29.10.11 Roma-Milan

il POST Roma-Milan di Marco Brucculeri

ROMA-MILAN

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Vittoria pesante come i consigli di una suocera quest’oggi per il Milan. Si, perché i tre punti conquistati all’olimpico, pur soffrendo fino alla fine, regalano il momentaneo primato in classifica, in attesa del risultato della partita tra Inter e Juventus.

Da inizio stagione avevamo fallito i precedenti scontri diretti contro Napoli e Juventus. Era importante dare un segnale forte facendo bene in casa di una squadra giovane come la Roma di Luis Enrique che, pur perdendo, aveva fatto molto bene nell’ultima partita contro il Genoa. Il Milan sbanca la capitale con un 3 a 2 che evidenzia la prolificità della squadra, in forte contrapposizione con il perpetuarsi dei problemi e delle disattenzioni in fase difensiva, che continuano a costarci troppe reti subite. Il goal del vantaggio siglato da Ibra con un perfetto colpo di testa su assist di Aquilani, è stato poco dopo pareggiato dal goal di Burdisso, che si libera in area dalla marcatura di Zambrotta ed insacca alle spalle di un incolpevole Abbiati. Passano due minuti ed i rossoneri tornano subito in vantggio. E’ Tempesta perfetta Nesta ad insaccare e finalizzare un tiro dalla bandierina, questa volta a noi benevolo. Squadre negli spogliatoi con il vantaggio per la squadra ospite e ripresa che inizia nel segno di una Roma aggressiva e vogliosa di fare risultato.

La squadra allenata da Luis Enrique, gia’ offensiva tatticamente per sua natura, si espone al rischio di numerosi contropiedi nel tentativo di raddrizzare il risultato. Aquilani sforna l’ennesimo assist ed Ibra sembra chiudere definitivamente il discorso portando a 3 le marcature rossonere. Dopo la possibile quarta rete, clamorosamente sciupata da Nocerino, la Roma accorcia le distanze fissando il risultato sul definitivo 2 a 3. Nel complesso un buon Milan, che pur non brillando come altre volte e prestando il fianco alle marcature avversarie, trova comunque una importantissima vittoria, sia per il morale che, soprattutto, per la classifica. Da segnalare infine, l’arbitraggio di Damato, che pur gestendo nel complesso discretamente la gara, sorprende tutti con due espulsioni a Boateng, già in panchina perché sostituito da Emanuelson ed Allegri, per imprecisate frasi dette nei confronti del direttore di gara o dei suoi collaboratori. Restano comunque ancora da definire e decifrare tali frasi, in quanto anche con i replay televisivi, non sembra di carpire alcuna particolare offesa ma solo eventuali gesti di stizza come se ne possono identificare di continuo in ogni campo da calcio ed a ogni partita.

Vediamo comunque la prestazione dei nostri ragazzi, con le pagelle MilanDay:

