Quand'è che un arbitraggio diventa “sospetto”?
Voglio dire, tradizionalmente si dice che se un arbitro vuole influire sulla partita cerca di apparire il meno possibile e colpire solo quando è strettamente necessario, proprio per non dare adito a sospetti sulla sua malafede: è stata la lezione di calciopoli, ricordate? Sventolare la bandierina al momento giusto per annullare un gol, oppure non dare un vantaggio enorme in superiorità numerica a campo aperto con la scusa di aver fatto partire il fischio per ammonire l'autore del fallo, od anche ammonire ed espellere giocatori “strategici” con prospettive a breve/medio termine, una cosa mefistofelica che spesso sfuggiva alla percezione immediata degli stessi diretti interessati...
Eppure, quando questo succede spesso si tende a farlo passare in cavalleria, come appunto un singolo errore nel contesto di una direzione arbitrale corretta, se non addirittura buona o eccellente...Anzi, se a lamentarsi è una grande, segnatamente il nostro Milan, l'opinione pubblica tende a prenderci in giro, ad accusarci di vittimismo, “Dovevate vincerla, 'sta partita, non attaccatevi agli errori dell'arbitro” (ovviamente se non si è afflitti da “prostituzione intellettuale”, come teorizzava un noto polemista portoghese).
Allora si potrebbe pensare che se gli errori sono ripetuti, gravi, costanti lungo tutta la partita e soprattutto unidirezionali qualche legittimo dubbio sull'operato dell'arbitro possa esserci (non dico certezza, dico dubbio): se ci sono disposizioni della legge penale e sentenze della Cassazione che sono le prime a ritenere le “prove gravi, precise e concordanti” quali giusta causa per mettere in galera una persona, o tenercela, non si vede perché in un ambito così più leggero come quello calcistico non si possa avere analoga logica.
Eppure a quanto sembra nemmeno questo è possibile, vedendo le riflessioni che si fanno sulla nostra partita di sabato sera: una partita in cui si sono visti un gol annullato a capocchia a Seedorf, un plastico fallo di mani nella propria area di Behrami ritenuto incredibilmente involontario, un platealissimo, forse ingenuo, ma enorme fallo in area del giovane e bravo Nastasic su Pato al 90°, con l'arbitro ben piazzato e con la vista totalmente libera, nemmeno preso in considerazione (mi sono immaginato, vedendolo in diretta, un enorme “PFUUUI!!!” di ribrezzo di Mazzoleni, ho persino temuto che potesse ammonire per simulazione il giovane brasiliano), svariati fuorigioco inventati lì per lì lungo tutto l'arco della partita...
Eppure si parla solo dell'impresa di Delio Rossi, dei nostri gol mancati, della nostra barocca sufficienza al momento del tiro, e si parla degli errori a nostro danno come mere “marachelle”, mettendosi in rilievo come anche la Fiorentina sia stata danneggiata da alcune decisioni arbitrali (come se si trattasse delle medesime mostruosità): tutto vero, intendiamoci, tutto giusto, ma siamo sempre lì...
Sabato pomeriggio il Manchester City stava dominando in casa col Newcastle, teneva palla, attaccava, aveva delle occasioni ma alla fine della fiera non stava cavando un ragno dal buco: poi, all'improvviso, puf!, un fallo di mano in area di un difensore, chiarissimo, l'arbitro ha fischiato, rigore, gol! E dopo due minuti il raddoppio. Fine dei giochi, tutto il resto è stato un corollario...
In serata, in una partita più o meno analoga per difficoltà a quella dei Citizens, più o meno simile come sviluppo del confronto in campo, il Milan il gol l'aveva fatto, i rigori dovevano esserci, eppure nulla di tutto questo appare nei tabellini di fine gara.
Quand'è allora che un arbitraggio diventa “sospetto”?
Calciopoli non è stata solo affare di dirigenti, mezze figure, presidenti, organi federali, ma anche di designatori e arbitri: la sua lezione non la dimentico e mi porta a ritenere che anche il beneficio del dubbio vada meritato. Sempre.
Lo tengano bene a mente,
TUTTI.
P.S.
Cara Roberta Noè, ti stimo come professionista e, a dirla tutta, mi piaci anche come donna, ma Dio mio, a maggior ragione che fino a pochi anni fa eri in Milan Channel ti costava così tanto replicare al buon Mario Sconcerti, il quale nella sua rubrica”Terzo tempo” su Sky ha bellamente glissato sul gol annullato a Seedorf, dicendo che non lo teneva in considerazione perché era in fuorigioco, contro tutte le evidenze? D'accordo che Sconcerti è dichiaratamente un tifoso viola, ma considerata l'aura di cui gode come opinionista del calcio (meritata peraltro) un minimo di contraddittorio sul tema potevi anche esercitarlo, no? Non dico tanto, un minimo, un inciso timido timido, una battuta buttata lì...
Comunque, non ti preoccupare, resti sempre nel mio cuore |
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