Le mie primavere giustificano una lunga quanto immensa passione per il Milan e, andando a ritroso nel tempo, da che ho memoria, sono il rosso e il nero che sempre han colorato e ancora colorano la mia vita.
Colori forti...intensi...che sbiadiscono ogni altra emozione...perché è davvero inspiegabile ciò che un
tifoso riesce a sentire dentro di sé in quei novanta minuti dove il resto del mondo non esiste...perde contorni...importanza...e qualsiasi altro accadimento esterno passa in secondo piano...e questa dolce spirale emozionale non si esaurisce in quei novanta minuti, ma ti trascina dentro un vortice eterno...e ti accompagna ogni nano secondo della vita...guida i tuoi sentimenti...disperazione e gioia...pianto e riso...euforia e depressione...amore e odio...un cocktail nello shaker dell’anima pronto ad ubriacarti...ogni volta di più...ogni volta uguale...ogni volta diverso...ogni volta grandioso.
I colori appunto...quella maglia...quella Società...la sua storia...i suoi momenti gloriosi pieni di vittorie...e sono tanti...i suoi periodi bui in cui stava in seconda linea...che non rinnegherò mai...ma sempre con il giusto entusiasmo...chiunque quella maglia la indossi....dai grandi campioni ai semplici gregari, che comunque con quella maglia scendono in campo a difenderne l’onore.
I miei occhi si sono beati delle gesta di Rivera...delle giocate di Van Basten...della potenza di Weah...delle meraviglie di Sheva...degli scatti di Kakà...dei ricami di Pirlo...della perfezione di Baresi...della classe di Maldini...delle parate di Seba Rossi e del miglior Dida, così come di quelle di Cudicini...del lavoro sporco, ma utilissimo di Lodetti...dei guizzi di Pierino Prati...facile essere milanisti e riempire lo stadio con questi nomi...esaltarsi alle vittorie ed orgogliosamente tifare Milan...ma sono stata spettatrice anche degli svarioni di Blisset...della pochezza di Carotti...degli errori di Calloni...quando era tempo di vacche magre...molto magre...e ci si entusiasmava al grido...Calloni Braglia Coppa Italia...perché quello era il massimo che si poteva sperare di vincere (e che tra l’altro, in quell’anno, abbiamo vinto).
Lo stadio pieno ed il popolo rossonero unito in un coro che scaldava l’aria anche tra la nebbia, che si sentiva davvero il dodicesimo uomo, orgogliosamente tifoso di questa squadra...
Sempre con lo stesso entusiasmo...con lo stesso amore...con la stessa passione...con la stessa emozione...in Champions League così come in serie B... perché era sempre un’emozione chiamata Milan!
S. Siro (e non impropriamente giuseppe meazza quando ci gioca il Milan) lo considero un po’ casa mia...su quegli spalti ho brindato per la conquista della stella...per la Champions 2003 in cui la tensione per quell’ultimo rigore esplodeva poi nell’immensa gioia del traguardo raggiunto...mi sono entusiasmata per il 5 a 0 sul Real Madrid nell’89...per l’incredibile scudetto di Zaccheroni dieci anni dopo...per l’11 maggio (inter Milan 0-6)...per la partita perfetta con il Manchester del 2007 che voleva dire Atene...ho pianto per l’addio di Van Basten...di Baresi...di Maldini...ho sofferto per le delusioni delle mancate Champions...per le sconfitte che ci condannavano...partecipato alle nostre feste di vittorie e presentazioni...sempre imitate, ma mai eguagliate...Atene 2007 e Ronaldinho ieri...Ibrah e l’ultimo scudetto oggi e ancora, al solo pensiero, sento i brividi sottopelle mentre scrivo.
Una casa, per sentirsi viva, deve essere abitata...far sentire i suoi umori e rumori...un parlar di gente vera...un entusiasmo di respiri...quel bagaglio umano che dà forma alla vita.
Ultimamente la mia casa non la riconosco più...di giorno le finestre restano aperte e la sera la luce è accesa...ma la sento fredda e spoglia...le voci restano bisbigli e gli ospiti non possono sentire...ascoltare...troppo grande e troppo vuota...dove sono gli abitanti che fino a ieri volentieri vi abitavano...anche solo per quei fatidici vitali novanta minuti di emozione pura...
Forse i tifosi milanisti si sono imborghesiti e preferiscono una comoda poltrona vicino al calorifero o sotto il climatizzatore davanti alla tv...ma così si imborghesisce anche l’emozione estrema...ed è più facile la critica che il sostegno.
Il 18° ancora profuma di nuovo...e già si pensa al mercato futuro che la gioia di vittoria non è cosa...e tutti si sentono un po’ Braida un po’ Galliani...che se ci fossi io farei così farei meglio...naturalmente senza il portafoglio del padrone.
Un luglio e agosto di passione, con i nomi a rincorrersi impazziti...tutti a dire e nessuno a fare...che a sentire ogni anno dovrebbero arrivare al Milan 11 big...Berlusca tira fuori i soldi altrimenti niente abbonamento allo stadio...disdico Milan Channel...anzi il Milan non lo guardo più!
Premesso che a chiunque piacerebbe veder giocare nella propria squadra i migliori, non è possibile...almeno di questi tempi e almeno da noi...prendere un Ibrahimovic o un Messi ogni anno.
Tutti a scandalizzarsi per gli stipendi, ma nessuno per i costi!
Per questo anch’io seguo con la dovuta attenzione la campagna acquisti, ma alle 19.01 del 31 di agosto vado a leggermi la rosa del Milan e so per chi tifare...cantare...sostenere...emozionarmi.
I nomi passano e il Milan resta...e comunque sono nomi di ragazzi che indosseranno questa maglia...questi colori...ognuno con la propria storia di uomo e di professionista che merita rispetto.
Gli stessi che fino a maggio criticavano e fischiavano Pirlo (ogni partita dovevo sorbirmi i loro lamenti e con loro discutere per difendere Andrea), ora lo rimpiangono e lo incensano...le critiche sono dirottate altrove, Aquilani e Nocerino i principali predestinati...forse colpevoli solo di essere giovani e, soprattutto, italiani...vuoi mettere se si fossero chiamati Aquilanich e Nocerinho?...in un contradditorio senza senso...si cercano giovani...si vogliono italiani...e poi si pensa agli stranieri.
Per me nessuna poltrona, seppur comoda, potrà mai sostituirsi al “mio” seggiolino di S. Siro quando gioca il Milan, perché una simile emozione solo lo stadio può regalartela e non ci sono storie!
Io vado a vedere...sostenere...tifare...quel rossonero che ho marchiato dentro; i colori del cuore e della vita che sono sulle maglie in campo...indossati da undici ragazzi che sapranno emozionarmi, qualunque sia il loro nome...giocano nel Milan e, se è così, questo mi basta
I SuperCampioni d’Italia con lo scudetto sul petto meritano un altro pubblico
Milanisti...SVEGLIA....rivoglio la mia casa piena di vita...piena di gente
Io ho venduto l’anima al diavolo...ma per davvero!
E tifo (anche) NOCERINO
(che se ci fosse il gol dell’ex sai poi gli epinici!) |