ABBIATI: 8,5 Salva il risultato con tre interventi da paragonare alle recenti triplette di Boateng a Lecce e Nocerino col Parma. Pronto, reattivo e fortunato, oggi Abbiati ha contribuito decisivamente alla vittoria.
ABATE: 6,5 Dalla sua parte crea sempre scompiglio agli avversari e come per magia, sui capovolgimenti di fronte è sempre li a difendere.
NESTA: 7,5 segna il goal del momentaneo 2 a 1 e salva una rete già fatta su Bojan nella ripresa. Certe prestazioni lasciano il segno e fanno sparire la carta d’identità.
THIAGO SILVA: 6 Non devastante come in altre occasioni ma sempre preciso nelle chiusure. Gli attaccanti avversari non hanno vita facile ma lo impegnano con continuità.
ZAMBROTTA: 5 Non una grande prestazione per Zambro, che si fa superare da Burdisso in occasione del momentaneo 1 a 1 ed in fase offensiva non spinge quasi mai.
NOCERINO: 6 Buona partita, lontana dai fuochi d’artificio di mercoledi scorso, ma pur sempre una partita di sacrificio e continuità. Si divora la possibilità di segnare il 4 a 1 e per questo, oltre alla seconda rete giallorossa, il risultato rimane in bilico fino alla fine.
VAN BOMMEL: 5 Impreciso ed in alcuni frangenti troppo falloso. Soffre il pressing giallorosso, soprattutto di De Rossi e la velocità dei centrocampisti avversari negli inserimenti.
BOATENG: 6 Svaria da una parte all’altra del fronte offensivo non dando punti di riferimento agli avversari. Tanta corsa ma forse meno qualità rispetto ad altre occasioni. Inspiegabilmente espulso quando è seduto in panchina, già sostituito da Emanuelson.
AQUILANI: 8 Prende in mano il centrocampo. Detta i tempi con qualità e sforna due assist. Ormai conferma di essere all’altezza della situazione e di essere un acquisto funzionale e perfettamente innestabile ai meccanismi di Allegri.
IBRAHIMOVIC: 8 Segna una importantissima doppietta. A volte troppo solo a coprire tutto il fronte offensivo, trova comunque la lucidità per insaccare e farsi play maker sugli inserimenti dei compagni. Non disdegna nel ripiegare e recuperare alcuni importanti palloni dai piedi avversari.
ROBINHO: 6 Non riesce a mettere il suo estro e la sua velocità in maniera funzionale alla partita come in altre occasioni. Rientra in difesa e si offre in soccorso ai compagni in fase difensiva ma altre volte ci ha fatto vedere cose molto più importanti e decisive.
CASSANO: 6,5 Entra a sostituire Robinho e sfiora il goal dopo una stupenda serpentina tra due difensori avversari. Da quando è in campo entra in tutte le nostre azioni d’attacco. Forse, fino a qui, la miglior stagione della sua carriera.
EMANUELSON: 6,5 Entra con il piglio giusto ed accompagna la squadra in velocità su ogni contropiede. Fa un paio di preziose giocate ed oggi ripaga la fiducia datagli da Mister Allegri.
AMBROSINI: S.V. entra nei minuti di recupero. Aiuta a tenere in piedi il fortino ma è ingiudicabile

 

il PRE Roma-Milan di Marco Rizzo

ROMA-MILAN

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Roma: esame di maturità.
Trasferta insidiosa quella che ci aspetta. Una vera e propria prova del nove per vedere se il Milan è “guarito” dai problemi che lo hanno attanagliato in questo arduo avvio di stagione. Gara utile a valutare se queste 3 vittorie consecutive in campionato non sono state un fuoco di paglia, quanto piuttosto un rientro nei ranghi, nella normalità, che per il Milan vuol dire vittoria.
Partita probante per valutare la crescita a livello di gioco, di compattezza e concentrazione, tutte caratteristiche che da tempo Allegri chiede tornino proprie della squadra. Tutte cose che sembravano essere tornate ad appartenere alla squadra rossonera e che la partita di Lecce ha, invece, rimesso prepotentemente in dubbio.
In sostanza : il Milan ha riagguantato posizioni di vetta, e ora non può permettersi di perdere di nuovo il terreno faticosamente guadagnato.

