In questo inizio di stagione si è parlato moltissimo di un Milan lontano dai livelli dello scorso anno: si è detto della non brillante condizione atletica, della difficoltà a chiudere le partite e, soprattutto, di una fase difensiva che non viene fatta correttamente dalla Nostra Squadra. Critiche giuste, a maggior ragione quando i risultati non arrivano oppure arrivano ma con grandi sofferenze. Soffermandoci su quest’ultimo aspetto (quello cioè della fase difensiva), vorremmo fare una discussione squisitamente tattica, provando a capire come e perché la Squadra in questo momento concede diverse opportunità agli avversari, sebbene sia reduce al momento da due partite consecutive senza subire gol. A nostro avviso, i problemi principali sono da rintracciare nella sicurezza e nella fiducia che i Nostri avevano la scorsa stagione e che necessitano di essere rinfrescate, insieme a molti automatismi e movimenti. Discorso, questo, che vale soprattutto per i quattro difensori. Sappiamo benissimo, ad ogni modo, che la fase difensiva non è e non riguarda soltanto il portiere e i difensori. E’ un problema corale, di Squadra e di movimenti che tutti gli undici in campo devono fare, nonché di grande spirito di sacrificio e abnegazione. L’assenza che risulta essere determinante in tal senso è quella del Boa: Mister Allegri, infatti, lo predilige in quella zona perché, oltre ad essere un’ arma atomica in fase offensiva con i suoi inserimenti, garantisce corsa e dinamismo anche in fase di ripiegamento. Oltre alla corsa, tuttavia, il Nostro numero 27 è un giocatore che ci permette di avere sempre e comunque il centrocampo a quattro. Ultimamente, infatti, quel ruolo è stato occupato a turno da Aquilani ed Emanuelson, i quali tuttavia non hanno nelle loro corde questa funzione di raccordo che Prince riesce a fare magnificamente. Proprio per questo, in diverse circostanze, la Squadra sembrava divisa in due tronconi. Con il recupero del Boa, oltre alla crescita di condizione generale della formazione Rossonera, siamo sicuri che le cose miglioreranno anche lì dietro, sperando di tornare quel muro invalicabile che recitava inesorabilmente un perentorio “Lasciate ogni speranza voi che entrate”. Forza Ragazzi!