Gianluigi Buffon è stato considerato per diversi anni il più grande portiere del mondo, e come tale, quindi, l’oggetto del desiderio di quasi tutte le squadre del pianeta. Più volte il suo nome è stato accostato a quello del Milan, e più volte molti tifosi sono rimasti delusi dal suo mancato arrivo a Milanello. Non c’è dubbio che il Gigi nazionale non avrebbe sfigurato nella vasta galleria di campioni che hanno indossato la nostra maglia, tuttavia sarebbe arrivato “secondo”. Eh sì, perché il Milan ha già avuto nelle sue fila un Buffon, che di nome fa Lorenzo, che per caso faceva il portiere pure lui, e che, come il suo erede, è stato un grande interprete del ruolo.
Non stiamo parlando di una figura di secondo piano, ma di un grande protagonista della nostra storia (praticamente stiamo parlando degli anni Cinquanta), che oltre alle prodezze calcistiche fece parlare molto di sé anche per le sue vicende personali (soprattutto sentimentali). Lorenzo “Il Magnifico” si costruì una eccellente carriera a suon di grandi prestazioni, ma fece letteralmente irruzione nel mondo del gossip per la relazione amorosa con Edy Campagnoli, la prima “valletta” della storia della televisione italiana che affiancava Mike Bongiorno nel programma principe della RAI, “Lascia o raddoppia?”. Sotto la luce dei riflettori ed i flash dei fotografi nell’estate del 1958 i due si sposarono, anche se la storia non durò moltissimo ed i due si separarono dopo pochi anni (la cosa suscitò grande clamore visto gli anni di cui stiamo parlando).
Al di là di queste “vicende rosa” (che testimoniano, però, che le storie tra calciatori e le star della televisione sono sempre esistite), Lorenzo Buffon viene ricordato per i suoi grandi trascorsi nel Milan e nella Nazionale, per la sua parentesi nell’Inter, e per aver dato vita ad una intensa rivalità sportiva con i grandi “numeri 1” dell’epoca: Ghezzi e Sarti su tutti!
Per rendere l’idea del livello di queste rivalità, basti pensare che il dualismo Buffon-Ghezzi venne paragonato a quello che spopolava in queglia anni, e cioè Coppi-Bartali. La storia delle carriere parallele tra i due è molto curiosa. Giorgio Ghezzi dopo essersi fatto le ossa al Rimini ed al Modena, nel 1951 passò all’Inter, mentre Lorenzo Buffon era già a Milano (sponda Milan) da due anni. Nel 1958 Ghezzi venne ceduto al Genoa, e l’anno successivo il Milan prese Ghezzi dal Genoa cedendo in cambio Buffon. L’anno dopo Buffon venne acquistato dall’Inter, e così per altre tre stagioni i due grandi portieri continuarono a difendere le porte delle tradizionali rivali milanesi, ma a parti invertite. In pratica, il Genoa fu la strada (un anno per ciascuno) per permettere uno scambio dei due grandi portieri tra la società di via Turati e quella di via Durini che altrimenti, per quei tempi, sarebbe stato impensabile.
“Tenaglia” Buffon arriva al Milan giovanissimo (siamo nel 1949, e lui ha 20 anni) dopo essersi messo in mostra in serie D nel Portogruaro. A favorire il passaggio nella sua squadra del cuore (Lorenzo è sempre stato milanista) è la conoscenza tra Felice Arienti (tecnico del Portogruaro) e Toni Busini (Direttore Tecnico del Milan), due ex compagni di squadra nel Seregno. Busini decide di seguire i consigli dell’amico, e porta al Milan il promettente portierino friulano. Del resto i rossoneri hanno già in rosa gli affidabili Milanese e Bardelli, e quindi Buffon arriva come quarto portiere. Ma sin dai primi allenamenti, il ragazzo di Majano del Friuli mette in mostra qualità eccezionali, e così dopo poco diventa il titolare inamovibile a guardia della porta rossonera.
Buffon è un portiere che concede molto allo spettacolo, riuscendo, tuttavia, a coniugare la plasticità dei suoi interventi con una grande efficacia ed uno spiccato senso della posizione. Un portiere sicuro ed affidabile, che per dieci stagioni farà parte di quel gruppo di calciatori (con il Gre-No-Li su tutti) che riporta il Milan a diventare una squadra vincente dopo un digiuno durato ben 44 anni (dallo scudetto del 1907 a quello del 1950/51). In tutto il decennio il Milan di Buffon sarà campione d’Italia per ben quattro volte, e per due volte (nel 1951 e nel 1956) si tolse anche la soddisfazione di vincere la Coppa Latina, competizione che di fatto rappresenta la mamma della Coppa dei Campioni (attuale Champions League).
La grande concorrenza di cui parlavamo in precedenza ritardò di molto il suo approdo in Nazionale, dal momento che solo nel 1958 farà il suo esordio assoluto con la maglia azzurra (a Parigi il 9 Novembre 1958 in Francia-Italia 2-2). A parte una brevissima apparizione di Attilio Trerè nel 1913
(subentrato a sostituire Innocenti), Lorenzo Buffon è stato il primo portiere del Milan ad indossare la maglia della Nazionale italiana, e, considerando lo scarso feeling degli estremi difensori rossoneri con la maglia azzurra, questo è un fatto sicuramente da rimarcare per sottolinearne la bravura e le qualità. Nonostante in Nazionale ci arrivi solo nel 1958, Buffon già da tempo era conosciuto e tenuto in grande considerazione a livello internazionale: nel 1954 venne, infatti, convocato a difendere la porta della Rappresentativa del Resto d’Europa che a Belfast sfidò la nazionale d’Inghilterra. Sicuramente un grande attestato di stima.
Nel 1959, dopo dieci stagioni e 300 presenze ufficiali, Lorenzo Buffon lasciò il Milan ed andò al Genoa, prima di tornare a Milano (nel 1960) per giocare nell’Inter. In nerazzurro resterà per tre stagioni, riuscendo a conquistare nel ‘62/’63 il suo quinto scudetto personale. Tuttavia, già dopo la disastrosa spedizione dei mondiali in Cile nel 1962, la sua carriera aveva imboccato la parabola discendente. Passato nel 1963 alla Fiorentina, a 35 anni chiuse definitivamente la sua carriera nella massima serie.
Dopo un lungo peregrinare negli Stati Uniti, Buffon tornò in Italia e per molto tempo ha ricoperto il ruolo di osservatore e scopritore di giovani talenti per il “suo” Milan.
Insomma, non aver avuto al Milan il suo lontano parente Gianluigi è stato sicuramente un peccato, comunque sia, è bene ricordare e sottolineare che il primo vero Buffon della storia del calcio italiano è stato rossonero!
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