di Massimo Reginali
Chi scrive, forse perchè non lombardo e milanese, ha avuto, da tifoso milanista, sempre una sola vera ed acerrima nemica... la Juventus! Un po' forse perchè l'avevo sempre vissuta come la squadra vincente ma, soprattutto, per gli scudetti "rubati" a destra e manca senza distizione, compreso il mio Milan. L'Inter? Semplicemente l'altra squadra di Milano... niente di che. Ricordo di averla "odiata" solo nella scandalosa formazione della finale mondiale di Mexico '70 quando il ct Valcareggi umiliò il "mio" Rivera con i sei minuti finali a vantaggio dell'interista Mazzola. In campionato? Non mi aveva mai suscitato pericolosi "pruriti".
Poi arrivò il 2006 e tutto cambiò. Nella tempesta di calciopoli mi capitò di leggere : Moratti "Ci diano lo scudetto" Il patron nerazzurro alza la voce e reclama il tricolore 2006 "L'Inter ne ha diritto, era fuori dal sistema. Non assegnare il titolo può far pensare che tutti fossero sporchi" RISCONE DI BRUNICO (BZ), 16 luglio 2006 - Il giorno dopo le sentenze, la retrocessione in serie B della Juventus e quella in classifica del Milan (all’ottavo posto), l’Inter parla, eccome. Massimo Moratti vuole lo scudetto 2005-06, «perché è un diritto e perché deve essere chiaro al mondo intero che non tutti in Italia hanno fatto parte di un certo sistema». Il patron nerazzurro è furioso, non vuole essere beffato una seconda volta, dopo aver scoperto che i tanti fallimenti sportivi non sono tutti riconducibili a eventuali errori della sua gestione. «Lo scudetto ci spetta — continua il numero uno di Palazzo Durini —, perché è necessario fare un distinguo fra chi ha portato avanti un certo sistema e chi invece si è sempre comportato secondo le regole: fra chi ha barato e chi è onesto». E’ anche una questione di immagine «Sì — continua —, sarebbe un messaggio sbagliato non assegnare lo scudetto. Un brutto segnale non solo all’Italia sportiva, ma a tutto il mondo. Un qualcosa che autorizzerebbe a pensare che proprio tutti erano sporchi. Noi no, alziamo la mano e urliamo: "Noi no. Con questo sistema sporco proprio non c’entriamo". Ripeto, direi le stesse cose se al terzo posto fossero arrivate altre squadre. Lo scudetto è un diritto di chi si è comportato bene, il titolo va dato a chi si è distinto più di altri». Moratti è amareggiato, è proprietario dell’Inter dal ’95, ne ha spesi di soldi da allora, «ma non ne faccio una questione di investimenti, anche se oggi ho l’impressione di aver buttato via due anni di vita. E non voglio nemmeno prendere in considerazione che tutto ciò abbia compromesso anche altri campionati. Sono stato truffato io? Di sicuro milioni di persone, di tifosi, di appassionati. Lo scudetto all’Inter mi sembra una soluzione elementare, un qualcosa che viene da sé. E parlo a prescindere da ciò che pensano gli stessi tifosi dell’Inter, anzi proprio non la cerco l’approvazione di certi tifosi...». Il riferimento è ad alcuni nerazzurri vip, che rifiutano l’idea di uno scudetto assegnato a tavolino. E non manca nemmeno una rispostina chiaramente dedicata a Silvio Berlusconi, che dopo la lettura delle sentenza aveva ironizzato così, come riportato dal quotidiano La Stampa «Se poi penso che Guido Rossi in passato ha fatto parte del c.d.a. dell’Inter... Beh, lasciamo perdere, forse il prossimo campionato l’Inter riuscirà a vincerlo». Moratti non fa il nome dell’ex presidente del Consiglio, oggi di nuovo presidente del Milan, ma con decisione e un pizzico di rabbia chiarisce «Non tollero più certe battute di spirito nei nostri confronti, direi che ormai sono fuori luogo». Ma non è tutto, perché su Guido Rossi una precisazione Moratti la fa: «E’ interista e ha fatto parte della nostra società? Meglio, essere interista è garanzia di onestà, non certo motivo di imbarazzo». L’ultimo commento è a tutto ciò che è seguito alla lettura delle sentenze «Ho visto un aumento di arroganza, mentre è totalmente assente la vergogna...». Insomma, Moratti non festeggerà di certo il suo eventuale quattordicesimo scudetto, ma allo stesso tempo vuole evitare che un domani (tra parecchi anni) un bimbo, leggendo sugli almanacchi che lo scudetto 2005-06 non fu assegnato causa Moggiopoli, possa anche solo ipotizzare che c’era l’Inter nel «caos» più vergognoso della storia del calcio italiano. ...ed ancora «Scudetto all' Inter Discorso corretto» VENEZIA, 27 giugno 2006 - «Sono d' accordo con Massimo Moratti: è uno stimolo per chi si è comportato correttamente. Non ci sono precedenti che facciano testo se non quelli dei giochi olimpici e delle gare internazionali dove, se uno è dopato, viene squalificato e il secondo diventa primo». Marco Tronchetti Provera, uno dei maggiori azionisti dell' Inter, condivide l' auspicio del patron nerazzurro di attribuire gli scudetti dopo la tempesta Moggiopoli. «La riflessione di Moratti - ha aggiunto - è che, essendo state alterate le regole del gioco, siano applicate le regole dello sport. Mi sembra una cosa di buon senso e giusta anche per i tifosi, perché se la loro squadra si è comportata in modo corretto viene premiata»
Oggi, dopo aver letto l'ultima relazione del procuratore federale Palazzi, mi sarei aspettato un passo indietro "del'onesto per sei anni"... ed invece no, anzi! Con l'arroganza di chi si sente impunito ed impunibile, trincerandosi in modo vergognoso dietro la figura del compianto Giacinto Facchetti pur di difendere l'indifendibile, rivedo, nelle parole di cinque anni fa, la vera essenza dell'Inter, o meglio, della sua proprietà.
