16.01.11 Lecce-Milan

il POST di Marco Brucculeri

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Sapevamo che questa sera avremmo avuto una partita difficile. Non tanto per l'avversario, che come nella partita d'andata ha dimostrato di essere la squadra più abbordabile del campionato, ma per la pressione ed il clima che in generale sta prendendo questo campionato.

Lo sbandieramento di una rimonta in classifica da parte della squadra meno titolata di Milano e la vittoria delle altre inseguitrici, hanno forse caricato nel modo sbagliato la nostra squadra.
Di certo questo è un segnale negativo.
Quando nel corso del girone d'andata abbiamo avuto la possibilità di iniziare una “fuga” abbiamo fallito, così come oggi, dove avremmo dovuto dare una risposta forte e chiara a tutta Italia, gufi assolutamente compresi.

Invece lo stadio di Lecce si è rivelato per noi “maledetto”.
Due anni fa perdemmo la vetta della classifica proprio qui con il goal subito nel finale da Esposito.
Negli ultimi anni, abbiamo perso sul campo dei giallorossi pugliesi un sacco di punti pesanti, ma forse mai come questa sera.

La nostra squadra è apparsa lenta ed imballata, da qualche settimana ormai lontanissima parente di quella arrivata al primo posto in classifica.
I recuperi a centrocampo di Ambrosini e Flamini, oltre all'importantissimo rientro in campo di Nesta, ci hanno fatto comunque guardare a questa sfida con ottimismo, purtroppo non ripagato dalla prestazione e soprattutto dal risultato.

Venendo alla cronaca dell'incontro, la coppia d'attacco Pato-Ibrahimovic, con Seedorf alle spalle, è apparsa oggi slegata, composta da singoli che non sono stati in grado di formare un reparto affiatato.
Purtroppo possiamo raccontare di una prova assolutamente incolore di Clarence Seedorf, giocatore che personalmente stimo moltissimo ma che in certi frangenti di partita è sembrato assolutamente fuori condizione fisica.
Avrei preferito Cassano al suo posto dal primo minuto ma con il senno di poi tutto è più facile.

Dopo un primo tempo incolore e preoccupante, la ripresa, al quarto minuto ci ha regalato una stella cadente proveniente dalla Svezia.
Su un pallone buttato in avanti, Ibrahimovic, solo in mezzo ai difensori avversari e dalla lunghissima distanza, ha effettuato un tiro incredibile che come una cometa ha disegnato la traiettoria dei nostri sogni e si è insaccato alle spalle del portiere avversario.

Il Milan non ha dimostrato questa sera la capacità di saper chiudere la partita ed ha concesso tantissimo ad un Lecce capace soltanto di approfittare, quasi in maniera incredula, dei tanti regali concessi dalla capolista.
Numerose disattenzioni ed altrettanti errori, portano così il Lecce a pareggiare a pochi minuti dallo scadere ed a fissare il risultato sul definitivo 1 a 1.

E' un pareggio molto pesante che conferma il nostro cattivo momento e ci lascia sempre più irrequieti di fronte ad una classifica che ci vede primi col fiatone, mentre sembra che gli avversari, soprattutto i più antipatici volino.

Giovedi avremo il Bari da affrontare in Coppa Italia, competizione da non prendere sottogamba ma da onorare nel migliore dei modi.

Riguardo al campionato, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, possiamo notare che in caso di vittoria nella prossima partita contro il Cesena, avremo comunque un punto in più rispetto a quanto fatto nel girone d'andata.
Certo questa potrebbe rivelarsi una amara consolazione se gli avversari per la lotta scudetto dovessero fare tanto di più di quanto fatto nel girone d'andata.

E' un momento in cui dobbiamo stare vicini alla squadra e remare tutti dalla stessa parte, per analizzare ancora questa partita e tutto quanto giri attorno al mondo Milan, non perdete le prossime rubriche del Vostro Milan Day.
Ciao a tutti e Forza Milan sempre !!!

 

il PRE di Marco Rizzo

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40 punti al giro di boa.
Non male.

Ai tempi di Milan-Lecce, quando ancora era Agosto e ancora faceva caldo, nessuno pensava veramente a quanto sarebbe successo.
Sul campo e sul mercato. Era ancora il Milan di Borriello e Huntelaar. Era ancora un prototipo di Milan di Allegri.
Ora è il Milan di Ibra, Robinho, Cassano. E’ un Milan che rispecchia a fondo le caratteristiche del suo ottimo allenatore. E’ un Milan con una mentalità vincente. E’ un Milan primo in classifica.
Sembra passata un era geologica. Sono passati 5 mesi.

