Scusi può ripetere?
di Daniele Mantovani

computerC’era obbiettivamente un po’ di emozione mentre varcavo quella porta.
Forse perché da almeno 15 anni non accadeva, forse perché non sapevo cosa c’era di là, forse perché stavo per diventare,con questo gesto, adulto.
E’ un torrido venerdi pomeriggio di piena estate quando decido di far visita ad un negozio di prodotti tecnologici. Ma nel mio intimo sono tranquillo, io non sono come loro, sono qui per acquistare un oggetto semplice, che troverò su uno scaffale, che non prevede colloqui.
Entro e penso di avere sbagliato negozio.
All’epoca ci si infilava in una doppia corsia con uno spavaldo insieme di elettrodomestici (frigo, lavatrici,fornelli vari)a destra e dalla parte opposta un’ umile fila di picccola tecnologia a base di stereo, primi telefonini (anzi telefononi), compuiter sullo sfondo, come su un desk(ahi ahi, parlo già come loro) , un muro di tv con tanto di coda , mai sotto i 10 kg. Quando avevi culo una colonna di cd a ricordarti che la musica è vita.

Anno 2011: tribuna di destra per la telefonia, migliaia di micro cellulari pubblicizzati in tutto fuorchè nel servizio del telefono; curva Sud, ultimissima generazione di i.phone, i.pod, micro cuffie per ascolto (credo). . Curva nord , quasi a nasconderli, umili televisori, ultra piatti, migliaia di servizi, peso irrisorio e puoi vedere anche , in esclusiva, quando tua moglie ti tradisce.
Ma era la tribuna di sinistra destabilizzante: notebook, mp3, consolle, games, lcd. Vacca boia !!!!

Principio di disturbo, non vedo il mio oggetto, forse perché è l’unico che ha un nome in italiano e quindi da nascondere sdegnosamente.
Dai coraggio, cè una commessa , piccola, bassa, brutta e vestita di arancione e giallo.
Fai una domanda facile e lei ti da per soli 15/20 euro quella cosa che ti rende uguale a tutti gli esseri del mondo civile, dai, è facile: Nella fase di riscaldamento a questo acquisto mi ero fatto l’idea che ciò che mi serviva fosse un banale pezzo di ferro coperto di plastica che serviva per sempre e senza ulteriori esborsi a collegarsi (ohibò .. navigare !!) in internet
Mentre attendo nervosissimo in fila mi appare alle spalle, minaccioso, un minuscolo compiuter con targhetta annessa che recita: tipo cpu + dvd , windows 7 home, inter core p3, usb.
Unica parola alla mia portata “inter” e già è un problema.

“Prego signore, dica”.Tocca a me, vai. “Salve. Vorrei una chiavetta per navigare in internet”.
Il mostro parte e senza mai fermarsi spiega e chiede : “Che compiuter hai, che sistema utilizzi, quante ore al giorno mese anno, che gestore vuoi, dove abiti, quanto sono grandi i muri (giuro), lo usi per lavoro o per goduria,abbonamento ad ore o MB …” Panico, lei non mi sta guardando e non vede che sono impallidito ed, interrotta solo da un giovane minorenne,pallidissimo, che chiede una cosa inesistente nella mia natura e nella mia fantasia più malata, sciorina i mille vantaggi di un abbonamento di euro 99 (2 giorni di lavoro) in mezzo a decine di parole senza vocali i.phone, usb, wireless, file, internet,lcd, seven…

A quel punto mi torna come un pugno nello stomaco la storia vissuta dal vivo di una vecchietta che si reca allo sportello della Banca dove lavoravo quando ero una persona normale, per consegnare il rinnovo di un banalissimo bot a 3 mesi che si era fatta preparare il tutto dal figlio su carta per non ricevere domande imbarazzanti.
Il collega psicopatico , bisognoso di vendergli una gestione patrimoniale in fondi, al di là di un vetro che non permette nemmeno di vedere se uno sviene, figuriamoci di capire un ragionamento, spara nella mente della vecchietta, in 10 minuti questa raffica: gestione specializzata, fondi coperti rischio cambi, yen, futures, covered warrant, benchmark, dublino, dollaro australiano, vendita a termine, options, fed,put, dont……
Al decimo minuto, visto che non riusciva a svenire per finta, la nonnina lo ferma e gli sussura: “Scusi può ripetere ?”. E lui, che ancora non ovviamente non ascoltava, alza le mani e ribatte:”grazie”.
Ecco , io sono quella vecchietta ma non posso regalare a questa sfigata la battuta sopra, perché corro il rischio che mi insegua fino a casa e mi ripeta tutto davvero, mescolando i termini ed i concetti a caso, tanto nulla vuol dire anche per lei.Umiliante stratagemma del compratore di pentole:”Grazie, ci penso un attimo”
Esco sconfitto, la chiavetta non esiste forse perché non si può tradurre in cinese.
Appena fuori cerco un ambulante che, parlando solo in dialetto, con una birra (italiana) in mano, mi riacquisti il compiuter.

