C'era una volta ...

C’ERA UNA VOLTA in un piccolo paese circondato dal mare, col singolare profilo di uno stivale, una squadra di calcio bella ed amatissima dal popolo. Nata quando moriva il secolo diciannovesimo, si era data talmente lustro con vittorie a raffica da meritarsi il titolo di “Vecchia Signora”. Il passare del tempo non la invecchiava, anzi, le vittorie più belle intorno al secolo di vita. Poi … improvviso … come tutti i mali perversi, la Signora viene colpita da svariati tormenti, il principale di questi fu la sventura di finire per diversi anni nelle mani e nelle menti di personaggi che , spacciandosi per curatori, acuirono i mali e li resero, forse per sempre, incurabili. In poco più di mille giorni viene demolito il passato e si fa buio pesto sul futuro. L’accusa infamante colpisce in ordine sparso : Blanc, Cobolli Gigli, Bettega, Andrea Agnelli, Deschamps, Secco, Ranieri, Ferrara, Zaccheroni, Marotta, Del Neri. La Signora è diventata nonna, la nonna di CAPPUCCETTO ROSSO. Ed il lupo l’ha mangiata. Tutta !!!

C’ERA UNA VOLTA in una città vagamente metropolitana e molto finta, una nobile squadra di calcio e maglia nero azzurra che , disegnata e ben plasmata da un Presidente accorto, arrivò a vincere in pochi mesi a metà anni sessanta, tutto quello che si poteva. Lustro ed onore attorno, figurini Panini con Picchi ed Herrera , scudetti e coppe. Tutto poi disperso in 40 e più anni di miserie sportive e sprechi. Si interrompe il danno con l’arrivo di un mago tanto simile al vecchio Helenio di mezzo secolo prima. Anche “Mou” in pochi mesi vince l’impossibile. Poi fugge e lascia per i prossimi quarant’anni che nulla si vinca più. Il mezzo presidente , casuale figlio di quello intero, diventa PINOCCHIO promettendo e non mantenendo al nuovo mister . Lo caccia e si fa incantare dal “Gatto e la Volpe Leo”. E nessun Geppetto lo aiuterà a ritrovare i danari sperperati e nascosti sotto chissà quale albero. Per sempre.

C’ERA UNA VOLTA in un piccolo paese del Nord Italia una bimba tutta nervi ed energia che anziché danzare, pallavolare o altro si fece infatuare da un pezzo di legno con appendice in rete. Magra, visino scavato, anche bruttarella cominciò a menare fendenti dal fondo di un campo da tennis. .Un po’ derisa, un po’ compatita lei non smette mai di crederci. E talmente tanto che un po’ di anni dopo, in un pomeriggio caldissimo, in una nuvola di polvere rossa, nella città più bella del mondo (Parigi) , diventa regina. IL BRUTTO ANATROCCOLO muore per sempre, diventa cigno, diventa l’idea e la compagna dei nostri sogni più belli .

C’ERA UNA VOLTA una torturata città del profondo Sud (Palermo) , innamorata del football ma da sempre punita dalle sofferenze. Mai vittorie luccicanti, poi arriva casuale un borioso ma spendaccione signore del Nord-Est. Investe, compra, urla ed inizia anche a vincere un po’. Cambia gli allenatori come amanti ma sembra innamorarsi un po’ di un signore dal nome ordinario (Rossi) ma dalle idee “inordinarie”. Scalano insieme le montagne,si oppongono al potere invincibile dei “mostri del Nord”, scovano quello che gli altri non vedono. Campionissimi comprati in fasce e vendute a peso d’oro, calcio champagne… troppo champagne… Delio Rossi è BIANCANEVE, profuma di buono è amato dal popolo ma , in una giornata di fine inverno, muore. Intorno a lui i sette nani. Che forse tristemente sono solo due “Di Natale e Sanchez”, ma valgono per sette. Per sette tremendi schiaffi.

Dopo anni di fughe mi sono rifugiato in un umile bar di provincia per vedere la partita che chiude la stagione 2010/2011. Milan – Napoli è la bombola di ossigeno di una stagione che muore a febbraio. Il week end aveva già detto tutto, e perdonate se era esattamente quanto detto 15 giorni fa qui alla zanzara. Il taglia fuori di Palermo, Juve e Roma, la retrocessione già quasi scritta di Bari, Brescia e Cesena, il bel vivere di Cagliari e Bologna , la noia perdente di Fiorentina e Sampdoria. Tutto già detto e scritto. Rimaneva allora , in questa serata di pioggia, il match ball del Milan. Sintesi. Il Milan Schiera una squadra corta, paziente con un Pato in crescendo vistoso ed Ibra che spaventa senza far tanto.

Il Napoli , dopo anni, dovrebbe rischiare perché, e non lo sa, vale solo vincere. Scivola il primo tempo , ma mentre il Napoli aspetta l’episodio casuale che cambi la sua partita un rigoretto la indirizza altrove la partita e la stagione. Alla fine ne prende 3, non tira mai in porta ,fa fare a quelli che dovrebbero creare brividi ,( Maggio Cavani e Hamsik) un imbarazzante ruolo difensivo o un contenimento in seconda linea. Non sapremo mai se è una scelta di Mazzarri o altro. Sappiamo sicuro che le ultime trasferte del Napoli (tranne Roma) sono tutte macchiate dal poco coraggio. Così si perde. Così si arriva secondi , Peccato. Il Milan sa aspettare, ha sapienza in panchina e si ritrova per il fine stagione il miglior straniero arrivato da noi quest’anno :Boateng . Per il tricolore nostrano, con lo sguardo lucido e sontuoso di Ibra, basta ed avanza, Giusto così !!! Mi alzo dal tavolo del mio piccolo baretto, mi guardo intorno e mi pare di vedere che tutti i compagni di questa serata sanno che la stagione è finita. In fondo anche gli umili contadini di questa contrada avevano capito tutto per tempo.

Preannunciando per la prossima settimana uno scritto tutto ispirato alla festa della donna dell’ 8 marzo con annessa un’intervista “violentissima” , chiudo questa puntata atipica con un episodio clamoroso per il nostro mondo di calcio senza anima. Herman Crespo , anni 35, entra al sesto del secondo tempo a Roma. Corre, vaga per il campo, non sta bene. Ci prova ma non và. Al 36 esimo viene espulso il compagno Paci. Mai il suo mister non lo toglierebbe mai in questo mondo di permalosi e cuori offesi. Lui alza il dito “non sono in condizione, esco, avanti un altro”. Dentro Pisano . Il Parma pareggia a Roma. Ma non è questo, proprio al cospetto di chi ormai sulla sedia a rotelle o fuori forma da mesi (Totti, Mexes, Taddei,Borriello) non accetta nemmeno un cambio al novantesimo, Crespo fa la parte di Cenerentola, Biancaneve, il Cigno e di chiunque altro, nelle nostre favole, con un bacio, con un gesto, fa diventare la nostra vita migliore. Grazie Herman, grazie per questa favola. C’ERA UNA VOLTA, ma forse ci può essere anche oggi !!!

 
 
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