Grande carattere
Il Milan di Massimiliano Allegri, in questo anno solare 2011 appena iniziato, ha disputato solamente due partite ufficiali, entrambe valevoli per il Campionato, conquistando quattro punti sui sei a disposizione.
Certamente, non possiamo in questo istante fare discorsi conclusivi o prendere queste due sfide ad esempio per un anno solare che deve ancora evolversi.
Possiamo, ad ogni modo, dire ciò che queste sfide ci hanno lasciato dentro, a livello di pelle, di sensazione.

Andando al contrario, partirei innanzitutto dalla sfida di San Siro contro l’Udinese, che si è conclusa con uno spettacolare 4-4 e a proposito della quale si è giustamente parlato dei Nostri problemi in fase difensiva, di una difesa che soffre troppo quando manca uno fra Nesta e Thiago (cosa peraltro vera, e speriamo che la Società possa colmare anche questa falla nella Nostra pur stra-competitiva rosa) e testimonianza di questo sono sicuramente i quattro gol subiti in casa tutti in un colpo, dopo che nelle precedenti quattro partite era soltanto uno (quello decisivo di Borriello in Milan-Roma) il gol al passivo per i Nostri.
Dicevamo che è assolutamente giusto e sacrosanto parlare dei quattro gol presi dall’Udinese, ma è altrettanto giusto soffermarsi su quanto di positivo c’è stato sul terreno di gioco, in particolar modo per quanto riguarda l’atteggiamento mentale: rimontare per ben tre volte (da 0-1, 1-3 e 3-4) è un qualcosa che ci teniamo assolutamente stretto, una dimostrazione di forza e di orgoglio fuori dal comune.
Non crediamo infatti di essere stati gli unici a pensare che, negli ultimi anni, partite del genere non si recuperavano nemmeno se avessimo avuto l’occasione di giocare fino all’indomani.
La forza di una grande Squadra, oltre che dai colpi dei Campioni a sua disposizione, si vede anche e soprattutto dal suo carattere, dalla sua determinazione, dalla voglia di reagire sempre e comunque alle avversità che possono capitare in un Campionato così equilibrato.
E’ chiaro, poi, che Mister e Squadra dovranno lavorare sodo per correggere molti dei difetti palesati domenica in chiave difensiva, ma la dimostrazione di forza data resta lì, è un qualcosa di importantissimo dal quale prender spunto per le prossime partite.

Facendo, invece, un salto a quanto successo a Cagliari nel giorno dell’Epifania, anche lì possiamo rintracciare una prova di forza non indifferente.
Siamo arrivati al Sant’Elia, infatti, senza Nesta, Zambrotta, Flamini, Pirlo, Boateng e Ibrahimovic, assenze che hanno peraltro costretto Mister Allegri a mandare in campo dal primo minuto il giovane Merkel (di grandi prospettive).
Eppure, nonostante queste difficoltà, la Squadra ha saputo soffrire, ha lottato, ha resistito a denti stretti e ha portato il risultato di 0-0 fino al minuto 85 quando, grazie ad un’azione da manuale del calcio e ad un assist sublime di Antonio Cassano (al quale siamo felicissimi di dare il benvenuto), è stato Rodney Strasser, altro giovane sul quale puntare, a mettere in rete il gol che ci ha dato tre punti di vitale importanza.
Al fischio finale, personalmente, ci sono venuti i brividi, perché è stata una partita che ci ha nitidamente ricordato Lazio-Milan del 29 Febbraio 2004 (1-0 per Noi gol di Ambro), partita decisiva nella conquista del Nostro ultimo Scudetto.

Che dire, i brividi ce li abbiamo avuti e li teniamo lì, impressi nella mente, perché adesso tocca a Noi rispolverarli per la fine di Maggio, sapendo che il cammino è ancora lungo, tortuoso e pieno di insidie..
 
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