02.04.11 Milan-Inter

il POST di Marco Brucculeri

derby

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Non voglio dormire, raccontami ancora la storia incredibile dei gladiatori rossoneri. Va bene, una sola volta ancora poi spegniamo la luce.

Tanto tempo fa, in una notte di primo aprile, i guerrieri rossoneri, contro tutto e tutti, si apprestarono ad affrontare in una sfida epica i rivali, pronti a prendere con prepotenza la gloria riservata ai colori rossi come la passione e neri come la notte che avvolge ogni avversario.

I grandi guerrieri avevano nomi importanti e regali: Il cacciatore del sole Abbiati, Telepass Abate, Grandine nera Thiago Silva, Tempesta perfetta Nesta, Zambro Zambrotta, Willy Wonka Seedorf, il Principe Boateng, MVB Van Bommel, Ringhio Gattuso, Come d'incanto Pato e Robson de Souza Robinho. A loro si aggiunsero nel corso della battaglia il Fantantonio Cassano e Fight Club Flamini.

La battaglia si apprestava ad iniziare ed un mare di cori inondarono il Condottiero degli avversari, reo di aver tradito la giusta causa per passare nelle fila dei villani.

Un fischio diede inizio alle ostilità e senza nemmeno il tempo di batter ciglio, Come d'incanto Pato, in 47 secondi siglò il primo affondo della serata. Nel grande entusiasmo e nel proseguire della battaglia, le due fazioni arrivarono al riposo per poi riprendere dopo pochi minuti a contendersi la gloria. Alla ripresa del decisivo duello, ancora Come d'incanto Pato affondò per la seconda volta e poi, nel finale, il Fantantonio chiuse per il definitivo 3 a 0. Ci fu una grande festa in tutto il regno per la grande vittoria ma i condottieri, pur soddisfatti per la grande impresa, sapevano di dover affrontare ancora 7 battaglie prima della gloria tricolore.

 

Perdonate l'insolito commento a questa partita, ma l'impresa straordinaria dei nostri ragazzi credevo meritasse qualcosa di speciale. Abbiamo vinto questo Derby da grandissima squadra. Abbiamo smentito chi ci accusava di essere Ibradipendenti. Abbiamo zittito chi da due settimane, dopo la disfatta di Palermo, dava già per certo il sorpasso da parte della squadra meno titolata di Milano.

I ragazzi hanno giocato alla grande, tutti. Grandissima la prestazione di Seedorf e di Van Bommel a centrocampo. Pato e Robinho non hanno assolutamente fatto rimpiangere Ibra. Abate e Abbiati dimostrano sempre più di meritare la Nazionale e speriamo che Prandelli, questa sera sugli spalti lo abbia finalmente capito.. Una nota di merito infine anche per il Mister Allegri, che in questa stagione ha plasmato questo suo Milan ed anche se con qualche errore ha dimostrato di meritare assolutamente di sedere sulla nostra panchina.

Questa sera sarà bellissimo andare a dormire ed il risveglio domani sarà dolce e soave come la classifica, che ci vede sempre più lanciati verso il sogno tricolore. Grazie Milan !

 

il PRE di Marco Rizzo

derby

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E allora ci siamo.

Durante l’anno l’espressione “la partita più importante della stagione” si spreca.
Stavolta no.
Stavolta lo è davvero.

Milan-Inter, il Derby che può valere uno scudetto.
Uno dei Derby sicuramente più importanti degli ultimi anni, assieme a quelli di Champions League.
Una partita che a molti significati e molte sfaccettature.

Prima di tutto l’aspetto della classifica.
Inutile negarlo.
Inutile trovare scuse e alibi : da Gennaio ad oggi ci hanno recuperato un enormità di punti.
A gennaio eravamo primi incontrastati, mentre oggi per la prima volta da quel 10 novembre in cui diventammo capolista, una squadra può sorpassarci.
Ma come ripetono tutti nell’ambiente Milan “ siamo ancora primi”.
Abbiamo il nostro destino in mano, anzi tra i piedi.

Un aspetto che certo non si può tralasciare o sottovalutare è quello legato a Leonardo.
Si, il “Grande Traditore”, cosi’ come probabilmente verrà etichettato nella coreografia della Sud.
Come tutti i milanisti ripetono da gennaio, il gesto di Leonardo visto sotto l’aspetto del professionista non fa una grinza. Da allenatore semi-inesperto difficilmente ti ricapita di allenare la squadra campione d’Europa.
Ma da uomo ha deluso tutti.
Lui che sembrava l’uomo senza macchia.
Lui che era l’uomo dai grandi valori, dai grandi sentimenti.
Ci aveva convinti tutti, da grande affabulatore qual è.
I suoi paroloni da filosofo, i suoi sentimenti spiattellati ai quattro venti.
Ci eravamo cascati tutti.
Ed invece si è rivelato come tutti gli altri. O forse peggio.
Un uomo che ha salutato pubblico e giocatori dicendo che non avrebbe mai piu’ allenato.
Un uomo che aveva dichiarato di non aver niente da dire al Presidente Berlusconi, e che <<sicuramente non parlerò mai male di lui in un’intervista>>.
Un uomo che a meno di un mese dal suo approdo all’Inter dichiarava << sono troppo legato a 13 anni di Milan per allenare un’altra squadra>>.
E l’uomo che soli pochi giorni dopo dichiarava <<l’Inter è un sogno!>>
In una parola sola: delusione.
Perché verso di lui non c’è arrabbiatura o astio, come poteva esserci per Mourinho.
Solo grande, profonda ed inaspettata delusione.