E ancora Lecce. La prima di ritorno.
La partita, tuttavia, non sarà facile come lo fu quella di San Siro.
Innanzitutto, sembra assurdo dirlo, ma lo Stadio Via del Mare negli ultimi anni è stato un campo a dir poco ostico.
L’ultima vittoria risale al 2001-2002, con il gol vincente dello 0-1 finale di Jose Mari.
Poi solo rospi da mandare giù.
Successivamente arrivò l’1-1 del 2003-2004, pareggio ininfluente ma che comunque fece scalpore. Era un Milan fortissimo e fermarlo era davvero difficile.
L’anno successivo, Milan due volte in vantaggio, e due volte raggiunto. 2-2 il risultato finale. E anche quello era un Milan forte, un Milan che poco dopo si sarebbe presentato ad Istambul per giocarsi la finale di Champions.
La gara di Lecce del 2005-2006 rappresenta forse il rimpianto di quell’anno. Tralasciando Calciopoli, quell’anno il Milan si presentò a Lecce demotivato e perse una partita in maniera assurda. A fine campionato la Juve vinse lo scudetto di soli 3 punti, quei punti buttati al Via Del mare proprio a fine campionato.
Il match del 2007-2008 rimane ancora sullo stomaco a molti milanisti. Era il Milan che con Ronaldinho decisivo aveva appena scavalcato Inter e Napoli ed era da solo dopo tanto tempo primo da solo. La gioia durò solo una giornata. Il tempo di buttare al 93’ altri punti decisivi a Lecce.
In generale le gare a Lecce in serie A dei rossoneri sono 13, con 1 sola vittoria leccese, ma ben 7 pareggi. 5, ovviamente, le vittorie milaniste.

Le squadre arrivano in momenti diversi. Il Lecce sembra essere nel suo miglior momento.
Ha perso sfortunatamente un Derby stra dominato, ma si è assolutamente ripreso vincendo meritatamente 2-1 in casa della Lazio.

Il Milan arriva da due gare in emergenza, dove si sono comune riusciti a portare a casa 4 punti, grazie anche agli assist di Cassano.
Un Milan che da una parte sembra distratto dalle voci di mercato, ma dall’altra ha la fortuna di recuperare tre giocatori importantissimi rispetto all’ultima gara, come Nesta, Flamini e Ambrosini.
Veniamo alle scelte dei due allenatori.

Azzeccare la formazione leccese è davvero un rebus difficile da districare.
De Canio non ha quasi mai mantenuto uno schema standard ed ha ruotato spesso i giocatori. I punti fermi sono davvero pochi.
Quello che è certo è che Di Michele, forse il loro migliore giocatore, rientra e dovrebbe giocare.
Partiamo dalla difesa. Sarà a 4 e probabilmente vedrà Donati a destra, la coppia Tomovic-Fabiano (entrambi ex Genoa)in mezzo ed a sinistra agirà Mesbah.
Il centrocampo a 4 vedrà, da destra a sinistra, Munari, Bertolacci, Giacomazzi e Piatti.
Davanti Di Michele dovrebbe agire dietro a Corvia.
Dovrebbe essere un 4-4-1-1 accorto, ma con buone individualità da tenere sott’occhio.
Con il possesso, Piatti si alza e, Munari si accentra, andando a formare una sorta di 4-3-3 molto interessante.
I ballottaggi per questa gara vedono Grossmuller (in gol all’Olimpico) insidiare Piatti, nel caso De Canio volesse avere una squadra più equilibrata ed accorta.
Davanti il dubbio è tra Jeda e Corvia, con il secondo, come detto, favorito.

Veniamo al Milan.
Formazione relativamente facile da pronosticare.
In difesa rientra Sandro Nesta a formare la coppia più forte del Mondo con Thiago Silva, mentre i due terzini saranno come spesso accade in queste ultime gare, Abate e Antonini.
Unico piccolo dubbio è rappresentato da Bonera. Se Nesta malauguratamente non ce la facesse, lui è pronto. E sarebbe pronto anche nel caso in cui Allegri decida di avere una difesa un po’ più bloccata sulla fascia sinistra.
Il centrocampo sarà quello duro, quello cattivo. Flamini, al rientro, ritrova Ambrosini, anch’esso al rientro, e Gattuso.
L’unico vero dubbio riguarda il trequartista.
Dato per certo che la coppia offensiva sarà Pato-Ibra ( se non la coppia più forte in circolazione, poco ci manca… ), il ballottaggio sulla trequarti vede protagonisti Seedorf e Robinho.
Hanno un 50% di possibilità a testa. Non mi sbilancio.
Robinho vorrebbe dire una partita un po’ più spavalda, più offensiva. Seedorf, invece, vorrebbe dire una partita più statica.
La mia personale, che poco conta, va a Robinho. I fischi di San Siro a Clarence potrebbero risultare come una sentenza.
Staremo a vedere.

Il Milan in trasferta è la migliore squadra del campionato, e proprio ora che l’Inter del “filosofo” e il Napoli di Cavani si stanno facendo sotto, non è il caso di peggiorare il nostro ruolino di marcia


 
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