TEVEZ, UN’OPPORTUNITA’ CHE POTREBBE SIGNIFICARE QUALCOSA!
di Gianpiero Sabato
Il doppio impegno Barcellona-Chievo Vr è stato  una palese conferma di quello che andiamo dicendo da diversi mesi, e cioè che il Milan è una squadra una spanna superiore alla concorrenza sul suolo italico nonostante in Europa non possa oggettivamente far parte del ristretto clan delle grandi!
Una rosa, un modulo ed un gioco che si attaglia perfettamente ai ritmi ed al livello del nostro torneo, testimoniato anche dal modo in cui abbiamo approcciato la gara contro i clivensi, nonostante qualche timore della vigilia procurato dal fatto che la sfida contro i catalani aveva comunque richiesto uno sforzo fisico e mentale notevole. In passato ne abbiamo sbagliate molte di gare come queste, oggi ci capita molto di rado.

La vocazione europea di una volta è stata lentamente trasformata in autoctona dalla gestione Allegri, ma questa non è certo una colpa del tecnico livornese, anzi. In Europa non si vince senza grandi, grandissimi investimenti, e noi (ma nessuno in Italia) oggi non possiamo permettercelo: se Allegri (con l’avallo della società) non avesse fatto cambiare pelle al Milan, oggi non vinceremmo neanche in Italia (come succedeva all’ultimo stanco Milan di Ancelotti prima e Leonardo poi con uomini e acquisti poco funzionali alla causa).
Tuttavia bisogna tenere la guardia ben alzata.

Il fatto che il Milan sia la squadra più forte del campionato non ci deve far pensare che automaticamente vinceremo lo scudetto. Abbiamo un avversario!
La gara di martedì sera di Napoli ha confermato che la Juventus c’è e non scherza affatto. Per inquadrare il momento rubo un’immagine alle gare di motociclismo. Spesso in gara si vedono due moto in fuga che si contendono il primo posto, e succede che quello davanti dia l’impressione di essere più “impiccato” rispetto a quello che segue: vale a dire che quello davanti è al limite mentre quello dietro sembra avere più margini da sfruttare.

L’impressione è che la Juve di Conte per poter avere due punti di vantaggio sul Milan abbia dovuto rasentare il proprio massimo, a differenza dei rossoneri che, dopo un inizio disastroso (anche a causa degli infortuni), hanno cominciato a prendere il passo giusto solo dopo la prima sosta, e lo hanno fatto in scioltezza (6 vittorie su 7, 22 gol fatti e 6 subiti).
La Juve lo ha fatto tenendo un ritmo forsennato, impiegando 13/14 giocatori e non disputando le coppe europee; il Milan c’è arrivato con una crescita graduale dello stato di forma, con l’impiego di quasi tutti i suoi uomini in rosa (causa anche gli infortuni), e grazie ad un tasso tecnico di grandissimo livello (nessuno ha Thiago Silva in difesa e Ibrahimovic in attacco). Però, intanto chi è “impiccato” è comunque davanti,  e poi la gara è talmente lunga che molte cose possono succedere.

L’errore che possiamo commettere è cullarci sulla nostra superiorità e trascinarci a lungo in un duello contro una squadra che storicamente fa della determinazione e della mentalità vincente una delle sue armi migliori.
E’ già successo nel corso della storia che la Juve abbia portato a casa degli scudetti pur presentando un gap tecnico rispetto alle concorrenti.
Non dobbiamo sottovalutare l’avversario, e dobbiamo unire alla nostra superiorità tecnica un furore agonistico contro ogni tipo di avversario.
La Juve lo scudetto non ce lo regala, dobbiamo andare a prendercelo!

Capitolo mercato.
Sfumato Drogba (a proposito, belle parole quelle del suo procuratore Thierno Seydi, una vera testa di legno!), sembra che ci siano delle buone possibilità di portare a casa Carlitos Tevez.
Qualcuno scrive che il Milan debba scegliere tra Tevez e Maxi Lopez. Io non penso proprio che i due attaccanti siano in alternativa.
L’arrivo di Tevez sarebbe solo la conseguenza del fatto che si presenta una ottima opportunità di mercato.
Secondo voi: esiste una sola possibilità che Tevez arrivi a gennaio in prestito gratuito, ad ingaggio ridotto e senza la possibilità di giocare in Champions e poi il Milan lo rimandi a casa a giugno se non dovesse rispondere alle aspettative? Scordiamocelo!
Se Carlitos arriva ora è perché si creano i presupposti per prenderlo e perché ci fai un investimento anche per il futuro.
E perché dovremmo farlo? Perché a giugno le cose da valutare sarebbero diverse: Cassano sarà in grado di ritornare fisicamente quello di prima?
E Robinho? Ha intenzione di tornare quello dello scorso anno quando fu uno dei tre elementi determinanti per la conquista dello scudetto oppure vuole continuare ad essere quello svagato e poco incisivo di questo inizio stagione?
In fin dei conti la storia ci insegna che Binho non è mai stato un mostro di continuità e poi le sirene di Brasile 2014 chiamano!
Ed il nostro Patinho? Quanto a talento non si discute, ma si deciderà a fare prima o poi il salto di qualità ed a fornirci la sensazione che sia un giocatore sul quale fisicamente possiamo fare pieno affidamento? Ed il fatto che tecnico e società decidano di dare la fascia da capitano ad uno con meno presenze di lui (Thiago) non è forse un indizio di come l’ambiente voglia lanciargli un segnale importante? Del resto  il Papero rappresenta l’unico con cui poter fare una bella plusvalenza.

Insomma, le carte in tavola sono tante, e nessuna possibilità va trascurata.
In altre parole, Maxi Lopez sarebbe l’acquisto invernale che viene qui a fare numero ed a provare di rendersi utile, Tevez sarebbe un opportunità per la stagione con vista sul futuro che potrebbe però avere delle implicazioni importanti sull’assetto attuale dell’attacco rossonero.
Insomma, a parte Ibra (che fa sempre storia a sé), nessun dorma!!!
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