Lo stile? Solo nella moda!
di Gianpiero Sabato
Al momento non è ancora dato sapere come finirà la vicenda, ma visto che il Milan, direttamente o indirettamente, viene tirato in ballo, è il caso di perderci un po’ di tempo ed esprimere un parere sul caso-Montolivo.
Non è tanto il contenuto delle presunte dichiarazioni dell’ex capitano viola a meritare un commento, anche perché quella frase detta su Nocerino e la sua partecipazione alla partita del Camp Nou potrebbe realmente avere un senso completamente diverso da quello attribuitogli a caldo.
La questione qui è un’altra.

Fin dove può spingersi una società di calcio, per bocca dei suoi dirigenti, per mettere in cattiva luce un suo giocatore e spingere la tifoseria a schierarsi dalla propria parte e scaricare sul giocatore stesso tutte le responsabilità di un mancato rinnovo contrattuale?
Evidentemente, guardando a questa vicenda, può spingersi molto in là, rasentando il limite della decenza (e, a quanto pare, mettendo anche a repentaglio l’incolumità dei calciatori stessi, viste le minacce di morte pronunciate contro Riccardo Montolivo).

Montolivo ha cominciato a trattare da oltre un anno il suo rinnovo contrattuale coi viola, ma viste le cifre, i progetti della società toscana e le aspirazioni del ragazzo per il futuro, si è arrivati ad un punto di totale rottura tra le parti.
Se sei un calciatore stabilmente nel giro della Nazionale azzurra e ti accorgi, dopo sei anni di militanza, che la tua società di appartenenza è in fase di “riflessione” (è diffusa la sensazione che i Della Valle ne abbiano le palle piene e che leghino la loro permanenza ai vertici della Fiorentina esclusivamente alla costruzione di un nuovo stadio) e non ti può garantire nessuna possibilità di vincere qualcosa, e sai anche che le richieste da parte dei grandi club non mancano, non c’è niente di più naturale che decidere di non accettare le condizioni del rinnovo proposto e di andare là dove ti viene prospettato un futuro con maggiori possibilità e soddisfazioni professionali.

Il calcio moderno è pieno di questi episodi, ed ormai i tifosi sono rassegnati all’idea che le bandiere non esistono più e che i calciatori sono attratti dal denaro e dalla voglia di vincere qualcosa.

Succede che il Milan offra ad uno dei suoi giocatori simbolo (Andrea Pirlo) un contratto annuale ad ingaggio ridotto e si senta rispondere “arrivederci e grazie” perché c’è un’altra società che gli offre un triennale a 6,5 milioni netti all’anno.
E’ nell’ordine naturale delle cose.
Nessuna delle parti si affanna a ricercare un “colpevole”, nessuno rilascia interviste al vetriolo, si prende semplicemente atto della situazione, si versa qualche lacrima di coccodrillo e poi ognuno per la sua strada.

Evidentemente non funziona sempre così, ed ancora più evidentemente si può affermare che non funziona così in quelle società “provinciali” (inteso in termini gestionali più che di dimensioni) dove si cerca di mascherare con delle “frasi da bar” dei propri presidenti una serie di mancanze nella gestione tecnica e finanziaria della propria squadra.
E’ di cattivissimo gusto che il presidente operativo della Fiorentina, tal Cognigni, rilasci pubblicamente in una intervista ad un giornale il contenuto delle parole dette in privato da Montolivo a Della Valle, ed ancor più grave è che lo faccia facendo riferimento specifico ad un altro calciatore che gioca in un altro club.
E’ del tutto evidente che questo signore (ma c’è da scommettere che sia stato imboccato dal suo patron) abbia deliberatamente agito così per scaricare completamente su Montolivo le responsabilità della vicenda contrattuale, andando ad esasperare un clima già teso tra il giocatore ed il tifo viola.

L’ultima uscita fa il paio con l’altrettanto offensiva uscita estiva di Pantaleo Corvino contro la proposta del Milan per acquisire Montolivo (offensiva soprattutto nei confronti dei giovani calciatori Strasser e Paloschi ritenuti indirettamente “indecenti” dal raffinato DS viola).

Purtroppo la maggior parte dei tifosi di calcio sono “non evoluti” (per usare un’espressione cara a qualcuno) e finiscono per bersi le stronzate dette da chi gioca a dire le frasi di maggior effetto.
Fossi un tifoso della Fiorentina chiederei conto alla mia illuminata dirigenza su come sia possibile perdere a zero euri il giocatore migliore della squadra, nonché capitano della stessa, senza riuscire magari ad imbastire una trattativa seria con una squadra interessata che porti nelle casse una cifra in contanti e magari qualche scambio di giocatori che ci potrebbero interessare.
Invece cosa succede: si chiede una cifra astronomica (15 milioni) per un calciatore in scadenza di contratto, si sbandiera ai quattro venti che lo si vende solo all’estero (come se all’estero sono così coglioni da darti tutti quei soldi per un “buon” giocatore comunque in scadenza), e come mossa disperata si cerca di venderlo all’ultimo giorno di mercato per 10 milioni alla squadra più “odiata” dalla tifoseria viola, e cioè la Roma (e qui sarebbe, invece, da apprezzare il rifiuto dell’ex-capitano di andare a giocare nelle fila del  nemico).

Tutti questi comportamenti isterici e di scarsa signorilità non fanno altro che “spingere” per inerzia il buon Riccardo Montolivo a parametro zero nelle braccia del suo Principe Azzurro (Galliani?) che gli garantirà un contratto di 4/5 anni ad una cifra “interessante” proprio perché arriva senza sborsare neanche un centesimo per il suo cartellino.

E cosa succederà tra 9 mesi?
Che Della Valle (pardon, l’illustre Cognigni) dirà che Galliani gli ha “estorto l’acquisto di Montolivo approfittando del contratto in scadenza, anche perché il Milan non ha più i soldi e compra solo giocatori a costo zero”, e cioè la stessa frase detta da quel beota di Zamparini qualche giorno fa perché non gli andava giù il fatto che il Milan gliel’aveva messa in quel posto portandogli via un nazionale (Nocerino) per due soldi!

Ogni tanto mi vengono in mente le parole del mio migliore amico, uno juventino sfegatato, che mi dice sempre che Galliani è il miglior dirigente calcistico che ci sia in Italia: se pensi che in un anno ha portato al Milan tutti nazionali come Van Bommel, Taiwo, Mexes, Nocerino e Montolivo (forse) per l’importo complessivo di €500.000, come non dargli ragione?
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