“Oggi abbiamo creato diverse palle gol, non abbiamo concretizzato, ma va benissimo così. E' un momento splendido con 8 punti di vantaggio a tre giornate dalla fine. E' il momento di una squadra che sa che le basta un punto nelle prossime tre partite per arrivare al traguardo. Speriamo di farcela. Siamo vicini, non è vinto, ma siamo a un metro dal traguardo”. Queste le dichiarazioni di Adriano Galliani nel tardo pomeriggio di ieri dopo la partita casalinga contro il Bologna. Un gol subito, dopo 8 minuti e di un giocatore che non ti aspetti (infatti è stato il primo gol a San Siro di Mathieu Flamini) aveva infatti fatto pensare ad una partita in discesa e magari ricca di gol. Invece i rossoneri dopo il vantaggio hanno avuto diverse occasioni ma non sono riusciti a siglare altre reti, clamorosa l’occasione di Cassano solo davanti a Viviano
“Il Bologna ha giocato la sua partita, aveva bisogno di punti. Forse non è stata una partita bellissima, ma di importanza capitale” ha puntualizzato Massimo Ambrosini, rientrato proprio ieri da titolare dopo mesi di infortunio. Il secondo tempo infatti ha visto una squadra povera di idee, complice sicuramente l’attacco prive di punte; il Bologna non ha avuto particolare occasioni se si escludono i due pericolosi calci d’angolo negli ultimi minuti, ma i ragazzi di Allegri hanno mostrato, soprattutto appunto alla fine del secondo tempo, evidenti segnali di stanchezza e con solo un gol di vantaggio sugli spalti si è temuto il pareggio beffardo
Proprio Allegri, ieri finalmente omaggiato dalla curva con cori e striscioni ha analizzato così la gara di ieri e non solo: “Lo striscione dei tifosi è stato un gesto d'affetto che mi ha fatto molto piacere e sono felice che abbiano sostenuto la squadra oggi ma anche nei momenti più difficili della stagione. Per questo, quando vinceremo lo scudetto, sarà di tutti. Dovrò ringraziare la società e i ragazzi per quello che hanno fatto. Devo ringraziarli anche perché mi hanno regalato la quinta vittoria consecutiva in campionato. Ho messo Pirlo per avere una migliore gestione della palla, ma ho fatto i cambi quando ho ritenuto di doverli fare. Sono stato fortunato ad arrivare al Milan, quando la squadra ha ripreso a investire. Quest'anno sono arrivati 12 giocatori nuovi e importanti e tutti hanno dato il loro contributo”
Ora manca l’ultimo sforzo, uno solo, come il punto che si divide da quel 18 che tutti vogliamo vedere cucito sul nostro petto, fiero di questi colori. |