storia, a più riprese è stato il Milan di Berlusconi a dettare legge in Europa, ancor più e forse ancor meglio dell’undici blaugrana.
E anche se, senza dubbio alcuno, mercoledì sera le forze in campo non saranno certo paritarie, poche partite come questa regalano un attesa, un fascino e un interesse tali.

Ma accantonata la storia, il blasone della sfida, per un attimo, bisogna tornare sulla Terra, sulle cose concrete.
Questa sfida vale il primo posto e di conseguenza un miglior proseguimento della campagna europea delle due squadre.
Sembra un dettaglio, ma il secondo posto rischia di pregiudicare parecchio il cammino europeo.
Proprio per questo l’importanza della gara di Borisov, purtroppo pareggiata per 1-1, era capitale. Vincere voleva dire presentarsi a questa sfida con due risultati su tre.
Vincere voleva dire arrivare alla sfida con altre sicurezze. Vincere voleva dire non essere con le spalle al muro. Ma chissà: in passato proprio questa condizione ha fatto si che i giocatori del Milan spingessero il cuore oltre l’ostacolo e sfoderassero le proprie migliori prestazioni.

Barcellona e Milan, con i rispettivi distinguo, arrivano alla partita in momenti e situazioni tutto sommato simili.
Se il Barca continua ad essere la stessa asfaltatrice di sempre in Liga, anche il Milan ha ritrovato la sua giusta dimensione in Campionato(5 vittorie ed 1 pareggio nelle ultime 6).
E questo nonostante i risultati dell’ultimo week end siano molto diversi (0-0 del Milan a Firenze e 4-0 del Barcellona al Saragozza).
Campionati, Liga e Serie A, che vedono sia rossoneri che blaugrana inseguire la prima in classifica (Juventus e Real Madrid).
Entrambe sono in un buonissimo stato di forma e tanto Allegri quanto Guardiola avranno i propri dubbi, le proprie scelte difficili e le proprie assenze forzate.

La gara, proprio perché di normale, consueto, ha poco vede in partenza molti protagonisti certi o potenziali. Molti più di qualsiasi altra partita.
Il primo per importanza è sicuramente Zlatan Ibrahimovic. Nota la sua avventura in chiaroscuro a Barcellona. Altrettanto nota la sua avversione all’allenatore dei catalani.
Acredine che è venuta ancor più fuori con l’avvicinarsi della gara e la contemporanea uscita della biografia di Zlatan.
Le promesse di risse o cose del genere che sono girate sono ovviamente espedienti per “pepare” la gara e pompare il libro di Ibra in vendita, guarda caso, proprio nella settimana prima della sfida.
Ma la situazione, portata all’eccesso nei racconti e nelle interviste, era vera, reale.
Così come vere sono state l’avversione e l’ostracismo di Guardiola nei confronti di Ibrahimovic nella ormai celebre estate scorsa.
Una storia d’amore nata sotto i migliori auspici e finita nel peggiore dei modi.
Si, perché era stato lo stesso Pep a volere a tutti i costi Ibra. Tanto da cedere Eto’o, altro campione con cui l’altezzoso Guardiola aveva avuto molto a che ridire, e da investire caterve di milioni per averlo.
Ibra e Messi dovevano essere la forza distruttrice, adrenalina allo stato puro.
Cosi’ non è stato. E nonostante i tanti gol di Zlatan in quella stagione, i rapporti tanto con Messi ( che di dividere il proprio spazio di cielo proprio non ne voleva sapere) quanto con l’allenatore (su spinta proprio di Messi e dei vari senatori ?) sono andati deteriorandosi nel tempo, tanto da portare alla celebre missione di Galliani a Barcellona e alla peggior affare della storia del Barcellona, come riconosciuto in questi giorni dai giornali spagnoli.
Ora se lo gode il Milan. E ora Ibrahimovic sarà carico a mille per affrontare e sportivamente distruggere il “filosofo”, cosi’ come lo chiamava ai tempi.
E chi solo ha pensato ed insinuato che Ibra avesse, o tutt’ora ha, paura di questa sfida e che avesse saltato l’andata per timore di Barcellona, non ha capito proprio nulla del personaggio. È pregato un ripasso.

