C’è un filo conduttore di questo fine inverno e ne faremo uno spirito guida per le righe di questa settimana. Ma prima di imboccare questo vicolo faccio arrabbiare un vecchio amico che da sempre mi accusa di una malattia che ormai è andata in consunzione per manifesta “ superiorità” : l’ esterofilia.
Serata del 16 febbraio 2011, mercoledì. Alle 18.30 mi impossesso della tv, Fiorentina – Inter, atteso recupero di serie A. Nei primi 60 minuti ho contato 27 errori di passaggi, interruzioni a raffica. Si , 3 gol, casuali di cui il 2-1 poi definitivo dell’Inter con un’azione difensiva viola che nemmeno in terza categoria viene così mal fatta. La squadra campione d’Europa e del mondo (!) gioca così. Ok. Un panino, una birra e poi Roma – Shacktar … Primo tempo da paura .. 3 gol presi con della roba dell’altro mondo. La Band di Lucescu non giocava una partita da 70 giorni, i giallorossi sembravano essere lì per dispetto. Disperato finisco a disegnare sogni su un “ campetto” di Londra. Terreno bellissimo , pubblico fantastico senza insulti e striscioni, calcio disegnato, palla a terra, mai un cross da lontano, utilizzo totale del terreno in lungo ed in largo. Da una parte la qualità dei mostri, palle gol senza fiatare, fiammate dopo fraseggi infiniti. Dall’altra più ritmo e frenesia, ma tanca applicazione età media di una nostra squadra primavera, mai domi, mai buttare la palla in tribuna quando anche non si respira più. E’ Arsenal – Barcellona signori. Non conta perfino come finisce ( 2 – 1 per gli inglesi), conta solo che quando mi sono alzato dal divano non mi ricordavo più cosa era accaduto prima delle 20.45
Si respira aria pesante. Ovunque. Si respira male e si sente bisogno di fuga. Ovunque , dalle sponde più innocenti ( fughe sportive), a quello più ingombranti ( fughe per sopravvivere). Fuga nella nostra SERIE A. già assegnati i primi 4 posti ( Milan, Napoli, Inter, Lazio), approfittando dell’addormentamento del Palermo, della solita crisi finale delle squadre di Guidolini ( Udinese) e del tracollo Juve e Roma. Fuga nella LEGA PRO. Gubbio ( + 10 sulla seconda) e Nocerina ( + 12 sulla seconda) sono già in serie B. Mai successo così presto. Fuga in GERMANIA … Borussia Dortmund a + 10 sul Leverkusen e + 13 sul Bayern Monaco. Tutto praticamente finito. Fuga in coppia in SPAGNA: Barcellona e Real hanno insieme fatto 125 punti su 138 disponibili. Incredibile . Da ste parti è accaduto spesso, ma mai con tanto margine sulla terza ( Valencia a -17 dal Barca). Fuga della Roma di RANIERI. Finti acquirenti, banche discutibili al comando, giocatori finiti che parlano, giocatori senza alfabeto che gridano, dirigenti già visti altrove ( Torino, Dott. Montali) scappare per inefficienza, pubblico che spara e non a salve. Si, non è un grandissimo Claudio, ma come si urla nei bar di Trastevere: “ oh oh ooo prova mo tu!!!” fughe leggere , fughe da leggenda, fughe non volute ma da qui in poi fughe agguerrite. Rosso, Menardi, Barbareschi, Viespoli, Saia, Baldassarri, Urso, Ronchi … sembra la formazione del Coccanile. Invece sono i fuggiaschi che stanno facendo andata e ritorno dal PDL al FLI ed ancora al PDL. Più che una grande fuga è una manica do voltagabbana, ma in stò paese questa caratteristica è diventata un pregio. Ma anche questa è una fuga . Brrrr …
Ho trovato in un giornale semi naturale ( Corriere della Sera) un sondaggio fra gli STUDENTI dai 15 ai 25 anni. Riporta : il 25% vorrebbe rimanere a lavorare vicino a casa . il 35% vuole farlo in Italia, il 40% vuole andare all’estero. Più che una fuga è una vera disfatta. Ma non ditelo alla Gelmini, lei non manda i suoi figli a scuola con la carta igienica in tasca. I suoi andranno a Londra, pagati da chi non lo diciamo. Ed a Londra o alla Bocconi la carta nel cesso non manca. Egitto , 11 febbraio 2011 MUBARAK si dimette e fugge dal paese inseguito dalla rivolta del popolo Tunisia, 14 gennaio 2011 BEN ALI cercato ovunque dalla gente che ha impoverito fugge in Arabia Saudita e lì, forse o speriamo, muore il 19 febbraio. Bahrein, 21 febbraio, fugge la famiglia KHALIFA per mano degli sciiti che ne chiedono la testa. Libia, 21 febbraio 2011, ribellione massiccia nel sangue contro il dittatore GHEDDAFI. Forse scappa, forse no, di sicuro è il più sorprendente esempi di fuga dal potere da decenni.
Ma cosa è la fuga? Quante volte nella nostra vita, nel nostro lavoro, nei nostri sentimenti siamo fuggiti. Ci siamo nascosti per non dare risposte, per no rispondere dei nostri comportamenti. Si può scappare dalle proprie responsabilità, si può scappare da un cliente che ti cerca in ogni dove, si può scappare dalla propria donna o dal proprio uomo per non rispondere. Si può anche fuggire a volte dalle cose più inutili. Chi non ha spento la radio a metà di una partita per sfuggire ad emozioni che non controllava? Chi non ha spento la tv almeno una volta prima della finale di coppa dei campioni per non soffrire minuto per minuto? Chi non ha fatto “ fuga” a scuola, oppure saltando il muro della propria caserma o la finestra di un’amante che vede rientrare all’improvviso il fidanzato?
Fuga … fuga … Fuga … e probabilmente quelle che abbiamo fatto sono solo un centesimo di quelle che ogni mattina vorremmo fare.
Poi ci alziamo, accendiamo la radio e parte un motivo che squarcia i ricordi, ci corre lo sguardo negli occhi appena illuminati di un bimbo, sentiamo l’odore da lontano della donna che ha diviso la notte e non solo, con noi. Poi capita di accendere la tv, di piombare su 10 miseri politici di questa Italia che discutono di strane storie di ragazzine, di soldi e camere da letto e forse ardenti. Poi capita che il resto del mondo si entusiasma e discute di milioni di giovani donne e uomini che sorprendentemente hanno un’anima e rovesciano poteri occulti per guadagnarsi un futuro, un lavoro, una libertà schiacciante da cattiverie. La voglia di fuga scompare e ti raggiunge un desiderio di stare qui. Qui c’è bisogno, di salvare il paese dove viviamo da argomenti tristi e senza peso. Qui c’è bisogno di fare il tifo per tutte quelle persone , al di là del mare o chissà dove, che con coraggio senza limiti, non prendono una barca, non si consegnano a dei delinquenti ma rimangono. Rimangono perché credono che tanti esseri, insieme, non hanno motivi di scappare. Perché a scappare sia chi tanto male ha fatto . e se non fuggono loro, non fuggo neanche io. Mi faccio la doccia, mi vesto ed esco all’aria aperta e provo a pulirla insieme a tutti quelli che ci credono, copiando senza vergogna da chi fino a ieri abbiamo deriso o rifiutato.
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