Al bar si muore
Ognuno di noi ha un luogo dove pensare, un orario nel quale  le idee meglio scorrono, un contesto infallibile dove ispirazione e fantasia si uniscono. Seduti in bagno, la notte mentre il mondo dorme, in macchina , a tavola. Addirittura  uno dei momenti più fertili sembra essere quando siamo a colloquio con persone di cui non cè ne può fregare di meno e la nostra mente corre .. corre .. corre. La mia cuccia è il buio , la notte del sabato.Quello è il mio ritrovo Forse l’adorazione che avevo da infante per quelle ore di fine sabato che portavano al dolce dormir della domenica, forse per le aspettative poi spesso uccise o forse perché l’umile e perdente spirito “del sabato del villaggio” da sempre mi accompagna. Anche l’ultimo di questi “sabati”  era andata così e beatamente il mio articolo per questo giornale era già stampato nella mia mente. Poi un inaspettato concentrato di cose e dubbi mi ha fatto saltare le righe pronte e 24 ore dopo mi sono sentito un po’ come il direttore del mio giornale dell’adolescenza (Tuttosport, quando ancora era un giornale, comandato da P.Cesare Baretti e credo basti), che avendo la disgrazia di andare in stampa alle 10 della sera, commentava spesso avvenimenti non finiti. Pertanto, che so, Coppa Italia notturna e , magari “Cesena-Inter 0-1” primo tempo e commento in tono,e poi “Cesena-Inter 2-1” risultato finale che si perdeva nell’etere con sontuosa figura di merda. Ecco quella figura che mi sentivo di fare se avessi evitato la massa di dati domenicali.

Riepilogo: i saggi davano Inter e Milan favorite, Napoli ,Lazio e Juve in seconda fascia.E questo, ovvio, può ancora largamente accadere. Il mio  pronostico di zanzara estiva diceva Milan con ampia luce su Napoli e Juve. Lazio sorpresa.
Foto alle ore 22,30 del 18 settembre: Benissimo Napoli e Juve , malino Milan e Lazio, malissimo Inter. Le prime 2 hanno 5 punti sulle altre 3

Allora calma e distinguiamo, prima le cerftezze poi le incertezze.
Certezze: il NAPOLI è forte, molto. Due 3-1 pesanti, un bellissimo uno-uno a Manchester, migliorato nella pazienza di attendere i momenti del match, centrocampo robustissimo e condizione di alcuni lavoratori(Maggio, Inler,Campagnaro) straordinaria. Di Cavani non parlo, già fatto troppe volte. Il Napoli c’è !
Certezze: La JUVE è una squadra seria, determinata, non bellissima ma protetta bene. Il passo è compassato, dubito che se non aumenta i ritmi possa mai vincere certi tipi di partite ,  ma Conte è meno testardo di quello che sembra, cambierà un po’ di idee.Terribile voce di corridoio dopo il fantozziano siparietto con il mister: cedere Krasic. E perché no Per il momento poverino non ne ha colpa, non ci arriva. Punto Ha battuto un brutto Parma in ritardo di condizione ed un Siena che alla fine se non ultimo sarà penultimo.Quindi calma.Non è da scudetto ma la Juve c’è !
Certezze: l’INTER rende e produce per quanto previsto. Il crollo della vecchia guardia (Zanetti, Cambiasso, Stankovic,Milito, J.Cesar), la frenesia di alcuni “nani” comprati ad alto costo ma già carne da vendere, polemiche, Moratti… paradossalmente il problema minore è Gasperini, ma sarà lui a fare le valigie. Presto, presto .Finto per finto chissà, anche il sintetico di Novara….L’Inter non c’è.

Sulla LAZIO prendo tempo e mi scuso , ma nell’analisi ottimista e  molto, avevo trascurato il luogo dove esercità la sua professione il sig. Reja. Passata di recente fra le grinfie assassine di Cragnotti, rischiato quelle di Chinaglia, fallita e salvata dal potere, quinta immeritatamente lo scorso anno (era sempre stata nelle prime 4), campagna acquisti con i fiocchi, campagna vendita dove rifila anche  un poveretto come Zarate, viene fischiata, insultata ad ogni piè sospinto. Allora prendo tempo perché Roma è prorpio una piazza povera e forse vuole rimanere tale.

