Quello che le donne non dicono

Scorre lento , silenzioso il fiume del campionato, vincono 5 delle prime 6, si stoppa solo il Napoli ed è grave. Ma tutto si avvia verso la logica fine a 10 giornate dalla fine una giornata come questa in meno profuma di scudetto per il Milan. Scorre lento anche se sembra segnato. Ma siccome lo abbiamo da queste colonne più volte detto da mesi, lasciamo che il profilo dell’acqua porti i navigatori al derby di Milano che chiuderà la stagione. Eccitarsi ormai per le ondate nevrotiche dell’Inter o le rissose vittorie della Roma non vale. Tutti in barca verso Milan – Inter e lasciamo in soffitta i successi giornalieri di Ibra, i tam tam settimanali di Cavani, le prodezze mensili di Pazzini ed il golletto annuale di Matri. Ci facciamo traghettare nella settimana di campionato vero ( champions) e perdonate ma scavalchiamo ogni argomento di pelota, ci annotiamo una data (8 MARZO) ed un motivo ( FESTA DELLA DONNA) e ricordiamo che la zanzara è un maschietto , almeno all’anagrafe, partiamo.

La signora Maria, trascinava con fatica le giornate lunghe di quegli anni. Poco oltre la metà del secolo scorso la sua figura di mamma e moglie comportava un peso inaudito. Tre figli , un marito già malato, meloni e cocomeri da far nascere, mucche da governare e chissà cosa ancora. Maria non aveva tempo per altro e con determinazione, ogni giorno, univa l’alba al tramonto. Si racconta in paese che avesse individuato la formula magica per non dormire mai. All’interno di questo ritmo gli toccava pure un’acrobazia socio – politica fuori dai suoi mezzi. In un paese con percentuali bulgare di comunismo e con una famiglia di tutt’altre idee, il sabato pomeriggio gli toccava acquistare il giornale “ NOI DONNE”, organo femminile del P.C.I. salvo poi velocemente cestinarlo per non farlo vedere a marito e figli. La domenica mattina, da credente convinta , tornava dalla messa con “FAMIGLIA CRISTIANA”, cestinata per strada perché le amiche, tutte rigorosamente “Rosse”, non scoprissero che era amica del prete e democristiana, Ha vissuto così per cinquant’anni . Maria era una donna di una personalità ed una emancipazione mostruosa.

Indira Ghandi è una signora indiana, imponente, autoritaria ed a tratti nemmeno troppo democratica. Sale al potere nel paese più complicato del mondo per numero di abitanti, incrocio delle razze, differenze sociali, alla fine degli anni sessanta. Trasforma l’India in quindici anni in un paese con tante modernità, porta a farlo considerare nel mondo, a decollare economicamente , a mettere sotto controllo le nascite ( sterilizzando finalmente gli uomini dopo il quinto figlio). Usa anche la forza ma trova inaspettati equilibri fra tribù diverse e soprattutto un grande rispetto per la donna. Muore nel 1984, uccisa da una guardia del corpo ( maschio) lasciando il suo paese nella disperazione. Un’altra donna di una personalità ed emancipazione mostruosa.

A questo punto è lecito per voi smarrirsi e chiedersi: “ ma che c’azzecca tutto questo con noi, il nostro mondo e con lo sport? “ Pronto. Maria e Indira sono la foto di donne lontane fra loro, diverse ma che con il loro modello potrebbero aver cambiato il mondo o fare in modo che cambi. L’ultimo secolo è stato segnato da decine di guerre, persecuzioni, stermini, violenza e regresso sociale fra categorie. Potrei fare un lungo elenco di uomini che hanno “ disturbato” la vita e la libertà di vivere. (Mussolini, Hitler, Stalin, Ceausescu, Breznev, Ben Laden, Franco, Fidel Casto, Mao T. Tung, Milosevic , Pinochet, Gheddafi, Ben Ali, Mubarak, la Famiglia Bush … e mille altri), non troveremo in questa triste lista nemmeno una donna o quasi. Allora all’alba di questo OTTO MARZO, con gli occhi chiusi mi sono chiesto : “ Ma perché il potere nel mondo è completamente in mano agli uomini che hanno ridotto la terra in queste condizioni? “ Proviamo a studiare bene.

La tradizione, la forza fisica ( mica vero poi), il sistema di comunicazione usato dai maschi, il danaro di solito in gran parte nelle loro mani, va bene. Ma cosa altro giustifica il monopolio. Qualcuno di voi pensa che la signora Maria ( e Dio sa quante Marie ci sono state in giro) non sia stata il vero motore di quella famiglia? Qualcuno crede che avesse poca considerazione all’interno del nucleo perché era donna? Ed ancora qualcuno crede che i nostri padri siano stati persone di carisma? No. Spesso arroganti, non dotati del dono della parola persuasiva, poca sensibilità intelligente, si facevano valere con silenzi ed espressioni che spaventavano ma non educavano. Mai !!