Altri due protagonisti certi della gara saranno Messi e Pato.
Accomunati certamente da un talento unico, ma divisi da particolari statistiche personali.
Si, perché il Pato formato Champions vede il suo score fermo a soli 3 gol. Tutti in trasferta, tutti contro le spagonole (due al Bernadeu, uno al Camp Nou nella gara d’andata).
Pato è quindi chiamato a fare un ulteriore salto di qualità. Quel salto in avanti che lo metterebbe una volta per tutte tra l’Olimpo dei Campioni.
Segnare finalmente a San Siro in una partita del genere, fare finalmente una prestazione che convinca tutti, che metta a tacere striscianti illazioni.
Perché il papero ha certamente le caratteristiche fisico-tecniche per mettere in difficoltà la retroguardia spagnola. Se queste sono affiancate da una condizione fisica buona e da una mentale ancora superiore, il mix sarebbe letale, anche per il Barcellona.
Dall’altra parte c’è Messi. Bhe, cosa sire in più su di lui. Nulla si può aggiungere alla sua grandezza.
Gol a raffica. Assist come se piovesse. Giocate decisive a non finire.
Ma una crepa la si può trovare nel Messi di quest’anno ? forse si.
Innanzitutto la sua condizione fisica: Messi, che a dispetto delle apparenze, ha un gran fisico è messo in questa stagione a dura prova. Sempre titolare ed inamovibile nel Barca, sempre titolare ed inamovibile nell’Argentina. Sempre in campo, senza mai tregua. Tutti ruotano, lui no. E a tutto ciò aggiungiamoci i viaggi transoceanici che deve sopportare per andare in Nazionale. In questo 2011 Leo è già arrivato alla spaventosa cifra di 63 partite giocate.
E questo, a tratti, si sta vedendo. In qualche gara qualche cedimento fisico lo si sta vedendo. Parliamo, sia chiaro, di una macchietta invisibile, di una goccia nel mare. Ma a questo ci si deve aggrappare.
Ma non solo : una statistica interessante aleggia su di lui. 14 gol segnati dei 15 totali quest’anno in Liga sono arrivati al Camp Nou. Segno che il suo gioco, come quello del Barça, cambia da casa a trasferta. E se andiamo alle scorse stagioni gli unici passi falsi europei del Barcellona li si troveranno in trasferta. Dallo 0-0 e la sconfitta 3-1 contro l’Inter di Mourinho, passando per il 2-2 e la sconfitta 2-1 contro l’Arsenal all’Emirates negli ultimi due anni. A questo si deve aggrappare il Milan.

Protagonisti ce ne sarebbero molti altri.
Da Thiago Silva, al centro dei desideri del Barcellona, passando per Allegri, alla sua vera e propria prima sfida importante e prestigiosa in Champions, Fabregas, corteggiato per tutta l’estate dal Milan e poi finito proprio in blaugrana, Van Bommel e Zambrotta, entrambi ex della sfida, Pujol, che da sempre ammira molto il Milan e che la ritiene un po’ la sua seconda squadra, Sanchez, che torna a giocare in Italia, finendo con Bonera e Guardiola, compagni di squadra nel Brescia nella stagione 2001/2002.
Tanti personaggi, tante storie che si intrecciano.
Anche questo è Milan-Barcellona.

Una partita, che, almeno a San Siro non vede moltissimi precedenti.
I 3 più recenti hanno visto uscire tutti e tre i risultati.
l’ultimo precedente a livello ufficiale in competizioni europee risale alla stagione 2005/2006. Al “Meazza” i catalani si imposero di misura grazie a un sinistro del francese Giuly.
Scavando nella memoria, si ritorna anche al 2004/2005, quando il Diavolo incontrò il Barça nel girone, proprio come avverrà quest’anno. La gara d’andata, giocata al “Meazza”, terminò con il punteggio di 1-0: decise Shevchenko.
Un precedente nella fase a gruppi anche nella Champions 2000/2001, quando il Milan di Zaccheroni pareggiò per 3-3 contro i blaugrana a Milano.
In generale, comunque, Il bilancio casalingo del Milan contro il Barcellona è di 2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte.

Qualche altro numero:
Il bilancio in trasferta del Barcellona contro squadre italiane è di 5 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte, mentre quello casalingo del Milan contro le spagnole è di  11 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte.
Per quanto riguarda le partite interne del Milan in Europa: solo 3 vittorie nelle ultime 10 partite di Champions(con Plzen, Bate Borisov e Auxerre)con ben 4 sconfitte 8con Tottenham, Manchester United, Zurigo e Ajax) e 3 pareggi (con Marsiglia e due volte con il Real Madrid).
Mentre il Barcellona ha perso soltanto una volta nelle ultime otto trasferte europee (2-1 in casa dell’Arsenal).

