Le grandi paure

E’ il primo giorno di primavera; le ultime 2 notti a chi ha avuto fortuna hanno regalato un abbraccio con una luna che io non ricordo mai tanto bella. Sembra tutto disegnato e bene, da una mano felice che si ricorda di noi e pulisce i profili. Marzo è un mese che lascia sempre un segno. Alle sue idi accade sempre qualcosa, umilmente la vostra zanzara ha visto nascere e morire amori, nascere e morire mestieri. Col sangue. Sarà anche per questo che sento un forte odore nell’aria. Non sono margherite, non sono fragole ma sembra avere il sopravvento un terribile lezzo: “quello della PAURA”.

Cos’è la PAURA? Mediamente si manifesta quando ... il cambio repentino di uno stato di cose, spesso inaspettato, al quale non siamo preparati ci sorprende. La gestione della paura è uno dei classici momenti che i “manipolatori di menti” identificano come un chiaro sintomo di maturazione. Per niente d’accordo (la paura è un fantastico antidoto contro le esagerazioni, ci tutela, ci induce a farci meno male), voglio condividere con voi l’odore acre che si sente. Andiamo ...

GIAPPONE. Colpito al cuore da terremoto e tsunami, arriva a noi l’immagine di una potenza assoluta in ginocchio. A latere il collo delle certezze legate alla sicurezza sull’utilizzo dell’energia nucleare. La nostra mente in questi anni ha portato a casa l’idea di un paese organizzato, laborioso, e quasi perfetto. Se il tutto non ha funzionato in mano a “simile gente”, cosa sarà di noi quando andremo a copiare questi schemi per garantirci benessere e minor dipendenza? Se quando piove 3 giorni andiamo sott’acqua ed abbiamo ancora nelle baracche quarantenni dopo i terremotati del Belice, possiamo farci le centrali in casa e continuare a mangiare insalata tranquilli? Ecco la PAURA!

LIBIA. Ufficialmente non siamo in guerra da 66 anni, salvo qualche ruolo da guardie e ladri lontano da qui. All’improvviso c’è bisogno di noi a cento metri da casa. Un trasversale movimento di ribellione, pieno di incognite ma anche di prospettive fantastiche, parte da Egitto e Tunisia e si sposta in tutto il nord Africa. Alcuni sembrano farcela da soli, altri no. Fra questi la Libia del colonnello. Parte una controffensiva, se non lo si ferma ne uccide a migliaia in un paese di soli 5 milioni di abitanti. Siamo “poeti, navigatori e sport invernali” direbbe Galeazzi. Non soldati. Si spacca il mondo politico, come sempre vile ed opportunista; legge male gli avvenimenti, guarda al suo orto a breve nello spazio e nel tempo e non capisce. Da destra (Lega) a sinistra (Vendola) ragionamenti bassi. Forse questa è davvero una guerra di liberazione e presto ci torneranno indietro belle cose. Ma è troppo vicina, qualcuno dice che “le fionde di Gheddafi“ possono essere puntate su di noi. Ecco la PAURA!

ITALIA (Lombardia). In un piccolo asilo della periferia milanese rimbalzano tristi notizie sul sistema educativo perpetrato. Nella casa alloggio romanticamente a nome “Primi Passi”, alcune maestre maltrattano le creature. Qualche informazione raccolta, un po’ raffazzonate ed imprecise, macchina del fango in moto, mostro pronto. Una delle insegnanti tenta il suicidio ma non è questo e di sicuro non è segno di innocenza. Ormai quando si parla di bimbi o adolescenti siamo tutti sicuri: sopprimere l’orco. Può essere, anzi sarà così. Ma grazie di cuore al fiume di trasmissioni, giornalisti, psicologi e “porta portisti” che da mesi vivono alle spalle di Sara, di Yara e di tutto quello che si assomiglia. Grazie, senza di loro magari sarebbe in prima pagina anche la notizia del 14 febbraio scorso nella quale un papà che corteggiava un insegnante, rifiutato, ha plagiato la figlia di 4 anni per denunciare avvenimenti mai successi. Ma non è abbastanza interessante per le masse assordate. Allora grazie, almeno così abbiamo tutti un po’ PAURA!