Cinque anni fa ci hanno sbattuto in faccia la loro (falsa) onestà. Hanno trattato i milioni di tifosi non interisti da mascalzoni inferiori. Si sono persino inventati il teorema del "ecco perchè non vincevamo" negando l'evidenza, sotto gli occhi di tutti, di investimenti e scelte sbagliate. Hanno fatto paurosamente crescere l'odio (nello sport parola assolutamente inconcepibile) verso tutto ciò che è neroazzurro. A distanza di cinque anni, con tutto quello che è venuto fuori, non una parola o gesto per stemperare, anzi, un arroccamento che alimenta pericolosamente quell'odio nato cinque anni fa.
Irresponsabili? Certo! E' da irresponsabili mantenere un linea che, ad ogni prossima partita dell'Inter, può generare scontri. Questo, in fondo, è quello che fa più paura. Uno scudetto in più od in meno (ancor più se avuto in premio per una condotta scorretta come le altre) conta poco. Quello che conta (o conterebbe) è la dignità e l'etica delle vittorie... ma Massimo Moratti, che ne sa?
La federazione (ma a cosa serve?) si è piegata ai milioni dello sponsor Serie A e Coppa Italia ed alle minacce che nei giorni precedenti il verdetto di revoca dello scudetto Moratti aveva fatto trapelare qualora il consiglio federale avesse revocato lo scudetto, avrebbe proceduto contro i singoli componenti. Minacce non nuove come testimoniato quelle fatte ai media sulla diffusione del libro di Giorgio Meletti sulla SARAS
Persino quello che comunemente viene considerato "l'organo del partito" neroazzurro, la Gazzetta dell Sport, si è sentita minacciata ed ha reagito : (ndr - 06/07/2011) Massimo Moratti, presidente dell'Inter, ha rilasciato dichiarazioni molto gravi nei confronti della Gazzetta e del suo direttore. Il comitato di redazione considera le sue affermazioni un attacco alla libertà di stampa e una mancanza di rispetto verso una redazione da sempre obiettiva e corretta, così come chi la dirige. Sono frasi pericolose e irresponsabili. Minacce e aggressioni hanno colpito dei colleghi, anche di recente, a causa del loro lavoro. Il nostro dovere è quello di riportare le notizie, che non sono a favore o contro nessuno. E gli unici amici di un giornale sono i lettori. Per questo chiediamo alla Federcalcio che il tesserato Massimo Moratti venga richiamato ai suoi doveri di lealtà sportiva e alla Federazione Nazionale della Stampa che sia difesa la libertà di espressione. E invitiamo la Rcs Quotidiani, editore della Gazzetta dello Sport, a tutelare l'immagine della testata, della direzione e dei suoi giornalisti nei modi e nelle forme che riterrà più opportuni. Il Cdr della Gazzetta dello Sport
Ma lui, Massimo Moratti, più protetto di Fort Knox, se ne frega se l'odio monta, tanto dovesse mai succedere qualche cosa di brutto per una partita di calcio... hai visto mai ne ricavi un'altra medaglia di cartone? Tanto "parla" l'albo d'oro... e chi se ne frega della dignità e dell'etica sportiva!
In un paese, ove il concetto di sportività avesse valore, insieme a quella di Moggi avremmo assistito anche alla radiazione di Massimo Moratti... ma siamo in Italia |