Vediamo ora quelle che potrebbero essere le scelte dei due allenatori in vista della grande sfida.
Guardiola ha convocato 21 giocatori, tra i quali mancano Daniel Alves, squalificato, Iniesta, Afellay e Adriano, infortunati.
Date queste assenze e qualche acciacco qua e là, Guardiola dovrebbe proporre questa squadra:
Victor Valdes in porta.
Difesa a quattro con un dubbio : il terzino destro. Probabile che giochi Pujol con inserimento di Mascherano al centro affianco a Pique. A sinistra agirà invece Abidal. Le alternative si chiamano Fontas, giovane canterano, e Keità, usato da terzino destro.
A centrocampo, certi del posto sono Busquets e Xavi. Il terzo posto dovrebbe essere di Cesc Fabregas.
Il condizionale, come da definizione, lascia però il dubbio. Infatti c’è anche la, difficile va detto, possibilità che Guardiola infoltisca il centrocampo con un altro uomo (Keita o Thiago Alcantara) alzando proprio lo stesso ex Gunner. In tal caso si passerebbe ad una sorta di rombo.
L’ipotesi più probabile, ad ora, rimane quella con Fabrega a metà campo e la linea a tre avanzata con Messi, Villa ed uno tra Pedro e Sanchez.

Allegri, da par suo, ha le idee piuttosto chiare.
Solo un paio di dubbi aleggiano nella sua mente.
Andiamo con ordine.
In porta ci sarà Christian Abbiati.
La difesa, che mai come questa volta dovrà essere attenta e compatta, sarà formata da Abate a destra, Thiago Silva e Nesta centrali e l’ex Zambrotta a sinistra.
A centrocampo, nel momento in cui scrivo, è fortemente ipotizzato il trio formato da  Nocerino-Van Bommel e Seedorf. Tuttavia Aquilani (al posto di Seedorf) e Ambrosini (al posto di Van Bommel) rimangono assolutamente in corso per un posto.
Altra mossa, ma da partita in corso, potrebbe essere rappresentata da quell’Urby Emanuelson che bene ha fatto nelle ultime prestazioni, soprattutto quando è subentrato a gara in corso.
Pochi dubbi a trequarti: dentro Kevin Prince Boateng.
Davanti, ad affiancare Ibra, ballottaggio Pato-Robinho che dovrebbe essere vinto dal papero.

A livello tattico c’è poco da inventare : il Barcellona terrà palla, puntando poi alle classiche verticalizzazione improvvise per Messi e soci che si buttano negli spazi. Difesa piuttosto alta e possesso palla estenuante.
Il Milan dovrà essere bravo a sfruttare le sue attuali caratteristiche : la squadra dovrà essere solida e attenta in difesa, decisa nella fase di pressing e quanto più pungente possibile nelle ripartenze, dove la classe di Ibra e la velocità di Pato possono fare la differenza.
Agire in ripartenza, tuttavia, non vuol dire essere rinunciatario a priori in fase di possesso come è tristemente avvenuto al Camp Nou. Ci saranno momenti della partita in cui manovrare e portare su il pallone per le punte sarà possibile. Il Milan dovrà essere bravo a capire il momento giusto per farlo.
Mismatch positivo per il Milan può essere rappresentato dai calci piazzati.
All’andata fu decisivo il calcio d’angolo nel finale, ma altrettanto bravi dovranno essere i giocatori del Milan a sfruttare carenze fisiche e di attenzione del Barça proprio in queste particolari situazioni.  

Ad arbitrare la partita il tedesco Stark, chiamato a garantire correttezza ed equidistanza in una gara cosi’ importante. Cosa spesso venuta meno nelle gare del Barcellona (a favore dei blaugrana) e in quelle del Milan (purtroppo in negativo per i rossoneri).

San Siro sarà quello delle grandi occasioni. Sold out e vestito a festa.
80 mila cuori rossoneri a trascinare il Diavolo in Paradiso, a spingere i giocatori del Milan verso l’impresa.
Come diceva un famoso spot: niente è impossibile!
Per il primo posto… per la nostra storia…
Forza Ragazzi!

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