Certezze /inceretzze: MILAN. Non analizzo la partita di Napoli. Lo stanno facendo i miei colleghi. Il Milan fatica un po’ a fare a meno di Gattuso, qualche volta anche di Zambrotta e Ambrosini, ha bisogno di Boateng come il pane quando lavora e sta bene, e Roubinho conta tanto tanto e mai e poi mai può mancare Ibra. In un calendario che aveva sollevato i lamenti di quell’ometto di De Laurentis per l’inizio del Napoli, il Milan in 10 giorni e con l’organico falcidiato  dalle assenze sopra dette, ha trovato o troverà Lazio, Napoli ed Udinese (3 dell 4 squadre arrrivate lo scorso anno alle sue spalle ). Poi , come passatempo lì in mezzo il Barcellona. Né parliamo fra un mese, ora mi viene da ridere a parlare di crisi del Milan

LA MOVIDA DE SPAGNA
Ma non posso non confessare che il ribaltone dei miei pensieri alberga soprattutto sul crollo Real. Le 2 regine alternano vittorie con imbarazzanti distacchi e sconfitte o rimonte subite inattese nei pronostici che le davano facile facile ambedue oltre i cento punti finali. Avevo preparato il mio peana per il maestro che a Zagabria , espulso Marcelo, aveva tolto Ozil (trequartista) e messo una punta (Higuain). Ennesima prova di come si gestisce l’inferiorità. Ma il crollo in casa del Levante(altra espulsione , Khedira) me ne toglie la voglia. E comunque se mi sento libero di pensare che il Barcellona senza Messi è una squadra normale ancorchè la più noiosa del pianeta, forse è anche un po’ vero che quando non sta bene Ronaldo e Ozil viene fatto inopportunamente riposare, l’armata di Mou è meno micidiale. Non bisogna staccarsi dalla banda Guardiola, non si rimonta e ci perderemmo un duello da coltelli. Forza amico Mou.

LO SGIORNALAIO
Lavoro più laborioso questa volta.. La tentazione era di confrontare testate quotidiane e .. testoni tv. Non è facile risparmiare la gogna a chi è riuscito a definire “sfortunato “ il match dell’Inter in Champions, esercizio tentato da alcuni giornali milanesi e da Italo Cucci in un sonnolento commento rai.Ma è bastato il sorriso di Arrigo Sacchi (Euro tv) intervistato su questo, per capire che si trattava di ben altro.
C’era pure la sorprendente catena di dirigenti, giornali, stampe e stampette che hanno definito la partita del Milan come solo “buena suerte”. Ma a sky il miglior tecnico italiano (ovviamente senza lavoro) così parlò:”Il Milan si è chiuso come doveva, il Barca va aspettato con quasi tutti gli uomini nei 20 metri appena fuori dalla propria area di rigore per rendere difficile il loro palleggio. E guai a ripartire con più di 3 uomini. Ti scopri e perdi. Mi è piaciuto moltissimo”. Può bastare e grazie signor Carlo Ancellotti.
Ma il lavoro più lungo è stato questo, colto alla rinfusa nei  dopopartita deglu ultini 7 giorni :
“Siena-Juve 0-1 . Conte:l’importante era solo vincere”
“Atalanta-Palermo 1-0 . Colantuono: l’importante erano solo i 3 punti”
“Catania-Cesena 1-0 . Montella “ I fischi ? contava solo vincere”
“Fiorentina-Bologna 2-0. Sinisa il profeta (prossimo allenatore Inter, ha tutto per quella panca)“brutta partita ma contavano troppo i 3 punti”
“Udinese-Rennes 2-1 .( Europa ). Guidolin  (di solito non così): “Abbiamo giocato male, stanchi, ma importante è portare a casa i 3 punti”
Giusto, mancano solo 36 partite alla fine e se capitasse mai di fare una bella e divertente partita e poi perdere come fai a rimediare. Anche qui cito il sommo Arrigo “ quando giochi bene poi, magari vinci. Spesso vinci “. Manca un pezzo : qaundo giochi male spesso, molto spesso, perdi. E meno male.

