E’ il titolo di un film degli anni 70...un thriller con immagini davvero forti...soprattutto per l’epoca, dove alla fine si comprende che le cose non sempre sono come sembrano e che la ricerca di una qualsiasi verità a tutti i costi è cosa sbagliata, perché si corre il rischio di un giudizio falso, pretestuoso e, il più delle volte, dannoso.
Il primo pensiero che mi è nato nella mente dopo aver letto ed ascoltato i commenti di questi giorni sul nostro Pato
Vero che il nostro forse sta deludendo le aspettative dei più, ma è anche vero che non è criticandolo...come si sta facendo da più parti...che lo si aiuta a ritrovarsi.
Ho letto cose veramente esagerate...da tifosi e non che si ergono a giudici inflessibili e severi...ed idiozie scontate e gossippare, trasudanti un po’ di rabbia un po’ d’invidia, che certo fanno meno onore a chi le pensa che a chi le subisce.
Sono pronta a scommettere che, chi ora ne invoca la cessione, poi giudicherebbe la stessa funesta e deleteria, così come accaduto con Pirlo, perché vi è una specie di tifoso rossonero, più per amor di critica che per amor di squadra, che si è trasformata in uno strano essere del tipo sotuttoio, preda della calciomercatomania imperante tredici mesi all’anno...il giocatore che non arriva...servirebbe come il pane in carestia e quel che c’è...salvo poche eccezioni...non è da Milan!
Il ricordo dei risolini sarcastici per l’acquisto di Nocerino è ancora fresco...come grande è la mia soddisfazione per la capacità del Noce di aver risposto sul campo a lor signori...conducendoli per mano (o forse meglio dire piedi) a Canossa.
Pato è un patrimonio del Milan, da valorizzare e preservare...da proteggere ed incitare, perché il ragazzo, dolce nel sorriso e può darsi nel cuore, ha bisogno di sentire che la sua gente in lui ancora crede...e non che si ricrede...ha bisogno di sentire applausi e canti in partita e non fischi e mugugni...le possibili feroci critiche lasciamole ai salotti ciarlieri e fancazzisti...che quelle milaniste siano solo costruttive e non distruttive, d’incoraggiamento e non di scoramento.
Le potenzialità del ragazzo sono note, come il talento innato del vero campione...e forse la fragilità dei suoi muscoli è più psicologica che fisica…forse a noi sfugge questo sottile, impalpabile, importante legame tra anima e testa, ma esiste e può decidere, nel bene e nel male, istanti di vita.
Forza Papero…vogliamo vederti ancora danzare in campo…e rifare quel cuoricino con le dita…forte e delicata dedica d’amore…che ogni tifoso fa impropriamente sua…perché ogni tuo gol è una gioia in più, un palpito impazzito, una visione magica.
Tifosi rossoneri, se vogliamo che il 2012 sia un anno indimenticabile per i nostri colori, noi abbiamo bisogno di lui…senza smarrirci nelle eccessive critiche…come lui non deve smarrire la via dell’antico gioco e dei passati gol.
Lui è come il pane in carestia…lui è uno da Milan…e come d’incanto…
P A T O |
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