Vivo nel tormento di questi equivoci da sempre. Non ho mai creduto nella personalità del maschio e nella sua supremazia ma niente paura. La trasformazione nella nostra società è in atto, non ha colpito il mondo alto del potere ma si è felicemente stabilizzata nelle nostre case dove i soli nuclei funzionanti sono diretti e profilati dalle femmine . Tocca ora spostare il potere politico, economico verso la donna, scardinando dai suoli la figura rozza, antiquata e sesso dipendente dell’uomo. In tal senso alcune società hanno fatto passi avanti clamorosi. Molti paesi di Nord Europa hanno parlamentari e dirigenti d’azienda donna, la gran parte dell’amministrazione pubblica in paesi anglosassone ruoli chiave negli stati uniti vanno alle donne. Da noi il sistema di revisione non è nemmeno partito. Fa vergogna pensare che anni fa un gruppo di parlamentari di sinistra studi il sistema di riequilibrio più razzista possibile, vale a dire le “quote rosa”. Ovvero non conta se sono bravo da uomo o da donna, conta che mi dai comunque il 30/40 % del parlamento. Schifo puro, rozzezza, nemmeno in Africa ragionano così. La nostra politica di centro destra ha aumentato il numero di donne ma i sistemi di selezione ed il ruolo che le vicende di questi mesi hanno smascherato hanno fatto emergere solo donnette senza anima, senza cultura nel tentativo stupido di copiare l’uomo ed i suoi comportamenti dentro e fuori dal letto. Danno all’evoluzione del mondo femminile senza precedenti. Ma quello che ha sfasciato il nostro mondo e di cui il maschio non porterà mai abbastanza vergogna è la silenziosa compiacenza con la quale ogni giorno, nei nostri nuclei, accettiamo la violenza. E non solo quella per strada che un paese normale arginerebbe con la forza, non tanto il medico che si scopa le pazienti sotto anestesia, non tanto i 4 carabinieri che stuprano una detenuta, ma soprattutto quella imposta dagli uomini che in piccoli e stupidi ruoli di potere chiedono per lavorare alle giovani ragazze neo laureate di accoppiarsi. Lo pensavo 10 anni fa, lo ripenso e lo urlo oggi : sappiamo tutti che le ragazze “in prova” per lavorare negli studi avvocati e notai o altrove, ( gratis per anni) devono garantire in partenza favori sessuali. E così in altri tristi posti con tristissimi “capataz” sporchi e puttanieri. Fermiamoli !!!

Si fermiamoli e fermiamoci. Amici uomini facciamo un bagno di umiltà, consegniamo le chiavi della vita quotidiana in mano a chi è meglio capace di difendere diritti, di sopportare il dolore, di accudire malati, di uscire dalle buche della vita, magari impariamo anche noi fra qualche decennio avremo una società migliore , dove l’uomo non comprerà dalla donna il suo corpo ma il suo “ mestiere di vivere”.

Chiudo questo trattato con un botta e risposta di una preziosa amica che abbraccio e ringrazio emozionato, la dott.ssa Vignoli, psicoterapeuta e psicosomatista nonché docente Istituto Rizza di Milano che più volte in Rai o dove il mondo la porta si è espressa su temi legati al mondo femminile ed alla psicologia in genere. Lei spiegherà meglio di me “ quello che le donne non dicono” :

1) Con quanta più libertà e sincerità si esprime la donna nel rapporto con lo psicologo rispetto all’uomo?

” La donna è senz’altro più abituata a parlare di sé e confidarsi, così come risulta più facile rispetto a un maschio entrare in empatia col suo interlocutore. Per la mia esperienza clinica posso però testimoniare che anche gli uomini sanno usare al meglio lo spazio terapeutico evitando sotterfugi e strategie di evitamento. Una differenza, appena un uomo comincia a sentirsi meglio tende a ritenere conclusa la terapia; per una donna invece quel primo segnale di benessere è il più delle volte lo stimolo a scendere più nel profondo di sé”.

2) L’aumento della violenza fisica verso la donna è anche frutto del maggior peso sociale che adesso la donna ha o è sempre accaduto e si taceva?

