di Marco Rizzo
Siamo arrivati. Quest’estate stancamente si è protratta tra il caldo che non arrivava, il mercato abbastanza sterile che stenta a decollare (per tutti, anche i danarosi) e scandali vari. Calcio giocato poco e di poca qualità. Ora, invece, si fa sul serio. Dannatamente sul serio.
Milan e Inter, dopo settimane passate a enfatizzare l’importanza di questo appuntamento, ora fanno un po’ i pompieri cercando di buttare acqua su un fuoco che tuttavia continua ad ardere e difficilmente si spegnerà. Perché i tifosi dopo due mesi di inattività, incattiviti dalla querele Calciopoli Bis e dalle indiscrezioni di mercato, hanno un atavico bisogno di calcio. E un derby, seppur giocato a decine di migliaia di chilometri da Milano, rimane sempre e comunque un derby. Un derby che assegna un trofeo, peraltro. Cosa che non accadeva da molti anni, seppur di derby decisivi in questi anni ce ne sono stati parecchi.
Le squadre che arrivano all’appuntamento sono, per i giocatori che scenderanno in campo, le stesse di qualche mese fa. Ma di acqua sotto i ponti ne è passata. Il Milan ha vinto lo scudetto, ha fatto il pieno di autostima e di fame di vittoria. La squadra è solida e piena d’entusiasmo. L’allenatore è all’apice della fiducia, sia da parte dei tifosi che, soprattutto, della Società impersonata da Adriano Galliani. L’Inter è stata attraversata dallo tsunami Leonardo. Al suo posto, dopo un casting alla X Factor è arrivato Gasperini. Ottimo allenatore nostrano, ma evidentemente non la prima scelta dell’esigente Presidente Moratti. Inoltre la squadra ha un evidente bisogno di rinnovamento ma pare che in corso Vittorio Emanuele, in quel della sede neroazzurra, si pensi più a far cassa, che a rinforzare la squadra. Così i neo arrivati Jonathan, Castaignos e Alvarez sono ottimi giovani, ma palesemente non titolari da Inter. E intanto le lotte intestine sulle possibili partenze, con tre senatori importantissimi come Eto’o, Sneijder e Maicon sulla graticola, non rasserenano l’ambiente.
Dunque si arriva alla gara con una squadra, il Milan, sicura di se, senza problemi di sorta ed una, ovviamente l’Inter, rinnovata nel modulo e nell’allenatore, alle prese con problemi di mercato che si ripercuotono sulla squadra. Da notare anche la situazione legata ai “copamericani”: tutti aggregati (e probabilmente in campo) i rossoneri, esiliati i nerazzurri, salvo i richiami di Zanetti e Julio Cesar per infortuni. Si può dire quindi ampiamente e senza timore di essere smentiti che il Milan è la squadra favorita. Da tifosi milanisti dovremmo esserne contenti. Ma sappiamo molto bene che questa situazione, prima di un derby, è quanto di più scottante possa passare tra le mani. Attenzione a non sottovalutare avversario, momento e competizione.
In questi giorni ci stanno riempiendo la testa di statistiche : tra le informazioni sulle ultime SuperCoppe giocate fuori dal suolo italico, al fatto che l’Inter ha giocato le ultime 7 di fila, mentre il Milan era 7 anni che non ne giocava una. Senza dimenticare la sfida a chi la spara più grossa sul numero effettivo di tifosi con gli occhi a mandorla della propria squadra. Statistiche interessanti, per carità, ma che, diciamocelo, lasciano il tempo che trovano. Per cui, ve le risparmierò. In questi giorni Clarence Seedorf ha rilasciato una dichiarazione importante: << vincerà la squadra con il migliore preparatore fisico >> Mai frase credo sia più azzeccata.
La cervellotica decisione di giocare un partita importante a nemmeno un mese dall’inizio della preparazione, in una città dai 30-32 gradi fissi, con un grado di umidità che si aggira stabilmente sul 90-95% , finirà per condizionare la gara. Le squadre in questo periodo sono imballate, per forza di cose, la preparazione è stata stravolta e la situazione climatica da gestire non è semplice. Dovranno essere quanto più perfetti possibile i due preparatori per cercare di portare le squadre ad una prestazione quantomeno accettabile. L’Inter da questo punto di vista parte avvantaggiata, in quanto due anni fa questa esperienza l’ha vissuta e potrà avere dati certi su cui basarsi. Al Milan si dovrà un po’ improvvisare. Ma la bravura di Daniele Tognaccini e dello staff tutto è nota. Snocciolare precedenti sul Derby sarebbe quanto di più stucchevole in questo periodo. Va ricordato solo che questo sarà il primo derby in finale di SuperCoppa. Per quasta volta, basta questo da sapere.
