dopo Milan-Lazio
Nervosismo in campo, sugli spalti, nervosismo ovunque… Il match di ieri sera a San Siro contro la Lazio è stata forse una delle partite più nervose e in cui si è giocato di meno. Giocatori sanissimi che rimanevano a terra fior fior di minuti e giocatori distrutti da quelli che erano finiti per terra prima.

Dubitavo che la Lazio venisse a giocare in attacco – ha dichiarato Allegri a fine gara - siamo stati bravi a non concedergli niente. I ragazzi hanno fatto una buona partita, siamo stati un po’ confusionari e abbiamo sbagliato qualcosa nel primo tempo, però abbiamo creato 6 palle gol importanti più il doppio palo, credo che in questo momento, giocando 6 partite ogni 3 giorni, più di così non si poteva fare, soprattutto con un centrocampo che non aveva mai giocato insieme. Per quanto riguarda Kozak, non serve a niente polemizzare su quello che può fischiare l’arbitro, credo che  dobbiamo avere questo comportamento, continuare così, pensare solo a giocare e a vincere le partite

Mai vista una squadra che, si dice lotti per lo scudetto, giocare così a San Siro. Nel secondo tempo non solo i laziali non hanno mai creato una vera e propria occasione da gol, ma faticavano addirittura a  superare la metà campo, al contrario dei rossoneri, che hanno fatto bene nel secondo tempo, con il clamoroso “doppio palo” di Ibra.

La Lazio ha giocato  una partita troppo chiusa, difendevano in tanti e a volte facevano qualche ripartenza – ha detto Mario Yepes - Il secondo tempo è stato sicuramente meglio del primo, abbiamo avuto tante occasioni da gol come quella con Ibra con i due pali e con un po’ più di fortuna avremmo sicuramente vinto, però il calcio è così, loro hanno saputo soffrire e fare un buon lavoro difensivo, magari la prossima volta che viene a San Siro una squadra così chiusa, dobbiamo essere bravi a trovare il gol più in fretta, così si aprono gli spazi e possiamo vincere, perché le nostre punte sono devastanti

Altra partita negativa quella di Alexandre Pato, che anche ieri sera ha raccolto più fischi che appalusi alla scala del calcio, il talento di Porto Alegre, fatica a saltare l’uomo, è distratto e apatico, sembra in alcuni istanti che abbia paura ad entrare in area da solo, come se si fosse dimenticato come si scarta l’avversario. Nonostante questo però Allegri precisa: “Non c’è nessun caso Pato – ha ribadito il Mister rossonero - se non avessi avuto problemi con la prima sostituzione e con Antonini che era affaticato e poteva uscire da un momento all’altro, lo avrei lasciato sicuramente in campo e avrei tolto forse Robinho. In quel  momento ho tolto Pato, perché si stavano chiudendo gli spazi e Cassano e sicuramente negli spazi stretti ha più facilità nel mandare in gol i compagni

Una partita che era da vincere si sa, ma del resto quando la porta dice no, dice no! Se a questo poi si aggiunge un avversario che invece che con i piedi gioca con i gomiti…
 
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