Nell’ultimo decreto presentato dal governo Berlusconi e promulgato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di fatto si eliminano i fondi dedicati agli incentivi sulle fonti di energia rinnovabili.
Tra questi il solare e il fotovoltaico.
Un comparto, quello della Green Economy che, soprattutto per il nordest, stava divenendo il motore della nuova economia che potrebbe farci uscire dalla crisi che anche nei nostri territori morde più che mai.
Sui tavoli del ministro dell’Ambiente Prestigiacomo e di quello dello Sviluppo Economico Romani, in queste ore pare sia arrivata una lettera delle banche che, nel denunciare lo stop ai finanziamenti per le rinnovabili, paventerebbero un possibile blocco anche di quelli per le infrastrutture.
Così, da quando è stato approvato il nuovo decreto, gli istituti di credito hanno sospeso tutti i finanziamenti al settore, visto che ormai non hanno più incentivi sicuri.
I contributi alle rinnovabili sono ormai garantiti soltanto a chi allaccerà i nuovi impianti alla rete elettrica entro maggio.
Tra soli tre mesi. Poi si vedrà.
Secondo le associazioni ambientaliste e quelle che raggruppano gli operatori del settore, infatti, sospendere tra due mesi una legge sugli incentivi che doveva restare in vigore altri due anni praticamente costringe le imprese a smettere di lavorare.
Una bomba ad orologeria.
Migliaia di piccole e media imprese di un settore in rapida espansione finiscono ad un tratto sull’orlo del fallimento.
Migliaia di lavoratori, manco a dirlo, a rischio licenziamento.
Che si voglia attaccare un settore senza un vero motivo, per preparare il terreno agli investimenti nel nucleare?
Che sia in atto una campagna per gettare fango sull’intero settore delle fonti eoliche e solari?
E chi assicura i consumatori che gli investimenti per il nucleare non incideranno ancora di piu' sulle bollette energetiche?
O forse il punto non è economico e ambientale.
Forse il nucleare non c’entra niente e la polemica in tal senso è pretestuosa.
Se l’economia delle fonti rinnovabili non sta in piedi da sola vuol dire che oggi come oggi non è economica.
Che non ha senso economico.
E’ un pezzo di economia assistita.
E’ un pezzo di statalismo che di privato ha solo il nome.
Gestito da privati coi soldi dei contribuenti.
Tanto è vero che se il governo chiuderà i rubinetti, sarà sempre ai contribuenti che si chiederà di pagare il prezzo del crollo.
Come in una partita di giro
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