ABIDAL. Il mondo dello sport è fatto così. Ci si scanna, si arriva anche a mordersi i testicoli ma quando ad uno dei super eroi invincibili accade qualcosa di inaspettato, diventiamo più generosi. Ad Abidal, trentenne giocatore del Barcellona, viene diagnosticato un tumore. Bello, forte, campione del Mondo ... come è possibile?!! Da Barcellona a Madrid una lunga sequenza di attestati di solidarietà. Gli spagnoli sono più allenati di noi, non è il primo episodio e speriamo sia solo fortuna. Ovunque profondi messaggi in mille versioni, tutti belli. Nel nostro intimo, oltre alla carità, in ognuno e per se stessi, l’idea è che possa capitare anche a noi. Riecco la PAURA!

MILAN. Dopo aver frustato gli avversari per mesi, scappato via facile, il Milan si vede arrivare l’Inter a 2 punti, ed il Napoli a 3. Una somma di fattori già trattati qui ed ancor meglio sviscerati dai colleghi di MondoMilan, riducono il vantaggio alla foto di oggi. Il derby ed il lancio delle ultime 8 giornate sarà argomento del prossimo numero senza peli come sempre. Ora voglio solo citare due righe scritte a novembre: “il solo pericolo del Milan è di cominciare a fare calcoli e di avere paura di far suo un sistema più coraggioso con una difesa a tre ed un centrocampista in più a ridosso delle punte”. La penso ancora così. Solo il pensiero di farsi soffiare lo scudetto dall approssimativa (e fortunatissima) Inter di Leonardo mette davvero PAURA!

JUVENTUS. Meno 11 punti dalla Champions, meno 5 dalla Europa League (!!), meno 40 milioni di euro da sperperare, meno entusiasmo, meno tifosi che la seguono, meno giocatori che la desiderano, meno punti dell’anno scorso ... il sentimento qui è forte ed opprimente, qui la PAURA è di non tornare più dove la Signora è sempre stata.

CHAMPIONS. 2 Spagnole, (Real, Barça), 3 Inglesi (Manchester U., Chelsea, Tottenham), 1 Italiana (Inter), 1 Tedesca (Schalke) ed 1 Ucraina (Schaktar D.). sono saltate teste grosse (Arsenal, Bayer e Milan) si è salvata di carambola l’Inter. Prima del suicidio del generoso Van Gaal le 3 squadre Italiane, in 5 partite fra andata e ritorno avevano collezionato 3 sconfitte e 2 pareggi segnando 2 miseri gol. Può bastare per capire credo. Adesso una mano generosa o qualche pallina riscaldata ci regala 2 possibili semifinali fra Inter e Chelsea (o Manchester) e Real - Barcellona. In 20 giorni si potrebbe verificare che le 2 spagnole si scornino 4 volte (Coppa di Spagna, Campionato e Champions). Al maestro Mou la grande possibilità di lavare la “Maneta”. Saranno emozioni per cuori forti. Sarà obbligatorio avere PAURA. Sarà obbligatorio saperla vincere. E sappiamo chi è il più grande al mondo in questo.

Mio Dio che confusione, che incrocio fra cose apparentemente slegate. Giappone, libia, Italia, Milan, Juve, Inter, Champions ... eppure il filo che lega questi argomenti sta dentro di noi. Non conta spesso di cosa parliamo, di quali sentimenti siamo prigionieri. Conta come li viviamo ecome riusciamo, facendoci aiutare da chi ci vuole bene, a trasformare la paura in occasione. Si può piangere una notte intera i morti del Giappone, si può non dormire sereni per le esagerazioni di un dittatore, si può legare il proprio umore di mesi ad uno scudetto perso o vinto, ad una squadra da favola fino a ieri ed oggi da incubo. Si può immaginare di sedersi al fianco di Mourinho nella finale di Londra per battere l’Inter a tempo scaduto ... SI, si può tutto. Soprattutto si può sognare, insieme, di ridisegnare e fare esplodere tanti cattivi pensieri, di far cambiare umore a questa vita e di ridere di questo “mostro”, di ridere della PAURA

 
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