il POST Juventus-Milan di Marco Brucculeri
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Questa meritata sconfitta a Torino contro la Juventus racconta tante cose.
Non è a mio avviso indicativa dei valori assoluti che restano comunque sensibilmente distanti tra Milan e Juventus, ma deve suonare da campanello d’allarme per non rischiare di buttar via una stagione apparentemente nelle nostre mani.
La Juventus ha fatto tutto quello che ha voluto per tutti e novanta i minuti di gioco. La squadra di Allegri è stata purtroppo spettatrice per tutta la gara, senza mai un cambio di ritmo e con la solita difficoltà a giocare quando i ritmi diventano troppo alti. In effetti, il Milan, ha cercato per tutta la durata delle ostilità di far calare il ritmo di gioco per arrivare a giocarsi la partita a livello di pura classe e tecnica.
Questo però non è stato possibile con una Juventus agguerrita, rocciosa ed inebriata dalle mura amiche del suo fantastico stadio. Il pressing asfissiante portato dagli uomini di Conte, ha completamente castrato ogni nostra iniziativa di fraseggio, portandoci solo a rischiare su eventuali palloni persi oppure facendo giocare ai nostri attaccanti dei palloni sporchi ed ingestibili.
Non abbiamo mai avuto la sensazione di poter cambiare la partita, di poter creare qualcosa per controbattere alla supremazia avversaria. Il fatto che la Juventus sia andata in vantaggio negli ultimi minuti è stato puramente casuale, in realtà avrebbe potuto chiudere i giochi già nella prima frazione di gara. Certo, visto l’andazzo della serata, avremmo voluto arrivare alla fine in parità portando a casa un prezioso punto, ma forse è meglio così. Si, perché questa sconfitta deve scatenare la scossa per tornare ad essere quelli dello scorso anno.
Abbiamo detto più volte che il nostro campionato avrebbe avuto inizio dopo la sosta, ora deve iniziare e con una rinnovata porfirogenia, sostenuta dall'umiltà e dall’applicazione.
Vediamo ora nel dettaglio la prestazione dei nostri giocatori con le pagelle Milan Day:
ABBIATI: 6,5 Pesa sicuramente sulla sua prestazione la goffa papera che porta al raddoppio juventino, ma se questa sera abbiamo sperato di poter tornare a casa con un punto, lo dobbiamo a lui.
ZAMBROTTA: 5 Soffre dietro, dove comunque di solito fornisce sempre prestazioni sufficienti e non riesce mai a salire per cercare qualche affondo.
THIAGO SILVA: 7 E’ stato il nostro migliore in campo. Cerca di mettere tappi ad ogni buco nella barca rossonera, tiene la difesa e copre gli errori dei compagni.
NESTA: 6,5 Dopo il turno di riposo in occasione della sfida di Champions League, Sandro torna e cerca di arginare come può le lanzichenecchiane folate offensive avversarie.
BONERA: 5,5 Parte come terzino per sostituire Abate, finisce la partita come centrale a causa dell’infortunio a Nesta. Sembra che gli avversari possano sempre saltarlo con troppa facilità, lui fa il possibile ma non basta.
VAN BOMMEL: 5 Per lui sostenere i vertiginosi ritmi bianconeri di questa sera è come andare sull’Everest senza bombole d’ossigeno. Se non fosse stato per il miracoloso recupero di Thiago Silva su Vucinic nella ripresa, avrebbe mandato l’attaccante bianconero solo davanti ad Abbiati con uno sciagurato retropassaggio.
SEEDORF: 5 L’impegno c’è, ed anche la volontà di snaturarsi cercando di correre dietro agli avversari. Il pressing della Juve gli impedisce qualsiasi tipo di giocata, quando sembra trovare spazio, non lancia mai gli attaccanti per linee verticali ma gioca per vie orizzontali, rallentando ulteriormente il gioco.
NOCERINO: 5,5 Corre e lotta ma contro questa Juve non può certo essere solo la sua corsa a fare la differenza. Forse fidandosi poco del proprio piede, come nella precedente partita, tende sempre a fare un tocco in più, portando ulteriore lentezza alle ripartenze.
BOATENG: 5 Lodevole il suo impegno per tutta la settimana a Milanello per recuperare in vista di questa importante gara ma il Principe è fuori condizione e si vede. Proprio a motivo della sua scarsa condizione, dovrebbe disciplinarsi maggiormente a livello tattico.
CASSANO: 5 Impalpabile e sovrastato dagli anticipi dei difensori bianconeri, Antonio prova qualche lancio ma non fa nulla di incisivo per cambiare la partita.
