Imballati e… Abbiati!
di Marco Rizzo

IBRAIl Milan esce a testa alta dalla prima gara dell’Audi Cup.
Pareggio 1-1 nei 90 regolamentari, grazie ad uno strepitoso Abbiati, e sconfitta di misura ai rigori, con errore di Paloschi.

Diciamocelo: contro un top team come il Bayern Monaco che si prepara da un mese, che ha sostenuto già 6 amichevoli e che fra pochi giorni esordirà prima in Coppa di Germania, poi in campionato e poi in Champions, ci aspettavamo qualcosa di più ?
A testa alta, quindi, ma con delle cose da rivedere.

Ovviamente la prestazione è stata visibilmente condizionata dalla preparazione fisica precaria dei rossoneri e da quella più evidente ed elevata dei bavaresi. Ma qualcosa è già emerso, qualcosa lo si può mettere sotto la lente d’ingrandimento.

Innanzitutto Ibrahimovic. Con un fisico del genere un giocatore normale ci metterebbe molto più degli altri a trovare la forma. Invece, con una settimana in meno di allenamenti, non solo sta messo meglio dei compagni di squadra, ma sta decisamente meglio dei poveri difensori del Bayern di Monaco. Lui deve essere ancora, e di più, il nostro punto di riferimento, la nostra bussola in un posto sperduto. Ed è da notare come prima Tognaccini e poi Allegri si siano attivati per garantirgli una preparazione perfetta ed efficace. Direi che sta già dando i suoi frutti.

Le altre note positive sono rappresentate in primis da Christian Abbiati. Sembra che per lui il tempo non si sia fermato: lo abbiamo lasciato a far prodezze in quel di Brescia e Roma, lo ritroviamo più pronto di prima a Monaco. Se il Milan esce indenne da questa gara lo deve soprattutto a lui.

Altro giocatore che sembra essere già in forma è quel Mark Van Bommel, ex della sfida di ieri, già decisivo da Gennaio a Maggio per il diciottesimo. Nonostante l’errorino in chiusura sul gol di Kroos ha dimostrato di essere pronto e già cattivo al punto giusto.

Da promuovere anche la solidità difensiva che continua comunque a rimanere dalla passata stagione. Un po’ per demerito degli attaccanti tedeschi, un po’ per bravura di Abbiati, un po’ per esperienza, sta di fatto che la squadra è riuscita a tenere la vela issata anche nella burrasca.

Ovviamente la nota dolente è rappresentata dalla condizione fisica che, scusate il gioco di parole, condiziona , e non può essere altrimenti, le prestazioni. Tuttavia non si può far a meno di notare che qualche giocatore risente più di altri dei carichi di lavoro. Senza dubbio Gattuso e Boateng, i peggiori rossoneri della sfida, così fuori fase non li vedremo più.

Anche Cassano rimandato. Qualche buono sprazzo come il movimento sul gol sbagliato del possibile 2-0, ma ancora troppe imprecisioni. Nessuna critica, nessun stupido e fastidioso pregiudizio, che in questi giorni serpeggia. Solo un dato di fatto. Cassano finchè è qui, e molti si augurino rimanga, è una risorsa. Non bisogna remargli contro.

Si sa, in queste gare l’occhio si posa su qualche singolo, e le opinioni affiorano. Innanzitutto Taye Taiwo.
Il ragazzone nigeriano, che impressiona per il fisico, si vede che deve ancora registrare i movimenti e mettersi in piena forma.
Nel primo tempo, in particolare nella prima mezz’ora, soffre moltissimo le sortite di quel mostro di Arjen Robben (e chi non lo soffrirebbe!) e sbaglia qualche movimento di troppo. Gli occhi sempre troppo sul pallone e poco sull’uomo e sullo spazio vuoto lasciato dalla sua parte. Allegri, inoltre, si sgolava per dirgli di salire, ma lui niente.
Tuttavia migliora col passare dei minuti ed acquista sicurezza. È di questo che ha bisogno. Ma le caratteristiche da ottimo giocatore ci sono e si intravedono già.
Un occhio di riguardo anche a questo ragazzino del’93: Valoti. Nella gara con la Solbiatese ha impressionato per personalità ed intraprendenza. Dialogava con Cassano ed Ibra come se fossero compagni da sempre.
Nella gara di Monaco entra e nell’unica palla che tocca accende la luce. Sortita sulla sinistra, dribbling secco e palla in mezzo. Questo ragazzo farà strada…

Un ultima osservazione su Boateng. Decisivo e sorprendente lo scorso anno. Tanto genuino come ragazzo, tanto forza della natura in campo. Un personaggio che si è fatto largo via via. Ma è proprio qui che bisogna arrestarsi e ragionare. Il personaggio non deve superare l’importanza del giocatore. Ok i tatuaggi, ok il MoonWalk, Ok tutto. Ma in allenamento e in campo bisogna giocare… Se ha orecchie per intendere, intenda…

Un unico problema tattico mi duole sottolineare: senza Pirlo, senza Seedorf e senza Ibra la davanti a fare da faro, si ritorna al periodo pre derby e alle difficoltà di far nascere la manovra. Serve un giocatore di qualità in mezzo al campo. Bene fa Allegri ad insistere a Milanello sul possesso e sulla fase di costruzione. Ma emerge pressante la necessità di qualità. La Società lo sa e opera.

Oggi alle 18.15 gara dal significato particolare per Pato. Si gioca con l’International di Porto Alegre. Dispiace che una doppia serie di rigori (i nostri e quelli dell’altra gara) ci abbiano tolto il gusto di un Barcellona-Milan già ad Agosto. Allegri dovrà gestire le forze e continuare col lavoro in vista di Pechino. Ma ci arriveremo con discrete certezze.
Perché è bene che si sappia : Ibrahimovic non va in prescrizione!

 
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