il coraggio delle idee
Sono giorni complicati per il nostro paese. Non tira aria buona, ma questo già da tanto. Ci si rigira fra finti referendum, finte fidanzate e finto benessere. E’ difficile pertanto esagerare con il peso del football. Anche perché gli spunti non sono proprio tanti, nonostante la stucchevole gonfiatura di tv e giornali , a caccia disperata di motivi per esistere. Sfogliando la giornata sportiva su qualche paginetta ci fermiamo. Credi sia importante il risveglio di un po’ del fondo classifica, la rimonta spettacolare dell’Udinese a suon di gol, la sconfitta del Palermo con annesso “solito furtarello”, la mancanza di coraggio del Napoli (pareggiare non conta) , le vittorie nel finale di Juve, Lazio e Roma al termine di partite vuote e noiose. Ma nessuno di questi temi mi cattura del tutto ed allora , in piena psicosi da rimonta nero azzurra condita dalla “paurella” rosso nera da specchietto retrovisore, mi lancio su un bel temone: ma l’Inter rimonterà il Milan rivincendo il tricolore ?

Parto dal mio personalissimo cartellino per poi motivarlo: la rimonta dell’Inter è una bufala ed il Milan metterà presto luce fra le 2 barche senza neanche troppo affanno.

Analisi. Il Milan pareggia male a Lecce, un po’ d’ansia in quanto, contemporaneamente accade a) un problema difensivo legato al rendimento ed alla condizione fisica della coppia T.Silva Nesta b) un problema nella rotazione degli uomini in mezzo al campo c) un minimo di tempo ancora per infilare Cassano nel motore assodato che , oltre ad Ibra, non si può far senza  Robinho. Sembra un paradosso ma sono problemi legati fra di loro e si risolveranno come un domino. La sicura abilità di Allegri, la vena e la voglia di Ibra, il crescere di Cassano ridaranno al Milan (anche in casa) la velocità per mandare in gol centrocampisti e difensori. Da li ripartirà una squadra più sicura liberando Ibra dal “canto e dalla croce”. Sono sicuro che negli scontri diretti del girone di ritorno i rossoneri costruiranno lo scudetto  e aspetto come si aspetta la fidanzata (… quasi sempre) il derby. La cultura calcistica di Allegri e la sua miglior capacità di correggere e leggere le partite smaschererà Leonardo.

La rincorse dell’Inter vive di 2 equivoci. Uno banalissimo ma trascurato dalla critica è la finta guarigione di una squadra che in realtà soffre ancora moltissimo dietro (portiere, Chivu, Cordova) e che immagina ricambi sontuosi in giocatori di poveri mezzi (Biabiany, Ranocchia, Mariga) Due, impensabile che regga la condizione di Eto’o sulle cui spalle si appoggia tanto, troppo. Nè Milito, nè Pandev nè Schnajder si ripeteranno ed alle prime difficoltà (attenzione già al recupero col Cesena !!) usciranno malumori e lo stato di stanchezza di uomini spremuti (Maicon, j.Cesar). Infine la debolezza di una società tornata nella vicenda Benitez quella di un tempo e con la ripresa della  coppa (col Bayer) farà affondare la barca.

Due notizie prima di tirar innanz. 1) Nel numero di fine mese dovremmo essere in grado di mandare una piccola intervista alla “zanzara originale“ , Giuseppe Cruciani di Radio 24. Giornalista alternativo, discusso e pungente, penso sia un gradito ospite nella casa di tutte le zannzarine che mi leggono 2) da subito parte una rubrica settimanale che ha la presunzione di  commentare frammenti  di trasmissioni tv o personaggi televisivi che meritano, bene o male, una puntura. Primo quadretto.

Domenica sportiva del 16 gennaio 2011, da mesi la mente tecnica, il giudicante di ogni squadra ed ogni calciatore, il guaritore universale che, dopo avere portato sull’orlo della chiusura il Guerin sportivo ed al crollo delle vendite Stadio, è piombato alla tv di stato per meriti indecifrabili. Trattasi del dott. Ivan Zazzaroni che in ogni puntata da suggerimenti  tattici, snocciola numeri come se piovesse. Magari ci spiegherà come fa a giudicare i movimenti in campo  in 10 partite contemporaneamente , ma va ancora bene, lo fanno tutti. Quando arriva a parlare della Juve, dopo una valanga di banalità, sentenzia: una società tornata in serie A, da rifondare che non ha soldi da spendere e comunque investe molto meno delle altre non potrà mai tornare a vincere. Ma resosi conto di non avere scatenato meraviglia , gioca il jolly: quest’anno in particolare la Juventus ha investito solo 16 milioni di euro . Questo è il Zazzaroni-pensiero.