Derby, dunque. Parola che dal dopo Calciopoli poco si sposa con i trionfi rossoneri.
Tante sono state le umiliazioni rossonere in questi anni. Dall’Inter di Mancini a quella di Mourinho, tante sono state le sconfitte rossonere.
Dal dopo Calciopoli in poi sono state solo 3 le vittorie rossonere su 9 incontri.
E alcune di queste davvero brucianti, come il 4-0 dello scorso anno, o il 2-1 che ribaltò il gol di Ronaldo nel 2007.

E' quindi tempo di cambiare rotta.
Ed il Milan, effettivamente, lo ha fatto all’andata, quando, ricorderemo tutti, Ibra stese l’Inter di Benitez.

Il derby è una gara che non vede il pareggio da tempo immemore.
Esattamente dallo 0-0 del 24 ottobre 2004.
Nei quattordici confronti successivi sette vittorie a testa.

Certamente le due settimane di sosta che hanno preceduto la sfida hanno dato adito a tante polemiche.
A partire dal caso Ibrahimovic e arbitri, passando dal fantomatico Derby di mercato per Ganso, finendo con le polemiche de “il vero milanese è interista”.

Settimane che hanno visto comportarsi in modo diverso i due ambienti.
Il Milan a dire e ribadire che <<il Derby non è decisivo>> o quantomeno <<è decisivo solo per loro>>.
L’Inter in maniera un po’ spavalda, forse troppo sicura di se stessa, con il Presidente Moratti che tira fuori il 4-0 dello scorso anno o alcuni giocatori (e media) che si dicono certi della vittoria.
Parole, parole, parole diceva Mina.

Bhe le parole le porta via il vento, ora è tempo di scendere in campo.
Di dimostrare chi è davvero meritevole di andare verso lo scudetto.
Di dimostrare di chi sarà Milano, almeno per una notte.
È ora di Derby.
E allora vediamo i due schieramenti, con Leonardo da una parte e Allegri dall’altra.

La vigilia interista è stata contraddistinta dai problemi di Chivu, Motta e Ranocchia. Cosa usuale in casa nerazzurra. Troppo.
Una pretattica che certamente non avrà colto in fallo il Milan.
Perché sapevamo bene tutti che alla fine in un modo o nell’altro Chivu e Ranocchia avrebbero recuperato, memori degli infortuni Sneijder e Lucio, misteriosamente scomparsi lo scorso anno.
Ed infatti Chivu e Ranocchia saranno regolarmente al centro della difesa, difesa orfana di Lucio squalificato. Con loro Capitan Zanetti e Maicon ad agire sulle fasce, con Julio Cesar che agirà come sempre tra i pali.
A centrocampo pochissimi dubbi. Perché Motta ha recuperato e perché vere alternative non ci sono.
Ed allora Cambiasso, Motta e Stankovic completeranno il centrocampo a 3.
E anche in attacco pochi dubbi. Pandev parte sfavoritissimo, ed allora Sneijder, Pazzini ed Eto’o completeranno il 4-3-1-2 Leonardiano.

Qualche dubbio in più per Max Allegri, che non ha esitato a definire questa sfida la gara più importante della sua intera carriera. Si gioca molto, Max.
In porta andrà Abbiati, giocatore che era davvero ostile a Leonardo lo scorso anno e che in questi giorni non lo ha certo nascosto.
La difesa vedrà certamente Abate, lanciato da Leo ma svezzato da vero terzino da Allegri, occupare il so posto sulla destra. Come sempre al centro agirà la migliore coppia difensiva del Mondo: Thiago Silva-Nesta.
A sinistra l’eterno dubbio. Stavolta se la giocano Zambrotta e Antonini. Rimarranno sino all’ultimo con 50% di possibilità a testa di giocare.
Passiamo per un attimo all’attacco.
Boateng incursore non si discute. Ha recuperato e sarà fondamentale. Con lui in attacco con ogni probabilità ci saranno Pato, anche lui recuperato, e Robinho, preferito allo spento Cassano.
Il centrocampo sarà il vero dubbio in casa Milan. L’unico certo al momento sembra essere Gattuso. Così come paiono senza speranze di giocare Emanuelson, Pirlo e Merkel, che si giocheranno i posti in panchina. I tre in ballottaggio per due posti sono Seedorf, Flamini e Van Bommel. Allegri ha provato tutti e tre. E ad oggi sembrano godere della titolarità Seedorf da play basso, e Flamini da mezz’ala sinistra. Ma niente è da escludere.

Quello che è da escludere  è che sarà importantissima anche la prestazione di Rizzoli, direttore di gara chiamato a dirigere una delle partite più spigolose di questo campionato, data l’importanza per la classifica, date le polemiche e dati soprattutto i protagonisti in campo.

A fare da grande cornice ad una partita così importante sarà un San Siro mai così milanista in un Derby. La società ha voluto che lo stadio spingesse la squadra verso la vittoria, che si compattasse attorno ai giocatori. Ed allora ecco che i biglietti sono stati venduti solo ai “Cuori Rossoneri”.
E sarà senza dubbio uno stadio che oltre a sostenere la squadra non potrà ignorare l’allenatore nerazzurro, che sarà ben conscio di cosa lo aspetta.

Per concludere voglio dire che probabilmente avrò tralasciato o avrò scordato mille aspetti, mille sfaccettature di una sfida che forse meritavano di essere prese in considerazione più ampia.
Ma quello che io, e credo tutti i tifosi rossoneri, voglio sottolineare è la forte speranza che la squadra possa entrare in campo con il coltello tra i denti, dando tutto e avendo voglia di rivalsa e di vincere questo dannato scudetto.
Per dare un colpo di spugna in un colpo solo a tanta sofferenza (sportiva), tanta delusione e tanto amaro in bocca che indubbiamente questi anni di dominio nerazzurro, in Italia e in Europa, ci hanno lasciato.

Stavolta come non mai:
Forza Ragazzi!!!


 
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