TESTA O CROCE

C’è una sottile ma perdurante ombra di tristezza nelle giornate di fine estate. Ovunque. Nella valle piatta dove ho iniziato ad invecchiare un po’ di più. Campi arati , colori grigi della terra , veloce accorciarsi del giorno, buio che morde già all’ora del thè. Quasi mezzo secolo fa ( mio Dio …) i riti ottobrini portavano l’inizio della scuola , le prime nebbie ed un infinito senso di pace lenta, traghetto verso un inverno interminabile . C’era però in quei giorni ed ogni anno la ripetizione di una emozione che faceva da collante fra la vita pomeridiana ed i noiosi ritrovi serali nelle nostre case già intorbidite dai primi odori autunnali: le figurine dei calciatori del nuovo campionato . e per tutti noi adolescenti in ritardo di maturità ( così almeno ci hanno detto) partiva la caccia ai pezzi di carta che portavano a riempire un album adorato come il vestito della festa.

Ma le contrade di paese aggiungevano qualcosa alla ricerca del calciatore del cuore o al “ Pizzaballa” di quell’anno. Qui ogni pomeriggio si consumava , nei cortili, nei campetti , all’angolo del bar, il rito dello scambio delle “figu” ed il fantasioso alternarsi di giochi finalizzati a “ vincere” le figurine dell’amico/ nemico. Il nostro diventare grandi era scandito proprio da queste competizioni . i più adulti , invidiatissimi , si giocavano pile di questi tagliandi rettangolari con l’abilità e la forza che consisteva nel lanciare da svariati metri una tavoletta di pietra che doveva avvicinarsi o coprire le figurine poste a dieci e più metri dal lanciatore. E tutti a guardare e fare un rispettoso tifo.

Per i minori invece un eccitante gioco di sola fortuna : mettere fra la cintura dei pantaloni ed il proprio corpo 4 file di figurine lontano dagli occhi del tuo rivale e poi, coprendo il tutto con la maglietta . Con sguardo inquisitorio toccava poi indovinare , fila per fila, se i calciatori erano messi di fronte (testa) o invece con il retro della figurina ( croce o come si usava dire nella povera lingua “letra”). Un banale “ testa o croce” che faceva vincere o perdere centinaia di pezzi pregiati. Emozione tremenda!!!

E’ partita da lì la nostra vita e tanti di noi hanno più volte pensato che anche dopo , il caso, la fortuna o la sfortuna fossero il solo parametro veramente giusto. Come in quei pomeriggi. “ Testa o croce” ?? E mai più di allora mi era sembrato tutto così vero . Sempre , anche dopo, avrei voluto avere di fronte gli avvenimenti del quotidiano per poter dire: “ testa , croce , testa , croce” … affidando tutto meravigliosamente al  caso.

Non è frutto di “testa o croce” invece quella che domenica 17 aprile 2011 ha decretato la simultanea fine dei 4 campionati di maggior lustro in Europa, alla faccia di chi aveva previsto arrivi in volata (Stadio insiste ancora nel definire questa la stagione delle incertezze). In sintesi:
INGHILTERRA: un rigore di Kuyt al 102 esimo ( credo record storico) del Liverpool contro l’Arsenal, assegna in pratica lo scudetto al Manchester United. Verdetto sacrosanto per una squadra che miscela splendidamente anime vecchie ( Giggs, Rooney, Van der Sar) e novità belle ed integrate dall’eterno Ferguson ( Nani, Hernandez, Barbatov , Valencia) .
GERMANIA: il Borussia Dormund stacca di 8 il Leverkusen in un campionato strano, orfano del Bayern Monaco e dello Shalke 04. In testa dalla decima giornata hanno anche divertito più di tutti. Bravo Klopp, bravi tutti.
SPAGNA:  la prima delle 4 guerre è stata un ballo in maschera. Non ci credeva più il Real che forse vedremo diversissimo mercoledì in finale Coppa di Spagna e sicuramente con la bava alla bocca in Champions. Barcellona sempre in testa. Risaltato un filo scontato con la seconda che fa i punti che ovunque basterebbero per vincere il titolo. Ma tutto abbastanza giusto. Per ora.
ITALIA: Game over sullo scudetto, meritatamente Milan. Praticamente sempre in testa , una pausa e poi via. Adesso sta bene . adesso si piace e piace. Le pause del Napoli sono logiche , il crollo dell’Inter sorprende solo chi non sa guardare. Ma di questo, fin troppo abbiamo detto. Scudetto senza macchia e tanti inchini ad Allegri.

A proposito di “ testa e croce”, deve essere accaduto qualcosa di simile alcuni anni fa nella sede dell’Inter. Pensarono bene di impacchettare Pirlo,  Seedorf ed altro e senza fargli cambiar casa venderli al Milan. Ci sono giocatori che non sono dei giocatori, ma sono tutto. Ti piace quando parlano, hanno concetti sani di vita , lottano per i deboli , si adattano in campo e fuori, amano le belle cose. Vedendo Seedorf l’altra sera mi ha fatto tenerezza quel signore di cui non so il nome che ha pensato di spedirlo via dall’Inter).  Sono di quei giocatori che quando smetteranno non sapremo a chi dare la loro maglia.

