Carpe diem
In tempo di guerra non si butta via niente si usava dire una volta, e così vale anche per il Milan.
La vittoria col Cesena era fondamentale, gli infortuni stanno falcidiando la squadra e stiamo utilizzando sempre gli stessi giocatori.
Ad aggravare la situazione c’è anche che, alcuni di questi, hanno superato i trentacinque anni e certamente la società avrebbe potuto accelerare il ricambio generazionale.

Tra questi vecchietti ce n’è uno che se io fossi allenatore giocherebbe fino a quarant’anni: Clarence Seedorf.
L’olandese fa spesso discutere ed è stato forse il giocatore più fischiato negli ultimi anni a San Siro; il pubblico dei distinti, non certo quello della curva, non gli perdona una certa indolenza che a volte dà la sensazione di avere in campo.
Clarence gioca sempre col petto in fuori, sicuro di sé stesso e forte della sua classe sopraffina.
In questo periodo si sta comportando da capitano, non solo per il gol contro il Cesena ma anche per come interpreta le gare.

Oggi e soprattutto domenica a Torino con la Juve saranno partite decisive, se vinciamo contro i cechi e non perdiamo con la Juve rimaniamo belli in corsa con fiducia per tutti gli obbiettivi, nell’attesa che tutti gli infortunati ritornino e che la caccia all’alce in Svezia chiuda.

Passando oltremanica c’è da registrare il primo mezzo passo falso dello United che non va oltre l’ 1-1 a Stoke on Trent.
Passa in vantaggio con l’ennesima perla di Nani ma si fa raggiungere da un’incornata di Peter Crouch al suo primo gol per i potters.
Nei primi minuti, evento raro perché di solito i “referees” sono molto benevoli coi red devils, non viene concesso un rigore solare ai danni di Chicharito con eventuale conseguente espulsione per il difensore dello Stoke.

Compie in pieno il proprio dovere il Manchester City, batte il sempre ostico Everton e vede il ritorno al gol di Mario “cuore rossonero” Balotelli che, dopo aver segnato, corre ad abbracciare il suo papà calcistico, ovvero Roberto Mancini.
Seconda rete realizzata da Milner ma che numero e che assist da parte di Silva, assolutamente il miglior giocatore, al momento, della Premier.

Passeggiata a Stamford Bridge per il Chelsea che con un doppio Ramires, il gol di Drogba e la rete di Torres batte lo Swansea.
E’ sempre però lo spagnolo a far discutere nel bene e nel male, segna e appare brillante ma dopo trenta minuti perde la testa ed entra in modo scomposto su un avversario, espulsione e probabili tre turni di squalifica.

Incredibile ma vero si risveglia l’Arsenal che sconfigge 3-0 un Bolton in crisi nera trascinato da Robin Van Persie autore di una doppietta e dal gol di Song.
Boccata d’ossigeno per Wenger che sta cercando di risalire in classifica trovandosi, per ora, solo al dodicesimo posto. Ritorno alla vittoria del Liverpool che ad Anfield sconfigge 2-1 i Wolves passando in vantaggio grazie ad un’autorete di Roger Johnson e poi raddoppiando con Suarez, un giocatore eccezionale, dotato di grandi numeri e di grande spirito di sacrificio non come il nostro numero 7!
A nulla serve il gol di Fletcher.

Dopo l’arrivo di Adebayor, infila la terza vittoria consecutiva il Tottenham che grazie alle reti dei due gioielli Van der Vaart e Bale vince a Wigan.
A proposito un giocatore alla Van Der Vaart a noi farebbe comodissimo, il costo si aggira sui 15 milioni e lui verrebbe a piedi, ma forse non ha l’occhio ceruleo come il mister X di Galliani dovrebbe avere…

Ultime righe come sempre dedicate ai Saints.
Pareggio 1-1 a Burnley trovato negli ultimi minuti che muove la classifica e ci consente di rimanere al primo posto, il sogno continua…

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