il POST Barcellona-Milan di Marco Brucculeri
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Inizia la Champions League, con quella musichetta che risveglia e scuote, in ogni rossonero, l'orgoglio e la naturale appartenenza alla massima competizione europea. Il compito per questa prima stagionale è assolutamente arduo e terribile: Giocare al Camp nou contro il Barcellona di Messi. Ecco che il clima qui in Italia subito si scalda, con tutti i detrattori pronti a gufare ed aspettarci al varco per questa sfida, affidandoci lo scomodo ruolo di vittima sacrificale, sull'altare del Barcellona campione d'Europa. Invece il Milan, come “Zampa di Giaguaro” nel film “Apocalypto”, riscrive un destino che sembra segnato e torna a Milano con un punto prezioso quanto sofferto.
La partita si apre subito con una magia del nostro papero. Il talento di Porto Alegre, semina da solo la difesa avversaria ed insacca dopo 30 secondi la rete dell'inaspettato vantaggio rossonero. Barcellona scosso e Milan che nei primi 20 minuti avrebbe la possibilità di chiudere i conti. Veramente ci sarebbe piaciuto vedere come sarebbe finita questa partita con un Ibra in più. Con un giocatore capace di far salire la squadra e tener palla nella metà campo avversaria, oltre che capace di essere un sicuro punto di riferimento per ogni uscita del pallone. Purtroppo Ibra paga i suoi problemi fisici e l'attacco con Cassano e Pato, dopo il goal iniziale non riesce più a pungere. Barcellona che prende in mano la partita, pareggia con un goal di Pedro su prodezza di Messi e soprattutto tiene il completo controllo delle ostilità, sfinendo i nostri con un infinito possesso palla che però, non è efficace quanto abbondante.
David Villa nei primi minuti della ripresa porta in vantaggio i suoi con un perfetto calcio di punizione. Barcellona che continua a giocare cercando di chiudere la partita, ma lasciando negli occhi dei tifosi rossoneri la sensazione che..... avremmo potuto giocarcela meglio.
Finale incredibile, con Nocerino che si guadagna un prezioso calcio d'angolo, Seedorf che lo pennella in area e Thiago Silva che insacca per il definitivo 2 a 2.
Punto preziosissimo nella tana del Barcellona e Milan che ora può ragionevolmente pensare di vincere il girone. Peccato per le numerose assenze di questa sera, ma la sensazione è che questo Barcellona sia battibile.
Vediamo nel dettaglio ora le pagelle dei nostri per questa prima di Champions League in terra catalana.
ABBIATI: 7,5 Ritrova la sicurezza che gli riconosciamo, guida la difesa e si oppone con importanti interventi alle offensive catalane.
ABATE: 7,5 Ormai Ignazio è una sicurezza. Lo scorso anno fermò Cristiano Ronaldo e questa sera è toccato a David Villa e Messi. Il fatto che ormai sia abituato a giocare certe partite rende sempre più inspiegabili le mancate convocazioni di Prandelli.
THIAGO SILVA: 8,5 Il nostro Re guida la difesa, si oppone ai fuoriclasse del Barcellona e nel finale sigla il goal del pareggio con un preciso colpo di testa. Cosa possiamo chiedergli di più?
NESTA: 8 Tempesta perfetta è un campione nato per giocare queste partite. Purtroppo la carta d'identità non lo aiuta ma credo che Messi questa notte sognerà il nostro 13.
ZAMBROTTA: 7 Partita ordinata. Dani Alves è un brutto cliente ma Zambro tiene.
VAN BOMMEL: 6,5 l'ex di turno fa la sua partita, raddoppiando in marcatura sugli attaccanti avversari e cercando di tenere sempre ordinata la squadra non facendo partire tra le linee i centrocampisti avversari.
SEEDORF: 8 Il “Professore” insegna calcio e finchè la condizione fisica lo sostiene, regala bel gioco abbinato ad efficacia e quantità.
NOCERINO: 7 l'esordio europeo (e che esordio) non lo spaventa. Corre e si danna per tutto il campo, difettando solo di qualche imprecisione in fase di impostazione.
BOATENG: 6 Si fa male nella prima mezzora, viene sostituito da Ambrosini. Quando è in campo cerca sempre di far salire la squadra e mettere ginseng nel nostro motore, ma la qualità avversaria stasera era altissima.