Passiamo alle formazioni. Va premesso che le informazioni che arrivano da Pechino non sempre sono tra le più precise e attendibili, per cui una analisi sui due schieramenti che si potrebbe fare avendo le squadre a Milano è utopia, avendo le due squadre a 80mila chilometri da qui. Tuttavia in questi giorni sono emerse alcune informazioni importanti dai due ritiri.
Partiamo dagli avversari. Innanzitutto Gasperini si sta dimostrando molto più integralista di quanto si pensasse. Infatti difficilmente lascerà in soffitta il “suo” 3-4-3, provato e riprovato in allenamento e amichevoli. La squadra sembra fatta, anche se della pre-tattica sembra emergere in queste ore. Partiamo dalle certezze. In porta agirà Julio cesar, richiamato in fretta e furia dal Brasile dopo il grave infortunio di Viviano e lo spavento per Castellazzi. La difesa a 3 è quella usata in tutte le uscite e che sembra essere molto affiatata: Ranocchia agirà sul centro-destra, Samuel centrale e Chivu spostato più a sinistra. I due esterni del centrocampo dovranno essere Zanetti a sinistra, richiamato anch’esso per l’infortunio occorso a Ngatomo, e un redivivo Santon sulla corsia destra. Tuttavia non è escluso a priori che un centrocampista (Stankovic o Obi) agisca sulla fascia per variare gli schemi. Per i due ruoli da centrale di centrocampo, tre giocatori. Motta, Stankovic e Sneijder. I favoriti sembrano il serbo e l’olandese, con l’italo-brasiliano leggermente fuori forma destinato alla panchina. Davanti l’attacco a tre sarà formato certamente da Eto’o e Pazzini. Il terzo tenore uscirà dal ballottaggio tra Pandev e Alvarez, con il macedone decisamente favorito. Una possibile variabile è rappresentata dallo spostamento di Sneijder qualche metro più avanti vicino alle due punte con l’inserimento di un mediano, in questo caso Motta.
Veniamo ad Allegri. In difesa solo sicurezze:Abbiati in porta, con Abate, Nesta, Thiago Silva e Zambrotta. Mexes e Taiwo, i neo arrivi, saranno infatti non disponibili. Piccolo dubbio su Abate che ha sofferto di problemi a liveelo influenzale in questi giorni. In pre allarme Bonera. A centrocampo ci sarà certamente Van Bommel davanti alla difesa ed alla sa sinistra ci sarà Seedorf. Ballottaggio per l’altro ruolo di mediano : Gattuso o il Capitano Ambrosini ? Al campo l’ardua sentenza, con Ambrosini tuttavia che appare leggermente favorito, non foss’anche perché è il Capitano. Sull’attacco arrivano i dubbi. Sicuramente ci sarà un trequartista con due punte, di una sarà certamente Zlatan Ibrahimovic. Per gli altri due ruolo ballano in 3. Boateng e Robinho per il ruolo di trequartista, Pato ed ancora Robinho per il ruolo di seconda punta. Sulla carta pare proprio che Robinho perderà entrambi i ballottaggi e sarà utilizzato da Allegri come asso nella manica durante la gara. Robson de Sousa è apparso infatti il più in forma, il più veloce, il più lucido. Mentre Boateng è apparso il meno in forma. Tuttavia Allegri ci penserà almeno due volte prima di schierare tre attaccanti puri dall’inizio.
Rizzoli, una sicurezza, è l’arbitro scelto dal’Aia per arbitrare la sfida.
Il Nido d’uccello, avveniristico impianto delle Olimpiadi del 2008, sarà esaurito. Tuttavia il vero cuore delle due squadre sarà altrove. Per due ore infatti a Milano tutto si fermerà. I tifosi dalle spiagge correranno a casa interrompendo tintarelle e bagni al mare. Tutti col fiato sospeso, ancora una volta. Emozioni che mercato e discussioni estive non possono soppiantare. Si ricomincia, ragazzi… |