Ci siamo! L’estenuante attesa, il lento trascorrere dei giorni che ci hanno accompagnato fino ad oggi sta per volgere al termine. Sono state due lunghissime settimane, nelle quali nemmeno le gare delle Nazionali sono riuscite a distrarci dal chiodo fisso che abbiamo in testa già dalle 23 del 19 Marzo scorso, ovvero dall’immediato post-partita di Palermo: vale a dire il Derby che può valere una stagione. Parlare della storia, della bellezza del confronto fra due grandissime squadre che, a cicli alterni, stanno calcando i più grandi palcoscenici del calcio mondiale impiegherebbe troppo tempo e le cose da dire sarebbero davvero un'infinità, anche perché, come ben sappiamo, siamo di fronte a due squadre che hanno alle spalle una storia che supera il secolo.
È bene, pertanto, concentrarsi sull’importanza e sulla valenza che questo Derby avrà sul Campionato in corso, che ci vede ad oggi con due punti di vantaggio sui rivali cittadini. E’ un’atmosfera, quella che si respira in questi giorni, che ci ricorda moltissimo quella che ha preceduto i Derby più importanti degli ultimi anni, e la mente non può che andare al 2003, anno nel quale le due squadre si sono affrontate in semifinale di Champions League, giocandosi l’accesso alla Finale di Manchester. Fu quella una settimana vissuta in totale apnea, con una tensione che rendeva difficoltosa la respirazione. Stesso discorso va fatto anche per il Quarto di Finale della Champions 2004-2005, sebbene lì la Nostra era in modo indiscusso la Squadra più forte del pianeta e superò il turno con relativa facilità (2-0 all’andata, 1-0 al ritorno seppur poi trasformato in 3-0 a tavolino).
Domani sera a cambiare rispetto ai Derby che abbiamo appena ricordato sarà innanzitutto il palcoscenico, che ci vedrà opposti gli uni agli altri in una gara valevole per il Campionato di Serie A. Di conseguenza, a mutare è anche la posta in palio, che a fine gara, qualunque sia l’esito finale, non consegnerà alcun trofeo e alcun titolo a nessuna delle due squadre, anche perché mancheranno ancora ben sette partite e 21 punti in palio alla conclusione del Campionato. Con questo, però, non vogliamo certo sminuire l’importanza di questa partita, anzi ci teniamo a precisare che non siamo d’accordo con chi dice che questo Derby non sarà decisivo per l’esito finale del Campionato: è pur vero che al termine della sfida, come appena ricordato, mancheranno ancora tante partite, ma al tempo stesso bisogna considerare anche l’impatto psicologico che il risultato del Derby avrà sulle due squadre e che potrebbe essere davvero l’elemento chiave. È proprio per questo, infatti, che la tensione che ci sta accompagnando in questi giorni è così elevata e sta sfiorando i picchi del 2003 e del 2005.
Venendo ai temi tattici dell’incontro, siamo tutti consci della forza e delle potenzialità del nostro avversario, che sa perfettamente come affrontare sfide del genere e che ha al suo arco molteplici frecce da tirare. Crediamo che loro stiano impostando la partita cercando di attaccare dagli esterni, dove spicca il nome di Maicon sulla destra che rappresenta il vero ago della bilancia della formazione di Leonardo. Proveranno, dunque, ad allargare la Nostra linea difensiva con costanti movimenti e sovrapposizioni, facendo leva anche sulle straordinarie doti di un calciatore fantastico quale Eto’o, capace di spaziare su tutto il fronte d’attacco senza dare punti di riferimento, passando naturalmente per Sneijder, che sulla trequarti sa benissimo come fare la differenza.
Noi, dal canto Nostro, dobbiamo prendere spunto dalla grande prova che abbiamo offerto nella gara di andata (sebbene quell’Inter non era forte quanto lo è adesso e con la consapevolezza che all’andata Ibra c’era ed era in una condizione psico-fisica invidiabile): coesi e compatti in fase difensiva, avendo sempre le giuste distanze fra i reparti e riducendo gli errori a zero. È impensabile ripetere la situazione tattica di Palermo, dove attaccavamo con molti uomini e schiacciandoci troppo sulla linea difensiva avversaria, prestando il fianco a delle ripartenze micidiali della formazione rosanero. Dovremo cercare di sfruttare la velocità e l’imprevedibilità che Pato e Robinho possono offrirci là davanti in assenza del Nostro terminale con la maglia numero 11.
Quel che però dovrà fare la differenza, ad ogni modo, sarà l’atteggiamento con il quale dovremo scendere in campo: con la grinta e la determinazione dei grandi e con la consapevolezza dei forti; con l’orgoglio di tutti i Nostri Campioni e, naturalmente, con il Vecchio Cuore Rossonero che deve pulsare a mille per tutti e novanta i minuti.
Forza Ragazzi!!!!
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