PATO: 7 Grandissimo goal ad inizio partita, ci fa sperare che finalmente il papero ci possa prendere per mano come Ricky nel 2007. Costretto poi per tutta la partita a giocare in velocità sugli imprecisi rilanci dalle retrovie, si sacrifica ma non punge più.
CASSANO: 5 Lontano parente del Fantantonio visto contro la Lazio, si dissolve tra le maglie avversarie. Non fa mai salire la squadra ed è stranamente impreciso.
AMBROSINI: 6,5 Rileva Boateng, gioca una partita ordinata e di sostanza, pur non essendo in perfetta forma. Il Capitano.
AQUILANI: 6 Entra nell'ultimo quarto d'ora. Corre e cerca di mettere la sua qualità al servizio della squadra. Il contesto non lo aiuta ma alla fine è una boccata d'aria per il nostro centrocampo.
EMANUELSON: 6,5 Gioca l'ultima mezzora e dimostra di meritare più spazio, soprattutto nel confronto con l'inesistente Cassano di questa sera
il pre Barcellona-Milan di Marco Rizzo
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Torna La Champions.
Fino a qualche anno fa potevamo dire senza timore di smentita : si torna a casa nostra!
La novità, che poi novità non è, è che da questa casa siamo stati sfrattati. Ora ci abita un inquilino più bello, più bravo e più stimato. Ora ci abita il Barcellona: la squadra più forte del Mondo.
E proprio per uno strano gioco del destino, nell’anno in cui il Milan decide di tornare a puntare alcune delle sue fiches importanti sulla Champions, ci si deve subito confrontare contro chi in questi 3 anni ha fatto la storia di questa competizione.
2 vittorie ed una semifinale quanto mai sfortunata. La squadra del pallone d’oro Messi e di chi quel pallone luccicante lo meriterebbe forse di più, Xavi ed Iniesta.
Ma non solo: un gioco spettacolare e al tempo stesso quanto mai vincente ed efficace.
Il metro di paragone del calcio moderno.
Si, ok, imbattibili : ma allora che ci andiamo a fare a Barcellona ?
Bhe è proprio qui che entra in scena la mentalità rossonera. La mentalità vincente che Silvio Berlusconi e Adriano Galliani inculcano da più di 25 anni nelle menti dei rossoneri.
Perché se il Barcellona si aspetta che il Milan vada al Nou Camp a fare una allegra scampagnata come sono soliti fare i suoi abituali avversari settimanali si sbaglia di grosso. Ohh se si sbaglia.
Ma Pep Guardiola, che non è un pirla, LUI no, lo sa e se lo aspetta.
Non a caso ha tenuto più di metà squadra titolare in panchina nella partita di Sabato sera a San Sebastian. Teme il match di Champions ed in qualche modo l’ha pagata: pareggio beffa con la Real Sociedad e Sanchez KO per almeno due mesi. Questo il responso della seconda giornata di Liga.
Non illudiamoci. La partita è difficilissima, quasi improba. Inutile nasconderlo ed inutile parlare diversamente. Lo sappiamo noi, lo sanno gli stessi protagonisti rossoneri.
Ma un conto è essere consci delle difficoltà, un altro è fare i discorsi che si sentono in parte della tifoseria rossonera. Il ritornello del “speriamo di prenderne solo 4” è quanto di più fastidioso e stucchevole si possa sentire in questi giorni.
Ma non tutto il male viene per nuocere : lo scetticismo generale può caricare la squadra. E’ già successo in passato che un Barcellona pensava di farcene 4. Altri tempi, altro calcio, sia chiaro, ma in ogni caso in questa partita a carte qualche Jolly nel mazzo lo abbiamo anche noi.
Tra i mille pregi che ha il gioco del Barcellona, in questo periodo non c’è sicuramente da annoverare la solidità difensiva.
Piquè out. Pujol che torna dopo 4 mesi di infortunio. Il mercato non ha portato sostituti se non l’aggregato giovane Fontas.
Abidal, Mascherano e Busquets rappresentano buone alternative, ma che comunque talvolta lasciano a desiderare.
Ed in queste prime uscite blaugrana lo si è visto.
Dai 4 gol presi dal Chivas in amichevole, passando dalle due sfide di Super Coppa col Real, in cui ha subito tanti gol e ha subito il gioco offensivo avversario (nonostante la meritata vittoria, sia chiaro), passando per la sfida col Porto e finendo con i due gol di Sabato.
Queste gare ci dicono chiaramente che il Barcellona, se pressato costantemente ed in modo ordinato perde palla e soffre le immediate verticalizzazioni. La difesa viene a trovarsi scoperta, perché i centrali non sono affiatati, gli esterni salgono a partecipare alla fase offensiva, lasciando spazi importanti.
