Sfiga, certezze e speranze
di Guglielmo Mastroianni
L'operazione a Cassano, il cappottino al Catania, e il mercato di gennaio ormai alle porte. Andiamo con ordine.

Antonio Cassano è ormai a casa dalla famiglia da un paio di giorni, hanno messo l'ombrellino dove lo dovevano mettere, gli hanno prescritti 6 mesi di cardioaspirina e di eparina, e lo hanno messo a letto per un riposo assoluto di 35 giorni.
La notizia buona è che tornerà a giocare.
La notizia non tanto buona è che, proprio la stagione migliore che stesse giocando, è durata solo due mesi.
Peccato, ma anche per fortuna. A seconda da che punto di vista la si guardi, se calcistico o umano.
Ma visto che quello umano, principale, per carità!, lo abbiamo ormai acclarato come "scampato pericolo", lasciateci imprecare in santa pace per la perdita di un giocatore che mai come quest'anno stava facendo e avrebbe fatto la differenza.

Prima o poi tutta 'sta sfiga dovrà finire. Intanto, senza di lui, il Milan ha affrontato la trasferta di Minsk col Bate Borisov, e il turno casalingo di campionato col Catania.
In Champions, onestamente, non si è vinto per un evidente calo di concentrazione della squadra nel secondo tempo, dopo una prima frazione giocata a buoni ritmi. Ma è passata, ormai.
Ottima prestazione in campionato, contro un Catania che veniva dato in grande spolvero, e privi di elementi importanti quali, fra gli altri, Nesta, Pato e Boateng.
Un segnale importante al campionato, proprio nella giornata in cui veniva inspiegabilmente rinviata la trasferta a Napoli della prima della classe.
Forse l'onda emotiva di quanto successo a Genova, solo poche ore prima, ha inciso sulla decisione.
Ma ha di fatto creato un grosso precedente.

Ma dicevamo che il Milan ha presumibilmente perso per il resto della stagione (con la sfiga che abbiamo, prima non torna!) Antonio Cassano.
Ridda di nomi già partita sugli organi di stampa, per individuarne il sostituto.
A quanto ci risulta il Milan non sta cercando un giocatore con le stesse caratteristiche di Cassano, semplicemente perchè di seconde punte, in teoria, ne ha già tre: Pato, Robinho e il Faraone.
Ecco perchè la strada percorsa in questo momento porta verso un giocatore che sia più d'area di rigore, che permetta nel caso a Ibra di giocare più fronte alla porta, come ultimamente gli abbiamo visto spesso fare.
Marco Borriello è il nome più gettonato, Didier Drogba il più suggestivo.
Sul primo c'è più di qualcosa, sul secondo c'è stata quest'estate, ma Vilas Boas non ha ceduto, e non sembra ancora intenzionato a farlo. Vedremo
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