IBRAHIMOVIC: 5 Non segna ed anche lui subisce il pressing avversario senza riuscire ad uscirne. Si danna e sacrifica tornando sulla nostra trequarti e nella nostra area ad ogni punizione o calcio d’angolo avversario. E’ troppo solo in attacco e non gli arriva un pallone pulito per tutta la partita.
ANTONINI: 5,5 Entra negli ultimi minuti a sostituire l’infortunato Nesta. Riesce a chiudere in un paio di diagonali pa presta il fianco ad ogni ripartenza avversaria.
EMANUELSON: 4,5 Forse per lui gli esami sono finiti e non possiamo di certo affermare che sia stato promosso.
AMBROSINI: 5 Il capitano entra negli ultimi minuti e perde un banalissimo pallone a centrocampo che lancia in porta gli avversari. Non è ancora in forma ed una partita come questa non lo aiuta di certo a tornare sui suoi livelli
il PRE Juventus-Milan di Marco Rizzo
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Invidia. Tanta invidia.
Possiamo dire che non ci interessa. Possiamo dire che “il nostro San Siro ha più storia”. Possiamo dire tutto e il contrario di tutto. Ma, sotto sotto quando vediamo le luci e gli spalti gremiti dello Juventus Stadium, nuovo e fiammante, abbassiamo lo sguardo e a denti stretti lo ammettiamo. Beati loro.
In un paese calcisticamente ormai arretrato vedere questo strepitoso impianto fa sembrare tutto diverso. Ti sembra magicamente di essere all’estero, dove il calcio è vissuto e gestito in modo differente. In modo migliore.
Diciamo la verità, anche se sappiamo tutti che le condizioni e le coincidenze che hanno portato alla creazione di questo stadio sono difficilmente ripetibili, una flebile speranza la sta dando. Per ora ci basta questa.
E il Milan sarà onorato di tenere a battesimo questo impianto. Perché si, formalmente Juventus-Parma e Juventus-Bologna si sono già disputate.
Ma la vera prima gara importante è questa. La sfida che ci dirà se la Juve è tornata e se il Milan può riconfermarsi.
I più titolati al mondo contro i più titolati d’Italia. I Campioni in carica contro nuovi agguerriti pretendenti.
Conte e Allegri. Del Piero e Ibrahimovic. Agnelli e Berlusconi.
Bianconeri contro rossoneri. La vecchia signora contro i Diavoli.
Juventus-Milan: basta questo.
Ovviamente Juventus-Milan non è solo la splendida cornice che ospiterà la gara. Anzi, sarà solo marginalmente protagonista. Ma era doveroso aprire la presentazione con la più sostanziosa novità in casa Juve.
Ma non la sola. La Juventus infatti ha rinnovato. Altro allenatore. Altra carrellata di giocatori. Il dubbio che siano stati nuovamente accatastati senza un senso logico quest’anno sembra tardare ad arrivare. Forse perché Conte è uomo Juve. Sarà perché ha saputo, a differenza dei predecessori, sapersi imporre in sede di decisioni. Sarà quel che sarà. Ma questa Juve sembra convincere. Almeno per ora.
Compatta, dinamica, con una mano evidente del proprio allenatore. È molto presto, sia chiaro. Probabilmente questa Juve non è all’altezza delle prime due-tre squadre del campionato. Ma la classifica, per quanto possa contare, ora recita chiaro. La squadra di Conte è in testa. E noi a inseguire.
In tutto questo discorso come non ricordare e menzionare Andrea Pirlo. 10 anni di storia rossonera. 10 anni di gol e successi, di palle illuminanti e giocate strepitose. 10 anni di grande giocatore e grande persona.
Sarà strano vederlo avversario. Molto strano.
Per questo e per altri mille motivi, la gara è tra le più insidiose.
Non foss’altro perché il Milan ha ancora, nonostante qualche fondamentale recupero, tantissimi giocatori KO. Non foss’altro perché la Juve da lunedì prepara nei minimi dettagli la sfida ed ha quasi tutta la rosa a disposizione, mentre il Milan solo da Giovedì è riuscito a provare qualche schema anti Juventus.
Un Milan che. È vero, recupera Boateng, Ibrahimovic e Ambrosini. Ma perde al tempo stesso forse uno degli uomini cardine della formazione di Allegri: Ignazio Abate.
Alibi. Che il Milan non deve, e a dire il vero non vuole, tirare fuori.
