Diario di una trasferta - parte seconda
Eccomi qui...con le emozioni divenute già ricordi...e che ricordi!

Volare dall’alba milanese alla manana spagnola è un dolce andare e Barcellona ci accoglie con quella sua aria scanzonata e caotica che ti mette allegria e che è già presagio di buone nuove, con quel sole caldo come la nostra passione per il Milan.

Passeggiare per le ramblas, incontrando altre maglie rossonere, un mescolar di voci e di cori, moderni menestrelli che cantano vittorie antiche sognandone di nuove e quel brillar del mare sotto il sole a far da beneaugurante benvenuto...paella e sangria per calarsi appieno nell’atmosfera giusta, addolcendo il palato con una crema catalana che ti sazia e ti delizia come il rigore di Sheva nella finale di Manchester...Il tutto per consumare il tempo e stemperar l’attesa.

E siccome anche il guerriero si riposa prima della tenzone...una meritata siesta per ricaricar le pile (e per qualcuno smaltire la sangria)...ma breve che la tarda si avvicina e la tensione comincia a salire...abbigliamento consono col rossonero che compare ovunque...di corsa a raggiungere il Camp Nou...testa alta e sguardo fiero...da milanista vero!

Un brulicar di folla con quell’eccitazione strana ed amica che ti prende prima di ogni partita e stasera ancora più forte, alimentata dalla fortuita e fortunata coincidenza di poter assistere all’arrivo del pullman del Milan allo stadio...intravedere i loro volti dietro i vetri scuri...la voce forte e chiara ad esprimere tutta la nostra passione...una scintilla d’amore...e mi piace pensare che, forse,  anche questo ha contribuito all’incredibile e quasi inaspettato finale.

Esserci...far andare lo sguardo in quello stadio...è davvero un’emozione unica...e non puoi non ripensare a quel maggio 1989, quando il rossonero non ne riempiva solo una piccola parte, ma faceva da sfondo quasi totale per un’indimenticabile notte che avrebbe dato inizio alla nostra recente gloriosa storia.

Il cerchio di stelle che ondeggia, la musichetta da brividi, l’ingresso delle squadre in campo, il fischio d’inizio e poi qualcosa che, per scaramanzia e sfida. avevo chiesto al destino...pronti via...Pato gol...come nel derby...sarebbe bello...è così è stato!

Uno tzunami di incontenibile felicità ci travolge...ci porta in alto...ci inebria più di litri di sangria...l’atmosfera è rovente e non solo per il caldo estivo...e la mente corre ai nostri fratelli di fede davanti alla tv...alla loro gioia....e li abbracci idealmente tutti in un lungo ponte emozionale...i  tu l’avevi detto   si sprecano e la mia soddisfazione si moltiplica.

L’avversario c’è e si chiama Barcellona...a cui non puoi concedere spazi e mancare il controllo, perché se no ti punisce...buon contenimento, ma da due distrazioni nasce l’uno due micidiale che sembra vanificare il buono fatto fin lì...ma il popolo rossonero non ci sta...credici Milan...forza credici...forza Milan...e al novantesimo ancora la voce non cede.

Tremila voci che, amplificate dalla passione, diventano diecimila...instancabili...incrollabili...
piene di fiducia d’amore di speranza...che qualcosa succederà sicuro...fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto e quando quel qualcosa succede davvero...il grido liberatorio sale alto nel cielo di Spagna ed anche le stelle catalane si colorano di rossonero, che quell’accader è troppo bello e troppo grande per restare chiuso nel cuore.

Un unico lungo infinito abbraccio di varia umanità...ognuno con la propria storia e che rende ognuno protagonista di una storia d’amore senza fine, che ogni volta, ad ogni appuntamento, si rinnova nel trasporto, nell’emozione, nel vibrar dell’anima.

Triplice fischio...triplice gaudio...alla faccia dei gufi mediatici che già davano il diavolo per spacciato, stritolato nel tritacarne del Camp Nou...siamo il Milan please...rispetto ed onore!

E che bello girar per Barcellona al grido di...Thiago Silva alè alè Thiago Silva alè alè
anche solo davanti alla gigantografia pubblicitaria di Messi.

Il ritorno è altrettanto gioioso...stanchi, ma felici e certi di aver vissuto qualcosa di unico...e fa niente se gli elogi sono più spagnoli che italiani...si sa...nemo profeta in patria e quando c’è di mezzo il Milan ancora di più...ma noi continuiamo a godere...gioie turche!

L’italico calcio di casa nostra è stato, ancora una volta e per svariati motivi, gelido e amaro per noi...ma chi, come me, ha vissuto l’emozione spagnola, l’ha sofferto meno...che il dolce calore di quella notte ancora scalda.

Ai pessimisti di famiglia vorrei dire di non deprimersi troppo, che questo Milan saprà ancora emozionarci e farci vivere notti magiche...potremo rallentare, ma fermarci mai...le accelerate sono dietro l’angolo!

Con il Milan nel cuore...sempre
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