La storia è quella di cinque ragazzi difficili. “Misfits” significa proprio disadattati. Le vie di questi giovani si incrociano attraverso un programma di recupero minorile cui sono stati condannati a prestare servizio per scontare la loro incapacità di integrarsi civilmente nella società.
Durante la prima giornata di lavori socialmente utili una tempesta sorprende però i fantastici cinque e gli scarica addosso un fulmine. Lì per lì la cosa sembra non aver prodotto danni ma qualche ora più tardi ognuno di loro inizia a manifestare strane reazioni.
Kelly, che sta scontando l’aggressione ad una ragazza, inizia a leggere nel pensiero; Simon che si ritiene un invisibile, lo diventerà sul serio; Curtis scoprirà di poter riavvolgere il tempo; Alisha saprà scatenare la libido di chiunque la sfiori. Solo Nathan sembra l’unico scampato a questa “mutazione”, chissà che però con il trascorrere degli episodi non salti fuori qualcosa di sorprendente ...
Ognuno di questi poteri è in effetti la massima espressione del disagio che i ragazzacci si trascinano dietro e le intenzioni degli autori dello show sono tutte scorrettissime. I superpoteri sono quindi una rilettura estrema dei rispettivi disagi. Niente supereroi con sgargianti tutine aderenti, niente paladini del bene in lotta contro il crimine: i cinque protagonisti della serie sono ciò che la società considera "merce avariata", individui da correggere, da rieducare. Ecco quindi che le loro tute arancioni da lavoro diventano ironicamente quasi le loro uniformi da ragazzi prodigio, persone che dal nulla più assoluto d'un tratto diventano proprietari di un dono speciale. Nessuno di loro cerca di salvare il mondo, già tanto sarebbe se ognuno riuscisse a trovare il proprio posto nella società.
Sesso esplicito, turpiloquio, violenze e una progressiva distruzione della nostra società dal sapore hard-core.
Interessante, innovativo, divertente e allo stesso tempo toccante.
Un piccolo capolavoro.
Non proprio adatto a tutti i palati.
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