10.04.11 Fiorentina-Milan

il POST di Marco Brucculeri

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Il calcio italiano è strano. Settimanalmente accadono cose curiose che tendono ad influenzare la classifica od a cercare di stravolgere le gerarchie. Così ti trovi in un caldo pomeriggio di Aprile, a vedere l'ottimo Bologna di questa stagione, giocare con il freno a mano tirato contro la seconda in classifica. Ti trovi a dover sentire opinionisti e giornalisti ed a leggere i titoli dei giornali, cercando in fretta di arrivare alla classifica perchè da quello che dicono e scrivono questi signori, temi che il tuo Milan possa raggiungere a mala pena una faticosa qualificazione in Europa League. Poi finalmente arriva la domenica sera, il Milan scende in campo e tutto torna a come era, torna a come in effetti ti ricordavi che fosse.... siamo ancora primi in classifica.

Nel mezzo tra questa confusione mediatica e la presa di coscienza di ogni tifoso rossonero, ci sta la partita di Firenze contro la Fiorentina.

Il Milan al Franchi ha dominato. Giocando una delle migliori partite stagionali, avrebbe potuto dilagare se Ibra e Pato non si fossero divorati dei goal già fatti. Invece il risultato finale è fissato sul 1 a 2 a favore dei nostri ragazzi con le reti di Seedorf e Pato. Un risultato tanto meritato quanto stretto ed arrivato al termine di una gara giocata con attenzione, dinamismo e tecnica. La Fiorentina, sotto già dopo i primi 45' per 2 a 0, ha trovato al 35' del secondo tempo, con una fortuita deviazione di Gattuso, la rete che ha accorciato le distanze e ridato vita alle speranze di rimonta. Speranze ahinoi alimentate dall'espulsione di Ibrahimovic. Su questa espulsione vorrei aprire una piccola parentesi. Intanto dobbiamo segnalare che, nel corso di questa partita, Ibra è stato ammonito per un normale intervento a centrocampo e che la stessa sanzione è toccata a Vargas per un intervento killer ai danni di Abate che avrebbe potuto farsi veramente molto male. Citata come premessa questa anomalia arbitrale, veniamo al fattaccio. Ibra, forse innervosito per le due grosse occasioni fallite, ha colpevolmente detto una parolaccia al collaboratore del direttore di gara, prendendosi così il cartellino rosso diretto e la sicura squalifica per almeno le prossime due giornate di campionato.

Ora ditemi: Quante volte avete visto una espulsione diretta per una parolaccia ad un arbitro o ad un suo collaboratore? Premesso che il gesto o la parola offensiva profusa nei confronti dell'arbitro o dei suoi collaboratori sia assolutamente sbagliata e da stigmatizzare, bisognerebbe però che venisse punita allo stesso modo in ogni circostanza. Purtroppo, in ogni partita, indipendentemente dalla squadra, i giocatori mandano a quel paese ad ogni fischio arbitrale avverso sia l'arbitro che i suoi collaboratori ma queste cose non vengono mai sanzionate. Diciamo che risulta quantomeno curiosa la decisione di punire con il rosso diretto Ibra per una cosa che, per quanto sbagliata, solitamente viene sempre ignorata, forse per non far finire tutte le partite sei contro sei.

Detto questo, comunque, la squadra ha ottenuto una vittoria importantissima ed allontanato a 4 e 6 punti le inseguitrici (avendo vinto tutti gli scontri diretti, arrivando a pari merito con le inseguitrici saremmo infatti campioni). Non ci resta che continuare su questa strada per le prossime sei partite. Sabato prossimo avremo la delicata sfida contro la Sampdoria bisognosa di punti salvezza. Dovremo cercare di non commettere gli errori della partita con il Bari ma ripetere le ottime prestazioni fatte contro Inter e Fiorentina.

Restate con Milan Day per le numerose rubriche della settimana e Forza Milan Sempre

 

il PRE di Marco Rizzo

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Meno sette.
Tante quante sono le giornate che ci separano dal nostro sogno.
Sogno che stava trasformandosi in un tremendo incubo, e che invece grazie ai Ragazzi ed al Mister ha ripreso forma, bello e intenso. Un sogno che si chiama scudetto.