Detto cosi’, sembra facile. Ma facile non è. Pressare il Barca in modo continuo ed efficace è molto difficile. Serve un gioco di squadra ed una condizione fisica che probabilmente il Milan non ha ancora.
Ma le nostre carte offensive, possono mettere in difficoltà la loro retroguardia.
Un altro fattore positivo sembrava essere la grande solidità difensiva dimostrata dal Milan di Allegri. Sembrava, appunto. In SuperCoppa e con la Lazio questa solidità e compatezza è venuta meno, e sarà difficile ritrovarla tutta di colpo al Camp Nou.
Lampi di ottimismo in un cielo nero di difficoltà. Ci si deve aggrappare a questo.
Ovviamente l’infortunio dell’ultima ora di Ibrahimovic cambia tutto. La forza e la cattiveria di Zlatan, voglioso di vendetta, erano un tassello fondamentale nella nostra flebile speranza.
Ora partiranno, o sono già partite, le critiche ad Allegri, a Galliani o chi che sia.
Ovviamente i protagonisti lo sanno. In questo mondo, quello del calcio, ci si dimentica in un secondo di quello che si è fatto un minuto prima. E criticare per partito preso è lo sport preferito.
Vediamo come le due formazioni arrivano alla partita.
Guardiola ha perso Sanchez, come detto, e probabilmente non recupererà Pique.
Salvo sorprese, invece, Pujol dovrebbe tornare. Sembra difficile che il Pep riproponga la difesa a 3 provata in emergenza qualche settimana fa.
Per cui classico 4-3-3.
In porta Victor Valdes.
La difesa a 4 vedrà certamente Daniel Alves a destra. Gli altri 3 ruoli se li giocano in parecchi. Pujol dovrebbe tornare. Chi di fianco a lui ?
Due opzioni: Abidal affianco al capitano blaugrana, con uno tra Maxwell e Adriano in fascia. Oppure Mascherano centrale e Abidal terzino. Mi sento di dire che questa seconda ipotesi è la piu’ accreditata.
In mezzo, salvo sorprese, dovrebbero esserci Xavi, Iniesta e Busquets. Difficile vedere Thiago Alcantara, Keità o il sogno di mezza estate Fabregas.
Davanti, con Sanchez out, i tre tenori: Villa-Pedro-Messi.
Una super squadra.
Allegri, dal canto suo, non sta messo meglio.
Taiwo, Robinho, Flamini, Gattuso, Mexes e Ibrahimovicsono gli indisponibili. Non poco.
Zambrotta e Seedorf, risparmiati con la Lazio, dovrebbero invece tornare disponibili.
Allegri resterà fedele al suo 4-3-1-2 o cederà alla tentazione di presentare un Milan più difensivo ma lontano dal volere comune ?
Vediamo un po’:
In porta Abbiati.
La difesa vedrà Abate a destra, Thiago Silva e Nesta centrali, nella speranza che non siano distratti come contro gli uomini di Reja, e Zambrotta a sinistra. Il solo pensiero di vedere Antonini in campo al Camp Nou mi fa tremare i polsi.
A centrocampo Ambrosini agirà da mezz’ala destra, anche se il dubbio con Nocerino persiste, con Van Bommel mediano davanti alla difesa. La mezz’ala sinistra uscirà dal ballottaggio Seedorf-Aquilani, in cui salvo sorprese, parte favorito l’olandese.
Boateng incursore dietro le punte, che saranno Pato e Cassano.
Questa l’opzione classica. Tuttavia ci potrebbe essere una variante: un centrocampista in più (Aquilani o Nocerino) e Seedorf avanzato al posto di Cassano.
Ancelotti con una scelta del genere vince una Champions. Chissà se Allegri si attacherà a questo ricorso storico.
La bolgia del Camp Nou ci aspetta. La speranza di non deludere e fare bella figura c’è.
La speranza che l’arbitraggio sia equidistante, cosa che non sempre capita contro il Barcellona, pure.
Altrettanto presente c’è la consapevolezza che la montagna Barcellona, questo Barcellona, sia forse una delle più impervie e difficili che il Milan abbia dovuto affrontare nella sua recente storia.
Il Milan di Allegri ha pronti piccozze, moschettoni e ramponi da scalata. E che Dio ce la mandi buona…
Sta volta più che mai : Forza Ragazzi! |