Molto forte, incredibilmente vicino
"Ho pensato a tutte le cose che tutti ci diciamo l'un l'altro, e che tutti dobbiamo morire, o fra un millisecondo, o fra giorni, o fra mesi, o fra 76 anni e mezzo se uno è appena nato. Tutto quello che è nato deve morire, e questo significa che le nostre vite sono come i grattacieli. Il fumo sale a velocità diverse, ma le vite sono tutte in fiamme, e tutti siamo in trappola"

Oskar è un bambino newyorkese di nove anni, che ha perso il padre durante l'attentato dell'11 settembre alle torri gemelle.
Dotato di grande perspicacia e di un' intelligenza vivacissima, ama inventare oggetti nuovi, viaggiare con la fantasia e ciò gli permette di rendere la sua vita un po' meno difficile.
Un giorno, mentre fruga tra le cose rimastegli del papà, trova una busta con su scritto "Black" contenente una chiave.
Decide di scoprire quale serratura apra quella chiave, apre l'elenco telefonico di New York e decide di contattare tutti i numerosi Mr e Mrs Black che troverà .
Non sa cosa lo aspetta ma vuole intraprendere questa avventura alla ricerca di un qualcosa che compensi il vuoto che il padre gli ha lasciato.
Deciso e tenace, inizia il suo viaggio, ricco di incontri, tra i quali il nonno paterno che non aveva mai conosciuto e che lo aiuterà a ritrovare un mondo di affetti che aveva perso.

Nove anni e le scarpe già pesanti, la piccola età ed un dolore così grande da farti trascinare i piedi in un insolito peregrinare per i distretti di New York.
Il piccolo Oskar Schell ha perso il padre negli attentati al World Trade Center di due anni prima, e da allora si fa scudo con la fantasia per difendersi dall’incombente realtà.
"A me piace vedere le persone riunite, forse è sciocco, ma che dire, mi piace vedere la gente che si corre incontro, mi piacciono i baci e i pianti, amo l'impazienza, le storie che la bocca non riesce a raccontare abbastanza in fretta, le orecchie che non sono abbastanza grandi, gli occhi che non abbracciano tutto il cambiamento, mi piacciono gli abbracci, la ricomposizione, la fine della mancanza di qualcuno, mi siedo in disparte con un caffè e scrivo nel diario, controllo gli orari dei voli anche se ormai li conosco a memoria, osservo e scrivo, cerco di non ricordare la vita che non volevo perdere ma che ho perduto e devo ricordare, essere qui mi riempie di gioia il cuore anche se la gioia non è mia"
Che poi è quella del definitivo seppur prematuro distacco, della necessità di crescere anche in mancanza di un riferimento così forte e presente come quello della sua (amata e adorata) figura.

Oskar non lo sa ma la ricerca condurrà in un luogo che mai si sarebbe aspettato, abitato da domande che non potranno ricevere risposta così presto: la chiave aprirà la porta del ricordo che stempera il dolore, dell’accettazione che si fa serenità, di una riconciliazione che diviene riscoperta del concetto di famiglia, per quanto mutilata e violentata dalla vita.
"Molto forte, incredibilmente vicino" è il boato delle Torri, il suono della guerra ma anche il movimento del cuore, la determinazione a continuare, il ricordo intimo dei nostri cari scomparsi.
Oskar: “Sarebbe pazzesco se ci fosse un grattacielo che va su e giù mentre il suo ascensore resta fermo. (…)
Sarebbe anche utile al massimo, perché se sei al novantacinquesimo piano e un aereo si schianta sotto di te, il palazzo ti può portare a terra e tutti si salverebbero anche se quel giorno avessero lasciato a casa la camicia di becchime”.

NY 11 settembre 2001, una data che il mondo non potrà mai dimenticare: ciascuno ricorda dov’era e cosa faceva quando cominciarono ad arrivare le prime immagini della tragedia.
Impossibile dimenticare, anche se l’orrore non ci ha toccato da vicino, anche se non abbiamo dovuto piangere un affetto.
Mentre le Torri cadevano, il mondo cambiava. Da quel giorno il mondo è cambiato.

Non è stato un cambiamento improvviso, dall’oggi al domani, ma è iniziato invece un percorso di evoluzione che è stato accelerato dalla tragedia.
Sono crollate certezze ed istituzioni, nazioni e vecchie architetture culturali.

Oggi è facile guardare a ritroso per vedere chi eravamo, chi siamo e come siamo cambiati.
Ed è oltremodo chiaro il fatto che il nostro essere di oggi è figlio di quel che abbiamo vissuto allora.
Peccato che serva una vita per imparare a vivere una vita
MD in all World's language
 
MD in your language
MD em sua língua
MD dans ta langue
MD en su lengua
MD in Ihrer Sprache
MD 在您的語言
MD in uw taal
MD στη γλώσσα σας
あなたの言語の MD
당신의 언어에 있는 MD
MD в вашем языке
MD i ditt språk

MD Network
 


MD on YouTube
Grazie della visita
 
 
Oggi ci sono stati già 92 visitatori (112 hits) qui!
Questo sito web è stato creato gratuitamente con SitoWebFaidate.it. Vuoi anche tu un tuo sito web?
Accedi gratuitamente