di Guglielmo Mastroianni
Per capire in quale direzione si stia muovendo il mercato del Milan, è necessario partire da due considerazioni.
La prima. Nel giugno del prossimo anno, ben 5 degli attuali centrocampisti che compongono la rosa a disposizione di Allegri andranno in scadenza di contratto: Ambrosini, Flamini, Gattuso, Seedorf e Van Bommel. Di questi, è presumibile che gli ultimi tre facciano sicuramente le valigie. Ambro potrebbe rimanere un altro anno, mentre qualora Flamini rinnovasse non lo farebbe certamente alle attuali condizioni. In sostanza, la possibilità concreta è che dopo Pirlo, il Milan possa salutare almeno altri 4 giocatori cardine, tutti della stessa zona del campo.
La seconda considerazione, invece, è l'ormai noto fpf: dal prossimo anno si potrà spendere meno. Potrebbe insomma verificarsi la circostanza di dover rifare il centrocampo, senza poter dar fondo più di tanto alle risorse finanziarie della proprietà. Ecco perchè, l'obiettivo di questa sessione di mercato è quello di muoversi da subito per anticipare la soluzione di un inghippo futuro. E quindi, due o tre centrocampisti da prendere subito, a seconda delle occasioni di mercato.
E chiariamolo a priori: in questo senso va vista l'operazione Montolivo. Il regista viola sarebbe un di più, tutt'altro che la mezzala da più parti invocata. E assolutamente tutto, tranne che il top player invocato dai tifosi, reclamato da Allegri, promesso da Berlusconi. L'acquisto è in via di conclusione, ed è assolutamente a buon mercato, con un costo che oscilla tra i 4 e i 6 mln.
Il resto, è tutto da decifrare: Fabregas, Schweinsteiger,Hamsik, Pastore. Di questi quattro, l'idea è prenderne due, con il catalano e il tedesco a fare la parte di Ibra, e lo slovacco e l'argentino a giocarsi il ruolo di Robinho. Va da sè che solo i primi due dell'elenco sarebbero tra di loro inconciliabili, non tanto tecnicamente, quanto economicamente.
Fabregas ha dato una scadenza lui al Barcellona, e non l'Arsenal: se entro fine luglio non si muovono, cerca altre soluzioni. Leggasi Milan. L'Inter in questo discorso fa solo opera di disturbo, e nulla più. Il fatto che frattanto il Barça abbia assegnato la maglia nr. 4 a Thiago Alkantara, è senza dubbio un buon inizio.
Intanto il tedesco del Bayern Monaco è in attesa: ha un accordo con noi, l'offerta per il cartellino è stata volutamente bassa, semplicemente per mettere un piede nella trattativa. Qualora saltasse l'operazione Fabregas, il costo per il catalano verrebbe investito interamente su Schweingsteiger, alzando l'offerta.
Per Hamsik, invece, come già scritto in precedenza, c'è un accordo di massima su tutto: il Milan, tuttavia, ha congelato l'operazione in attesa di valutare l'evolversi delle trattative per il Fabregas e Schweinsteiger. Qualora per arrivare ad uno di questi due fosse necessario mettere mano ancora di più al portafogli, l'opzione su Hamsik andrebbe a cadere per virare su altri obiettivi meno costosi. Le continue frecciate (peraltro di dubbio gusto), da parte di De Laurentiis, che sono da leggere come messaggi al Milan perchè si decida, stanno ottenendo un effetto contrario: quest'atteggiamento ha irritato non poco Galliani, che tramite Raiola ha fatto capire a Venglos che qualora il presidente azzurro continuasse con questo tenore, Hamsik rischierebbe di restare a Napoli: in questo senso sono anche da leggere le dichiarazioni dello stesso De Laurentiis rilasciate in occasione della presentazione della squadra, "non tratteniamo nessuno".
In ultimo Pastore: in questo caso, l'idea è di attendere fino alla fine, in modo da restare gli unici interlocutori di Zamparini, e muovendosi con due trattative parallele, con Simonian e con lo stesso presidente rosanero. Una strada che dovrebbe fare abbassare il costo del cartellino.
E sempre nelle ultime ore del mercato, il Milan cercherà un vice Ibra, per permettere al centravanti svedese di non spremersi troppo, e arrivare a marzo in condizioni migliori rispetto a quanto successo nel corso dell'ultima stagione.
Ultima annotazione sui progetti futuri di casa Berlusconi: il presidente vorrebbe davvero scorporare il Milan dalla holding Fininvest, uscire dallo scenario politico nazionale, affidare la società a Barbara e Luigi, e godere della pensione giocando un ruolo da semplice patron. Un po' come l'avvocato Agnelli. Non a caso, uno dei personaggi più ammirati dall'attuale presidente del Consiglio. |