Accadde qualcosa di simile anche alla Juve, anno di disgrazia 2006. Tra i meno rimpianti sul momento, quando si vendeva tutto in fretta e furia, c’era un bel signore , francese campione del mondo, d’Europa … anche lui adattabile a più ruoli, anche lui silenzioso ma pungente, anche lui uomo libero che ama gli uomini liberei, a prescindere dal colore della pelle. Se ne andò e dopo anni dico che si, Ibra, Zambrotta, Mutu, Cannavaro, Capello … si si … ma a distanza di anni, la notte, quando penso a quella Juve mi piace pensare a quella meravigliosa pantera a nome Liliam Thuram.

Anche con questo, forse soprattutto con questo, si spiegano le difficoltà dell’Inter a rimanere lassù con classe e stile. E quelle della Juve a tornare decente. . con la mancanza di belle persone” come Seedorf e Thuram.

Deve essere stato una specie di “testa e croce” mal riuscito quello che ha portato Gigi Del Neri alla Juve. Per capire l’entità dell’errore ho rifatto nel buio della mia stanza il gioco che facevo da infante per addormentarmi : chi è stato il migliore ed il peggiore allenatore della Juve da quando il calcio mi ha adottato? La storia racconta: Picchi, Vichpalek, Parola, Trapattoni, Marchesi, Zoff, Maifredi ,Trapattoni Lippi, Ancelotti, Lippi, Capello, Deschamps, Ranieri, Ferrara , Zaccheroni,   Del Neri.

Sul migliore io non ho dubbi. Era l’inizio degli anni settanta, Juve da rifondare . In filosofia con Allodi un signore , un vero signore in pochi mesi crea una  “ banda di giovani” che avrebbero cambiato per sempre la storia della Juve e della Nazionale. Armando Picchi libero dell’Inter campione di tutto , interprete di un ruolo che da lì a poco sarebbe sparito , atleta senza macchia di una difesa imbattibile ( Sarti Burnich Facchetti Guarneri  Picchi ) può essere paragonato nel suo ruolo ai più grandi di sempre . In epoca moderna o quasi solo Scirea e Baresi ( colui che ha traghettato il ruolo da libero a centrale in linea) reggono il confronto con tanto talento. Con Picchi arrivano Spinosi, Furino , Morini, Causio, Anastasi, Capello, Bettega e da lì per un decennio successi che hanno la radice nelle scelte di quel tecnico . Un  anno dopo il suo arrivo, pochi mesi prima del primo scudetto 1971/72 , colpito da male infame è volato in cielo. Sarebbe stato probabilmente il più grande tecnico di sempre. Per arrivare al peggiore ( e ne scelgo 3) non c’è bisogno del “ testa o croce” , il mio cartellino è questo:
Al terzo posto Gigione Maifredi ( inadeguato ed incapace di guidare una macchina potente) .
Al secondo posto Ciro Ferrara (inesperto, finto umile e troppo amico di tanti ometti poco puliti)
Al primo posto proprio lui, Gigi Del Neri- Su una decina di acquisti almeno 8 sono da rispedire al mittente. Testardo nel modulo, lento nei cambi e spesso sbagliandoli, permaloso a dismisura, riesce nell’impresa di creare problemi  nell’unico ruolo (portiere) che problemi non ha. Tratta male un monumento vero (Buffon) che accettò nell’anno della morte di andare a palleggiare all’oratorio per amore della maglia. Quella maglia , caro Del Neri, che non sai proprio cos’è. Da cacciare. Urgentissimo.

“Testa o croce” fra Real  e Barcellona di champions.. testa vince Real.. croce perde Barca.

“Testa  o croce” fra Manchester e Schalke 04 di champions testa vince Manchester e croce perde Schalke

“Testa o croce” Coppa Italia con nuovo derby in finale. Testa vince per le milanesi e per tornare a ridere in finale della croce addosso a Leo ed amici

Mamma mia quanta voglia di casualità, di cose fortuite, della vita legata alla sorte per distruggere i tanti venditori di niente che ci spiegano che su questa terra vincono i forti di carattere, i duri, quelli che godono di immensa autostima ….  NO NO l’autostima no. Chiedetelo a J.Terry cosa pensa della fortuna dopo essere scivolato sul rigore della vita .. Riguardatevi Italia -Olanda degli Europei del 2000 per immaginare cosa pensa della sorte un olandese … e peggio ancora ripensiamo alla convocazione che fece la Juve a Gaetano Scirea per invitarlo ad andare in Polonia ad osservare una inutile partita. Non doveva andare. E’ andato,. non è piùi tornato …E mille altre cose .. tutte casuali  da scegliere con gli occhi bendati come scegliamo mogli, fidanzate e come il caso ci manda quel figlio o quel papà  !  Ma verso mattina la sicurezza che sia meglio dare tutto in mano ad  un “testa o croce” vacilla. “Testa o croce” va bene … ma non vi ho detto che a volte anche li si può barare. Sempre si può barare perché sempre troviamo anime buone disposte a credere prescindendo da  quello che noi diciamo e facciamo. E con chi si fida truffare è facile. Accidenti che magone improvviso, scoprire che succedeva anche allora, perché anche con le figurine Panini infilate nella cinta dei pantaloni , uno di noi aveva inventato un modo truffaldino di tenerle in bilico (a coltello) ed indirizzare “testa o letra” il gioco dalla propria parte. Così, con un movimento banale di mano e di pancia cambiava tutto, e le “figu” volavano via, a casa del più furbo. .. Perché  si chiamano così vero quelli che la sfangano a tutti i costi. Mi intristisco, mio Dio non si può mai stare tranquilli , neanche con la figurina di Rivera e Mazzola sulla pelle di un amico di infanzia.

BUONA  PASQUA AMICI(E NEMICI) DELLA ZANZARA
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