Realtà: anno 2007: spesi 62,10 milioni di euro. Anno 2008: 34,4 milioni di euro. Anno 2009 : 51,7 milioni di euro. Totale euro 148,2 (naturalmente ingaggi esclusi). Nell’anno 2010 poi : acquistati Bonucci, Krasic, Martinez e Storari per 56,1 milioni di euro. Presi poi Aquilani, Pepe, Quagliarella in prestito per 7,1 milioni. Per il logico riscatto (obbligatorio per non buttare i soldi del prestito) fra 4 mesi da cacciare 34 milioni. Totale 2010/11 euro 97,10 milioni. Totale dalla promozione in serie A 255,30 milioni……. Grazie Ivan per la tua solita puntualità e precisione.

“DIMMI CHE PUO’ ANCORA VINCERE CHI HA IL CORAGGIO DELLE IDEE”

GARRONE prende quello che tutti noi spesso, sottovoce, prendiamo dai nostri figli. CASSANO butta fuori quello che spesso, a voce alta, sputano i nostri figli. Garrone fa quello che non possiamo fare con i nostri figli:lo caccia. E ci perde una decina di milioni di euro, una decina di punti. Uno dei 2 soggetti ha avuto il coraggio delle idee. Non vi dirò chi è il mio. Mi togliereste il saluto.

MALESANI al 31.12.2010 allena il Bologna da 5 mesi, non prende una lira, i giocatori anche. All’orizzonte perdita di lavoro, soldi e buonumore. In piena bagarre sussurra: “la gestione tecnica del presidente Porcedda è stata perfetta, ha creato una squadra bellissima con un futuro “ In quel momento non era una idea di un vincente, di sicuro di uno che ha coraggio. Molto.

BUFFON rimane al palo per 200 giorni . lui è il profumo di bianconero , rimasto in B, campione del mondo vero, e campione d’Italia per 4 (quattro, chiaro?) volte. Non parla da mesi, si allena. DEL NERI è da 200 giorni il suo allenatore . non ha mai vinto nulla, non sa guidare le macchine potenti. Come regalo di Natale comunica al portiere che il titolare è Storari. In una gelida notte di gennaio Buffon rimette i guanti, la gente si commuove, lui si batte il cuore. Vince Gigi il portierissimo, perde Gigi il poverissimo. Uno ha il coraggio delle idee , l’altro non ha idee, se non fuori luogo.

BENITEZ non ha una vita da super vincente, ma ha vinto dove è difficile e dove vale un po’ di più. Arriva dove è passato uno tsunami ( Mourinho), dieci  promesse di Moratti, mantenute zero, società che lo lascia solo insieme a giocatori traditori e falsi. Vince una supercoppa italiana, una coppa Intercontinentale. Poi parla , ha delle idee, il coraggio non gli è mai mancato. Lo cacciano. Arriva LEONARDO, non ha idee , parla ma non dice nulla , sotto il vestito , niente! Qualche mese per capire idee e coraggio da che parte stanno. Mezza idea è già in me.

DI NATALE, 33 anni, ultimi tuffi, Udine, non Madrid. A tempo quasi scaduto , come sempre, arriva Marotta, offre il doppio di ingaggio, offre la Juve. Lui ci pensa una notte, tiene Udine non Dubai, tiene Guidolin, non Guardiola . Sto qui, esco e tutti sorridono, anche “un’ombra de vin insieme”,la mia famiglia gode in Friuli, provo a vincere qui, provo a voler bene al “ semplice”. 14 gol in 20 partite, capocannoniere, squadra in rimonta, lui felicissimo, Juve quasi dietro. Un napoletano felice nel gelo di quella terra. Si, si … può ancora vincere chi ha il coraggio delle idee. Quelle profumate.

C’è un signore in maglione di cui non dico il nome e che confessa agli amici ( amici???) di fare una vita di merda. Ti domanda: o dici SI o lavori NO ! c’è un vistoso puzzo di ricatto ed il PICCOLO OPERAIO va a casa, ne parla alla moglie che piange. Va a letto, ne parla al figlio che non capisce la parola referendum e piange. Va a letto anche lui, ripensa al papà, forse al nonno, a chi si è sfasciato per lasciare una eredità di diritti minimi. Guarda il figlio dormire e piange tutta la notte . La mattina prende Corso Giovanni Agnelli, entra in F.I.A.T., prende foglio e penna e vota No. Esce e finalmente ride, da morire. Ride  di sé , di noi, e di quelli che , vestiti bene, stanno spiegando che a credere nella difesa della propria dignità si è fuori dal tempo ( tutti i TG, quasi tutti i giornali , tutti quelli che non c’entrano una beata minchia). Ride felice pensando triste a chi, senza coraggio, e mordendosi, ha scritto: SI, andando poi  a casa a piangere, non potendo guardare il figlio dormire. Qui non vi lascio scegliere amici e  tu mio caro PICCOLO OPERAIO , non vincerai mai ma continua a vestirti con  il CORAGGIO DELLE IDEE
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