Ciao "Trattore"
Lutto per il basket mondiale: a 34 anni è scomparso Robert Traylor, pivot che per sette stagioni giocò nella NBA.
A stroncare il “Trattore” sarebbe stato un attacco cardiaco.
Il giocatore di Detroit è stato trovato senza vita nella sua casa sulla spiaggia di San Juan di Portorico, dove era in fase di recupero da un infortunio mentre giocava con i Vaqueros de Bayamon. Secondo quanto detto dal team manager della squadra, Jose Carlos Perez, Traylor stava telefonando alla moglie (a Chicago insieme ai due figli) quando la comunicazione si sarebbe interrotta all'improvviso. La signora Traylor ha chiamato i dirigenti del club, i quali, recatisi nell'alloggio del giocatore, hanno effettuato la tragica scoperta. Nel 2005 Traylor aveva subito un intervento all'aorta, dopo il quale non aveva più giocato nella NBA, iniziando un giro per il Mondo.

Traylor è stato uno dei talenti inespressi dell'ultima generazione.
Colpa anche dei problemi di peso, che annacquarono un arsenale tecnico di altissimo livello.
Non a caso il “Trattore” fu scelto con il numero 6 nel draft NBA del 1998, davanti a gente come Paul Pierce e quel Dirk Nowitzki per cui venne scambiato nel giorno delle scelte: Nowitzki andò a Dallas, Traylor a Milwaukee, dove avviò una carriera NBA senza grande fortuna (438 gare a quasi 5 punti e 4 rimbalzi di media).
Traylor ha poi alternato esperienze centramericane (in Messico e Portorico) ed europee, prima con Vigo, terza divisione spagnola, poi con i turchi dell'Antalya, fino alla parentesi a Rieti-Napoli di Gaetano Papalia lo scorso anno, quando chiuse a 9.9 punti e 6.7 rimbalzi di media prima che i problemi economici facessero implodere il club.
Robert DeShaun Traylor per tutti noi era “the Tractor”, soprannome affibbiatogli per la potenza che rendeva inarrestabili i suoi movimenti al centro dell’area; un 2.03 con un peso che si aggirava sempre intorno ai 130-140Kg.

Per ora ci si limita a buttar giù qualcosa, così, di getto, senza pensarci troppo.
E' morto Robert DeShaun Traylor, per tutti The Tractor, il Trattore. A trentaquattro anni, giocava ancora.
E' una tragedia, lo è sempre, ma non è questo il punto. Il Trattore era un giocatore di culto, poco più di due metri, centocinquanta chili quando si teneva in forma, stella assoluta al liceo, al college, scambiato alla pari il giorno del draft, per Dirk Nowitzki. Sì, uno è diventato uno dei giocatori più forti della storia del gioco, l'altro mai più di un modesto panchinaro. Per poi morire, fottuto probabilmente da quello stesso peso.
Da queste parti era considerato genuinamente un grande, e non solo per le dimensioni più che generose.
Mani fatate, tecnica di alto livello, troppo troppo grasso per poter essere un giocatore di livello assoluto, sempre oltre la linea che definiva l'obesità un problema serio. Era anche già stato operato al cuore.
Poco più di un anno fa arrivò la notizia che Napoli lo aveva ingaggiato, e di lì a poco avrebbe affrontato la Vanoli, a Cremona. Una partita di una bruttezza indimenticabile era diventata la partita più interessante dell'anno, per chi scrive e per qualcun altro che era cresciuto guardando da piccolo le movenze di un pachiderma con la mano soffice, mentre giocava su palcoscenici leggermente più importanti. In campo non troppi minuti, il fisico non lo permetteva, ma mostrando lampi tecnici di chi appartiene ad un livello troppo alto per quella competizione, per quella squadra impresentabile.
E proprio chi scrive aveva pure avuto la fortuna di essere in quella sala stampa mentre veniva intervistato.
Non aveva detto nulla di particolare, dimesso, tranquillo. Ma era lì vicino.
E' sempre una tragedia quando muore qualcuno, questo lo si è già detto, ma egoisticamente quando succede a qualcuno che hai seguito, per cui hai tifato, che ha giocato perfino per la tua squadra preferita per qualche anno, che infine hai visto sul campo ed ha risposto alle domande a mezzo metro da te, beh, lo è ancora di più, ci rimani davvero di merda. Sono sinceramente dispiaciuto, ma tipo che non mi aspettavo che mi dispiacesse tanto, dice Lukish.
E' questo il punto, non te n'eri nemmeno accorto e ti eri affezionato ad un giocatore, magari partendo da motivi superficiali,il peso appunto, ma eri finito a volergli bene.
Più sinceramente di quanto potevi aspettarti.
Ciao Trattore
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