La doppia vittoria Cesena-Plzen , infatti, ha ridato morale. Ha ridato le giuste convinzioni non solo ad un ambiente che iniziava a borbottare, ma anche agli stessi giocatori e allo stesso allenatore, che iniziavano a chiedersi se la bussola indicasse la direzione corretta nella tempesta. La tempesta ora sembra passata. I marinai migliori sono di ritorno, ma abbassare la guardia proprio ora sarebbe da stupidi. A tornare nel torbido si fa in fretta.
Bisogna che la squadra continui con la compattezza che l’ha contraddistinta in queste ultime tre sfide. Continuare a non prendere gol.
Segnarli, con il ritorno di Ibra e l’esplosione di Cassano, è un problema che ora opprime meno.
Vediamo qualche precedente di questa sfida.
Una sfida che da quando la Juventus è tornata in serie A ha visto risultati altalenanti.
Dalla doppia vittoria 3-2 e 4-2 bianconera nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009 quando Ranieri era l’allenatore della Juve ed Ancelotti quello del Milan, passando poi per le vittorie dei Milan di Leonardo (3-0 gol di Nesta e doppietta Ronaldinho) e Allegri (1-0 gol di Gattuso) nelle due stagioni successive.
Fermiamoci qui. Andare a sfide precedenti, soprattutto in tempi non sospetti non è bello. Andare ora a scomodare quei due 0-0 sospetti e ricchi di episodi delle stagioni di Calciopoli non è il massimo.
Era un'altra storia, un altro calcio.
Vediamo quelle che possono essere le scelte dei due allenatori.
Conte è indeciso se continuare con l’esperimento, riuscito a metà, di Catania, del 4-1-4-1 con un Vidal in più ed una punta in meno, o tornare al suo credo: il 4-4-2 o 4-2-4 che dir si voglia.
In verità la differenza sarebbe di un uomo solo, ma partire coperti potrebbe dare un messaggio sbagliato alla squadra. Vedremo.
In difesa niente cambierebbe.
Buffon in porta, con Lichsteiner a destra, Chiellini e Barzagli, recuperato dal problema di Catania, centrali con il dubbio De Ceglie-Grosso a sinistra.
In caso di centrocampo a 2, ad affiancare Pirlo ci sarà Marchisio.
Nel caso di 4-1-4-1 sarà Andrea il solo mediano davanti alla difesa, con Marchisio spostato più avanti.
Sulle fasce a destra dovrebbe agire Krasic, mentre a sinistra Pepe, non al meglio, dovrebbe comunque scalzare Giaccherini. Davanti certamente Vucinic, al rientro dalla squalifica.
Gli altri due uomini escono dal ballottaggio Matri-Vidal. Il tutto legato al discorso precedente. Matri in caso di 4-2-4 e Vidal in caso di centrocampo più coperto.
In tutto questo Alex Del Piero osserva vigile. Chissà che possa essere lui l’uomo a sorpresa…
Passiamo al Milan, con Allegri che invece ha da risolvere due soli dubbi.
Ma andiamo con ordine.
In porta Abbiati.
La difesa a 4 sarà formata dalla coppia centrale Thiago Silva-Nesta e da Zambrotta, che ancora non sa però su quale fascia giocherà.
Si, perché la sostituzione di Abate, che quasi certamente non ci sarà, è un difficile problema.
3 uomini per una maglia. Antonini e Taiwo a sinistra, con spostamento di Zambrotta a destra. O Bonera a destra in vera e propria sostituzione di Ignazio.
Tutti e tre hanno le loro chances. Ma Antonini pare il favorito, seguito da Bonera che potrebbe spuntarla per le sue doti maggiori di copertura sulla fascia.
A centrocampo, nonostante il recupero del Capitano, difficilmente ci si discosterà da quanto visto in queste giornate. Nocerino-Van Bommel-Seedorf sembrano dare ad Allegri le giuste garanzie.
Altro ruolo chiave, secondo dubbio. Boateng ha recuperato. Ma è saggio rischiarlo sin da subito ? vedrà lo staff. Pronti a sostituirlo o eventualmente a subentrare al Boa, Emanuelson e Aquilani. Ma la sensazione è che Prince giocherà, e avrà il compito di tarpare le ali a Pirlo.
Davanti zero dubbi. Cassano-Ibra. Si intendono a meraviglia, parlano la stessa lingua calcistica. Fanno faville.
Ad arbitrare la partita, in uno stadio, come detto, gremito sarà Rizzoli. Speriamo sia all’altezza.
Una partita che torna finalmente a riassaporare i fasti di un tempo. Quando era una rivalità accesa. Quando era il vero scontro del calcio italiano.
Diciamolo piano: quando era il vero Derby d’Italia.
Onoriamolo.
Forza Ragazzi! |