“La donna è sempre stata oggetto di violenze fisiche e non. Oggi i mass media ce ne informano a tempo reale , dandoci la possibilità di considerare un dato relativamente nuovo: gli assassini o gli stupratori sono perlopiù ex abbandonati, ancor più che traditi. Credo che sia questo che oggi soprattutto è intollerabile ai maschi , più del nostro peso sociale. Che abbiamo il coraggio di chiudere una relazione finita, che sopravviviamo e il più delle volte, sulle ceneri di un amore, rinasciamo. La capacità di vivere ancora, di avere speranza, di esser dalla parte della vita comunque. Questi i bersagli di un sistema maschile al tramonto”.

3) Nella filosofia della fedeltà o dell’accettazione del tradimento la donna è in uno stato più evoluto o semplicemente un miglior controllo dell’ormone permette ragionamenti più equilibrati?

“Forse semplicemente la donna è più concreta: se stare l’uomo che ama e che l’ha tradita la fa soffrire di più, trova l’energia per restare al suo posto, finché per lei ne vale la pena, ovvio. L’amore per una vera donna vale sempre di più di quello che costa.

4) In qualsiasi campo dove uomo e donna partono alla pari 8lavoro, gestione della famiglia, denaro …) emerge una figura femminile largamente vincente. Perché il potere nel mondo non si è ancora trasferito dall’uomo alla donna?

“ Nota dolente, quella del potere femminile! Funziona nella coppia, in famiglia, in cerchi ristretti, tra le pareti domestiche, in relazioni chiaro-scuro, che permettono di spiare, origliare, tessere intrighi. Ma quando le proporzioni aumentano non sappiamo ancora gestire il Potere che è in mano ai maschi. Ne abbiamo ancora soggezione o non ne abbiamo abbastanza rispetto, siamo troppo umorali, ci indigniamo troppo, scatta in noi, come verso il papà o la troppa ubbidienza o la troppa ribellione. Le eccezioni di donne felicemente al potere sono di qualità alta però, a testimoniare che quando le donne sapranno governare e gestire potere … alla maniera delle donne, quello sarà un grande giorno per tutti.

5) Nell’affrontare le difficoltà della vita chi ha maggiori benefici fra i due sessi, ( utilizzandolo anche come terapia ) nel praticare sport e magari provando anche a farsi piacere che mai, singolarmente, avrebbe fatto?

“ L’uomo per definizione è più competitivo ed educato fin da piccolo a sfidare il proprio corpo; per la donna invece può essere una vera scoperta conoscere le possibilità atletiche del suo corpo e sperimentare un versante così concreto essere. Avere un corpo forte, tonico, temperato oggi rinforza l’identità femminile molto più, per esempio, che avere bei lineamenti!

6) Ci regali una definizione di 3 righe su cosa significa “ emancipazione della dona”?

“Sapere che l’uomo non è il compimento della donna e smettere di divinizzarlo. Dentro ogni donna c’è una capacità di amore più alta, completa. Risvegliare questo amore profondo e saggio, sempre dalla parte della vita, che chiama le cose col loro vero nome, è secondo me la vera emancipazione femminile.

Ringrazio tutti quelli che sono arrivati alla fine di questo articolo. Mentre stiamo per essere scavalcati anche nello sport competitivo dalle femmine ( straordinaria l’evoluzione in atletica , tennis, sci, pallavolo), mentre ovviamente in ultima pagina nei giornali di oggi compaiono le strepitose vittorie della Pellegrini (nuoto) e Di Martino (atletica) possiamo sempre prendere la nostra sorellina, la nostra fidanzata, la nostra amica e portarla allo stadio, portarla in un palazzo dello sport. Magari potremo insegnarle cosa vuol dire soffrire, ridere e piangere per un gol, un canestro o altro. In quello siamo bravi e con un sorriso femminile al fianco diventa anche più difficile diventare cattivi e fare danni quando l’arbitro non ci dà un calcio di rigore che noi vediamo da 120 metri di distanza con certezza. Forza. Io da parte mia per farmi perdonare porterò a tutte le partite con me, mia figlia, le mie amiche, la mia fidanzata. Non posso più portare mamma Maria. Si la Signora Maria che ha aperto queste righe , che dal cielo fa il tifo per me, per tutti, uomini e donne, e che trovava il tempo di mettere la bandiera della mia squadra fuori dal balcone quando vinceva , per far piacere a me. Perché anche in questo, nel dare piacere a chi si ama, le donne vincono. Anche se “non lo dicono mai”.

Buon OTTO MARZO a tutte le donne del mondo, soprattutto quelle che, oltre a tutto il resto delle cose da fare, devono anche o principalmente difendersi dagli uomini. Perché come dice un geniale amico pittore e scrittore: “ PRENDONO LA META’ MA LAVORANO E VALGONO IL DOPPIO”.

 
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