Ma niente è deciso. Niente va dato per scontato.
Le gare con il Bari e con il Palermo devono aver insegnato qualcosa a tutti, dall’ambiente esterno fino ai veri protagonisti.

Lo spirito, la voglia, la determinazione messe in campo contro l’Inter erano quelle che volevamo, quei fattori determinanti per la notte trionfale della scorsa settimana.
Ma ora, proprio ora che lo scudetto si avvicina, non dobbiamo mollarle. Dobbiamo sfoderare queste armi anche nelle prossime 7 gare.
A partire proprio dal posticipo della 32esima giornata. Il Milan è di scena a Firenze.

Campo storicamente ostico e squadre spigolosa, da prendere con le molle.
Con due protagonisti da tenere sott’occhio: quel Mihajlovic, interista sempre al veleno con i rossoneri, e Alberto Gilardino, senza dubbio il grande ex della sfida.

Squadra dal campionato fortemente altalenante, la Viola di quest’anno.
Partita tra mille problemi, dall’infortunio di Jovetic, uomo di punta della squadra, e Frey in partenza, dall’addio con inevitabili strascichi di Cesare Prandelli, arrivando fino ai problemi sul mercato e con Mutu, la Fiorentina era riuscita a tirarsi su. Lasciata la zona salvezza, vissuta per più di qualche giornata, la Viola ha saputo trovare quelle vittorie, soprattutto al Franchi, per portare il suo campionato ad una dimensione quantomeno dignitosa. Tanto che fino a qualche giornata fa la speranza era quella di attaccarsi al treno Europa League. Speranza resa vana dai due 2-2 consecutivi con Roma e Cesena.
Ora la squadra dei fratelli Della Valle vuole concludere bene questo campionato, per ripartire con altre ambizioni dal prossimo anno.
Una squadra senza obiettivi e senza apparenti stimoli, in apparenza.
Niente di più sbagliato da pensare.
La Fiorentina, invece, scenderà in campo per onorare il Campionato, per cercare di mettere in difficoltà il Milan sin dall’inizio. Se facessero il contrario, i tifosi difficilmente perdonerebbero una squadra che invece in casa ha quasi sempre fatto bene.

Dunque, come si diceva in apertura, una situazione assolutamente da non sottovalutare per Mister Allegri.
Allegri che deve comunque fronteggiare una volata scudetto che si mantiene viva e accesa.
È vero che abbiamo battuto sia Inter che Napoli sia all’andata che al ritorno, addirittura con un doppio 3-0 qui a San Siro, ma le due squadre non mollano.
Una a -3, il Napoli, spinta da motivazioni forse ancora superiori delle nostre, spinta da un ambiente e da una tifoseria che non smette di crederci.
L’altra a -5, l’Inter di Leonardo, che deve rialzarsi dopo la doppia incredibile batosta Derby-Schalke.
E proprio queste due squadre precederanno il Milan in questa giornata. Una in casa del Bologna senza Cavani, l’altra a San Siro contro il Chievo Verona, in lotta salvezza.
Avremo dunque il minimo vantaggio di sapere cosa avranno fatto le due rivali.
E quindi potremo scendere in campo spinti dalla voglia di fuga, se dovesse andare bene, oppure dalla voglia di ripristinare le giuste distanze.

Dicevamo Firenze campo ostico per il Milan.
Bhe questo è vero per metà.
Il Milan arriva, infatti, da 3 vittorie consecutive al Franchi.
L’ultima in ordine di tempo  quella incredibile dello scorso anno, con il gol in apertura di Gilardino e il ribaltamento di risultato nei minuti finali con Huntelaar e Pato.
Ma non si scorderanno anche le altre due. Quel 2-0 che significò addio a Maldini, Ancelotti e Kaka, tutti in una volta. Un 2-0, quello, firmato proprio da Kaka e ancora da Pato.
Pato che segnò il gol decisivo anche l’anno prima: 1-0 con gol del Papero e parate decisive di Kalac.
L’ultimo pareggio risale con la gara precedente a quella appena citata.
2-2 il risultato finale, con doppietta di Gilardino (con la nostra maglia) e quella di Mutu.
Per trovare una vittoria interna Viola bisogna risalire alla stagione 2005-2006. 3-1 il risultato per la Fiorentina, con gol di Jorgensen e doppietta di Toni. Per il Milan segnò ancora una volta Gilardino.
L’anno precedente fu ancora Milan: 2-1 il risultato finale con doppietta di Shevchenko a rispondere al gol in apertura di Marescaal.
Dunque negli ultimi 6 precedenti ci sono ben 4 vittorie rossonere, un pareggio ed una sconfitta.
Il Milan se vuole questo scudetto deve proseguire in questa striscia positiva.