Ripresomi a stento sono tornato nel salotto della mia casetta piano terra con bano che perde, senza i.phone, senza tv piatta, senza telecomando per il cancello e mi sono messo a guardare Juve-Betis, amichevole a valore zero ma capace di vincere l’astinenza estiva da palla che rotola (ormai 100 giorni).
La Juve di quest’anno merita di essere guardata, non so dove andrà a parare ma c’è più logica delle ultime sciagure.
Mi è capitato di leggere che il nuovo condottiero (Conte) faccia un uso indiscriminato della tecnologia.
Registra allenamenti , movimenti ed in modo ossessivo li infila per ore nelle camere e nello spogliatoio della Juve.
Io non ho diritto di parola non avendo nemmeno trovato una chivetta da compiuter, ma caro Antonio, torna contadino perché se pensi che cervelli come quelli di Pepe o di Krasic possano mai capire in tv un incrocio,uno schema o digerire un inadeguato modulo a 4 punte, pentiti, quelli ti ammazzano prima.

Ma cos’è sta favola che trova cultori (preso dal Corriere) esasperati in allenatori come Sannino, Ficcadenti, Tesser e chissà chi ancora che il calcio si insegna al compiuter.
Dice il Maestro (ciao Mourinho ):”Ho conquistato i miei giocatori con il corpo, ero sempre con loro. Ti giudicano e ti seguono per come li guardi e li capisci.Persino se ti presenti grasso in ritiro ti ascoltano meno. La tattica la insegno con gli occhi”.
Mio Dio che leggerezza.
Al Barca stanno sul campo 10 ore al giorno mille bambini, giocando prima con il solo compito di non fare cross da lontano e poi guardando cosa fanno i grandi. Gli schemi Guardiola li scrive ancora sulla lavagna con il gesso.
Dio come mi sento vecchio adesso.
Già lo ero quando rifiutavo la prima tv a colori, il primo compiuter sul lavoro, i primi telefonini, i primi i. pod.
Già lo ero quando vedevo mia figlia andare al mare e salutare il compiuter come una volta si salutava il cane o il gatto, con la lacrima.
Ho pagato caro , in soldi (sul lavoro) ed in considerazione (nella vita) la mia lontananza dal virtuale tecnologico.

Ma mi piace pensare che Nereo Rocco, Trapattoni, Bagnoli, Bianchi, Bearzot, Fergusson, Michels,Happel non avrebbero mai portato sta robaccia in uno spogliatoio.
Mi piace pensare che uomini e donne si incrociano con le parole a 10 centimetri dal viso e dal cuore e non masturbandosi davanti ad un video alle 2 di notte.
Mi piace pensare che ha ragione Massimo Fini (giornalista superbo) quando dice:”Possibile che sia così difficile capire che non possiamo più crescere ma dobbiamo decrescere, che non dobbiamo modernizzare ma smodernizzare. Crollato il sistema del denaro ci accorgeremo che non possiamo mangiare petrolio e tecnologia e la gente si riverserà nelle campagne dove si saranno rifugiati i più previdenti , provvedendosi dell’autosufficienza alimentare. Ed armandosi di Kalashnikov per respingere le masse disperate armate di petrolio ed i. phone”.
In fondo bastava la vecchietta di trent’anni fa,che in quelle campagne si è già senz’altro rifugiata e che consigliebbe a tutti di fare un passo indietro, Antonio Conte compreso. Ci stava insegnando la strada per non morire. Noi non abbiamo capito ma grazie lo stesso,non hai colpa, perchè non poteva bastare dire a delle menti malate e boriose come le nostre “scusi può ripetere”.

(Mi scuso per i sicuri errori di trascrizione dei termini ad alto contenuto tecno. Li ho rubati nel cesso del negozio)

 
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