Cari amici, lo confesso, certe volte quando mi pongo davanti al computer per scrivere queste povere note mi capita di restare per minuti e minuti in imbarazzo, col pensiero disperatamente teso a cercare argomenti che possano essere d'interesse per voi.
Non è questo il caso.
La vicenda Cassano ci ha tenuti tutti col fiato sospeso, almeno fino alla prima serata di lunedì, quando finalmente il buon Mauro Suma, dagli schermi di Milan Channel e di Tele Lombardia, ci ha fatto capire che ogni ipotesi più pessimistica sulle condizioni di salute di Antonio era destituita di ogni fondamento.
Neanche il tempo di gioire, più per l'UOMO Antonio che per il giocatore Cassano, ed ecco le drammatiche immagini della tragedia quasi annunciata, l'alluvione che ha colpito la Lunigiana, le Cinque Terre ed infine e con ancor maggiore gravità Genova: vedere così sfregiata la Superba, com'era chiamata sin dall'epoca gloriosa delle Repubbliche Marinare, una città bellissima, piena di angoli meravigliosi, forse sin troppo bella rispetto al brutto piattume di certe nuove ideazioni architettoniche che pure fanno tanta mostra di sé in giro per l'Italia, mi ha fatto male al cuore...
La morte drammatica e assurda di sette persone, tra cui due bambini piccoli con la giovane madre ed una ragazza di 19 anni che ha avuto il solo “torto” di essersi recata alla scuola (rimasta inopinatamente aperta, come tutte le scuole di Genova) per prendere il piccolo fratellino gronda indignazione per un sistema, com'è il nostro, strutturalmente costruito per disperdere le responsabilità e favorire le pigrizie, le incapacità, le corruttele.
Assolutamente giustificata ed encomiabile quindi è apparsa la decisione di rinviare la partita che doveva svolgersi alle 12,30 di domenica tra il Genoa padrone di casa e l'Inter: la città di Genova è tuttora in ginocchio e sta cercando lentamente di tornare alla normalità, le sue strade sono ancora offese dalla presenza di un'enorme quantità di fango e detriti, interi isolati sono circondati da carcasse di auto distrutte che attendono di essere sgombrate, lo stesso quartiere di Marassi, dove si trova lo stadio, risulta forse il più colpito in assoluto dell'intera area metropolitana.
Genova si risolleverà ben presto, ne sono sicuro, e mentre si cercherà di capire su chi vadano a cadere le responsabilità umane di un simile scempio, nella speranza che spesso rimane delusa che tutto questo serva di lezione per il futuro, mi auguro che le Istituzioni per una volta stiano veramente vicine a chi è rimasto senza casa, senza lavoro, senza un futuro certo, a chi piange dei morti, per una tragedia che ha colpito uno dei primi sette paesi del mondo, certo, ma che ancora una volta dimostra di avere strutture degne di quel Terzo Mondo cui con tanto orgoglio diciamo di non appartenere...
Proprio andando con la mente e col cuore alla gravità di una simile tragedia, devo dire la verità, mi compiaccio con le Istituzioni napoletane, e lo dico senza ironia, per la decisione, improvvisa quanto assolutamente imprevista, di rinviare la partita che doveva svolgersi a Napoli stasera, una partita non da poco, la sfida tra i padroni di casa e la capolista Juventus.
Era brutto tempo a Napoli, certo, la webcam posizionata in loco dal canale meteo di Sky lo attestava con certezza, ed anche se la situazione non appariva assolutamente così grave come quella di Genova, come si dice, la prudenza non è mai troppa: le previsioni dicevano che sarebbe piovuto, certo con sempre minor forza mano a mano che ci si fosse avvicinati a sera, ma sarebbe comunque piovuto, ed anche se lo stesso telecronista del canale satellitare appariva un po' sconcertato dal fatto che in quei momenti si stesse svolgendo in Prefettura un incontro tra prefetto, sindaco e rappresentanti della società Napoli (strano che non ci fossero delegati del club bianconero, tanto meno esponenti della Lega di Serie A...) per concordare il da farsi, si è deciso, intorno a mezzogiorno (!), il rinvio definitivo della partita, per problemi di ordine pubblico dovuti all'estrema difficoltà, mi par di aver capito, di garantire un sicuro deflusso dei tifosi lungo le vie d'accesso al San Paolo...
Plaudo ad una simile decisione, tempestiva, coraggiosa e soprattutto attenta alle esigenze della gente comune. La città di Napoli è in mano a persone sicuramente con la testa sulle spalle.
Poi, certo, incidentalmente tale decisione una mano al ciuccio la dà, in fin dei conti De Laurentiis per primo si era lamentato del fatto che una simile partita arrivasse subito dopo un impegno di coppa impegnativo per la sua squadra, laddove invece la Juve aveva avuto modo di prepararsi adeguatamente lungo il corso dell'intera settimana: ma la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto, e non sia mai che si possa dire in giro che a Napoli la salute della gente non viene tenuta nel debito conto, soprattutto dopo i disastri avvenuti a Genova...
Se poi simili necessità si vanno ad incontrare coll'interesse spicciolo del Napoli e soprattutto con l'esigenza di evitare polemiche nei confronti delle Istituzioni locali (non sia mai che possa succedere qualcosa sapete com'è) che male c'è?
Non è stata sentita la Juve e tanto meno la Lega? E che c'entrano la Juve e la Lega, scusate?
E nel frattempo il sole è ricomparso sul golfo...
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