Ho esagerato, siete stanchi,lo so. Ma dove andiamo a smaltire la stanchezza quando non se ne può più ?  Idea, un’oretta in una  bella palestra fuori città (costa meno, meglio frequentata dai ). Ora del thè, affollatissima. Lì si va a soffrire per stare bene poi.
Entrata nell’area  pesi, sala del sacrificio, una decina di atleti (atleti ??)nemmeno li possono staccarsi dal cellulare.
Marchionne in licenza ? ? Banchieri che stanno per decretare il default dell’Italia ? Zamparini che sta cercando di riprendere Delio Rossi per la settima volta ? Medici senza frontiere ? O forse figli con mamma in coma ? No, no… solo giovani e purtroppo  meno giovani sbandati e pieni di sé che non li cerca nessuno da mesi. Infatti lo appoggiano beatamente o beotamente sul muretto d’entrata ma ben visibile. Classifica finale ::numero 9 cellulari, 8 i.phone ultima generazione ed un voluminoso nokia che nemmeno credevo fosse stato ancora pensato.  Mal di stomaco. Esco senza una goccia di sudore spesa.
Esco e mi rifugio là, vado sul sicuro. Si là dove sono nato, cresciuto, educato e diseducato: vado al BAR. Non sarà più il ghetto maleodorante dell’infanzia, non so nemmeno se quello  è ancora aperto . Anzi lo so ma non posso pensarlo morto. Ci stavi di pomeriggio e di notte, ti sedevi davanti e discutevi, e bevevi e ci si mandava tutti “a fanc….”. Per mille motivi diversi.Quando perdeva la tua squadra era peggio che essere pizzicati dalla finanza come evasore totale.

Lo presidiavi il tuo BAR, nelle imperdibili notti d’estate fino all’alba, anche se chiuso. Perché era veramente un po’ tuo, perché li eri più a casa che nella tua  casa vera. Chi non ha annusato quegli odori non sa cosa si è perso; quello è l’unico luogo del socialismo reale. Al BAR entri che sei quello che il mondo finto ti ha fatto credere fino ad un minuto prima, il ragioniere o l’avvocato che la mamma ha sognato. Ma quando sei lì non ci sono ricchi, poveri, giovani, adulti, belli o brutti. Lì sono tutti uguali, li ti guadagni stima ed insulti a gomitate e nessuno va a vedere il tuo conto in banca. Il BAR è il miglior posto dove crescere i nostri figli perché lì , il tuo pubblico ti aggredisce, ti ama o ti odia in un minuto,  ti sputa quando prendi un gol .. ma lì quando per 3 giorni non vai, quando hai un guaio, quando la vita ti gira le spalle, quelli del BAR ti cercano, vedono la tua faccia stanca, ti dicono in dialetto povero: “Ma dove cazzo sei finito ?Prendi sto bicchiere, senza te non si può stare”. Il tutto mentre a volte nemmeno a casa tua si accorgono che stai affondando.

Forse quel BAR non cè più davvero ,adesso una signorina dura come un tronco d’albero sussura senza anima  :”Dica, cosa le posso fare ?”E tu, ormai vecchio e forse un po’ invidioso delle performance dei vecchi di questa povera Italia,  magari fraintendi pure maliziosamente. Forse ora  non riesci più a discutere come allora in 5 tavoli contemporaneamente , forse… forse quella serenità non la ritroveremo più nel nostro bar. Ma di sicuro, quel cappuccino alle 6 di mattina, quello “spicchio di.. vino” alle 7 di sera, quello sguardo di “felice di vederti” al compagno di sedia senza chiedere nulla in cambio… tutta quella roba li  abita solo nel meraviglioso mondo del BAR. Lì puoi salvarti la vita quando la vita sta per divorarti. E quando esci da quella porta che ti ributti nella fogna che cè fuori, capisci perché AL BAR SI MUORE. “Perché ad un certo punto bisogna uscirne !”
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