Vediamo quali saranno le scelte dei due allenatori.
Partiamo, per una volta, dalle scelte di Allegri.

Allegri che ha le idee chiare.
Ritrova Gattuso dopo lo stop nel Derby, ritrova Ibra dopo la squalifica e ritrova un importantissimo Andrea Pirlo per la panchina.
E va detto che ora, nel momento cruciale, anche Ambrosini e Inzaghi stanno rientrando.
Allegri non si discosterà molto da quello che è stato lo schieramento vincente contro l’Inter.
Il modulo sarà, come sempre, il 4-3-1-2.
In porta ci sarà Abbiati, sempre più decisivo in questo campionato.
La difesa è super confermata: Abate-Nesta-Thiago Silva-Zambrotta.
A centrocampo i dubbi maggiori di Allegri, se si possono chiamare tali.
Davanti alla difesa posto assicurato per Mark Van Bommel, sempre più acquisto azzeccatissimo di Gennaio.
A fargli da spalla nel centrocampo a tre dovrebbero essere, ancora una volta, Gattuso e Seedorf.
Il condizionale è d’obbligo per le condizioni di Gattuso: sembra recuperato e ha fatto ben due allenamenti interamente col gruppo. Dovrebbe partire dall’inizio, ma nel caso si preferisse la prudenza, allora ecco pronto Flamini.
Davanti tutto ovvio: Boateng da incursore centrale dietro le punte che saranno Ibra e Pato.
Un Ibrahimovic che torna dopo due stop e sarà arrabbiato e super motivato.

La Fiorentina di Mihajlovic ha i suoi dubbi.
Frey(che forse recupera per la panchina), Jovetic, Behrami e Mutu non saranno del match.
Importante sarà vedere quale modulo utilizzerà l’ex tecnico di Catania e Bologna.
In queste ultime settimane ha variato dal 4-3-3 al 4-2-3-1.
Secondo indiscrezioni, pare che il serbo stia pensando ad una sorta di 4-4-2 pronto a mutare a 4-3-3 in possesso palla.
Andiamo con ordine.
In porta andrà Boruc, autore sempre di grandi partite contro di noi quando giocava nei Celtic Glasgow.
La difesa a 4 sarà formata da Comotto a destra, Natali e Gamberini centrali e Pasqual a sinistra.
Unico ballottaggio è quello sulla corsia di destra tra Comotto e De Silvestri.
Davanti alla difesa giocheranno Montolivo (che si dice interessi al Milan) e Donadel (ex primavera rossonero). Ai loro lati dovrebbero giocare Vargas a sinistra e Santana a destra.
Davanti oltre a Gilardino, agirà il giovane serbo Ljaijc.
Marchionni resta in lizza per una maglia da titolare(al posto di Liajic, con Santana avanzato), mentre D’Agostino pare davvero indirizzato verso la panchina.

Ad arbitrare sarà Morganti, e questa scelta non lascia tranquilli i tifosi rossoneri.
L’arbitro di Ascoli Piceno è da sempre un arbitro ostile al Milan. E visti i precedenti discussi a Firenze dei rossoneri (il rigore non dato da Rosetti lo scorso anno fa ancora arrabbiare i Viola), sommati al clima di “euforia arbitrale” (e non solo, vero Prandelli ?) che sta spingendo il Napoli verso il primo posto, non fanno certo stare tranquilli i protagonisti in casa Milan.
Speriamo vada tutto bene.

DEVE andare tutto bene. Per continuare a sognare. Per non avere piu’ incubi. Per vincere!
Forza Ragazzi!


 
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