Ma di fronte, e tre soli punti indietro, ci sarà una squadra di tutto rispetto.
Un progetto interessante quello dei giallorossi del neo presidente Thomas Di Benedetto.
Un progetto giovane, nuovo, ambizioso che sembrava essere partito in sordina e che invece a poco a poco sta iniziando a dare i frutti sperati, più a livello di prestazioni e di gioco,che di risultati, a dire il vero.
La Roma di Luis Enrique è, comunque, squadra vera. L’allenatore asturiano è riuscito, col tempo, a trasmettere il suo modo di vedere il calcio e nel frattempo è riuscito a capire i meccanismi del nostro campionato. Col tempo la squadra giallorossa è cambiata, cresciuta, e lui con loro.
Squadra, ora, sempre propositiva. Sempre alla ricerca dell’imposizione del proprio gioco sull’avversario. Un gioco basato essenzialmente sul possesso palla, sulle qualità tecniche dei propri uomini.
Poco importa il modulo. Questo è cambiato più volte nelle varie gare. Ma l’identità della squadra non ne ha quasi mai risentito.
Terzini che spingono tanto, grazie anche alla sorpresa Josè Angel, centrocampisti che giocano la palla e si inseriscono, attaccanti mobili che non danno riferimenti all’avversario.
E, proprio in quest’ultimo aspetto, ha sorpreso Osvaldo. L’ex Bologna ed Espanjol riesce a farsi trovare e a giocare tra le linee, che parta dal centro o dalle fasce poco importa, e allo stesso  tempo riesce ad andare a finalizzare la mole di gioco prodotta, risultando sempre efficace all’interno dell’area.
Se lui ha stupito, Bojan ha un po’ deluso.
Spesso tenuto in panchina, spesso avulso dal gioco, spesso fuori fase. L’ambientamento non è facile, ma da grande giocatore qual è, ci si aspettava qualcosa di più.
Tuttavia c’è un rovescio della medaglia. C’è sempre, si sa.
La squadra, se pressata, se attaccata, va in seria difficoltà. I terzini, come detto, salgono sempre, i centrocampisti accompagnano costantemente l’azione offensiva, gli attaccanti raramente rientrano. Questo va bene se hai il pallino del gioco in mano. Ma quando perdono palla vanno costantemente a trovarsi in inferiorità numerica costringendo i due centrali, e con loro De Rossi (altra nota lieta di questo avvio giallorosso… almeno in campo), vanno in difficoltà.

Sicuramente Allegri e lo staff avranno studiato al meglio le caratteristiche della Roma. Dinamismo, pressing, verticalizzazioni e ripartenze veloci. Senza disdegnare il giro palla che comunque contraddistingue il Milan.
Questo dovremo fare.

Ed il Milan che arriva alla partita è una formazione, è scontato dirlo, più in fiducia rispetto a qualche settimana fa. Un Milan che finalmente è riuscito a recuperare qualche giocatore e soprattutto a farne riposare qualche altro che davvero era con la spia rossa accesa.
Se tutto va bene, contro la Roma avremo 4/11 nuovi e riposati rispetto al Parma. E non solo: Ibrahimovic, Abate e Aquilani, usciti anzitempo con il Parma hanno avuto, chi più, chi meno, minuti importanti di tregua.
Tuttavia, si addensano proprio nel reparto di centrocampo le residue assenze pesanti.
Se per Gattuso e Flamini siamo, infatti, ben lontani dal vedere la luce, anche Seedorf è alle prese con un problema spinoso al ginocchio. La coperta li in mezzo è corta. Fortunatamente è rientrato Ambrosini. Fortunatamente Van Bommel è riuscito a riposare. Nocerino e Aquilani si sono ambientati ed ufficialmente esplosi. Boateng si è ritrovato. Avanzano a suon di buone prestazioni e triplette. Per ora, possiamo sorridere, ma attenzione a questa situazione.
Proprio perché Flamini e Gattuso (a proposito: Rino non mollare!!) saranno dei nostri solo fra molti mesi società ed allenatore devono essere bravi e vigili sia nel valorizzare le risorse che abbiamo già in rosa, sia nell’andarle a cercare altrove quando tornerà ad aprirsi il mercato.
Per il momento reggiamo. Soprattutto se andiamo ad analizzare il fatto che ben 8 gol in questo campionato sono giunti dai centrocampisti.

Roma-Milan, dunque. In questi ultimi anni si è sempre rivelata essere una partita molto ostica per i rossoneri.
Se l’anno scorso tutti ricordiamo con piacere lo 0-0 che ci diede lo scudetto, andando indietro a ritroso si trovano alcune cocenti delusioni.
Ma non è sempre stato così. Lo score del confronto all’Olimpico dice Milan.
La Roma ospita, infatti, il Milan in campionato per la 77.a volta nella storia.
Il bilancio delle 76 precedenti sfide andate in scena nella capitale è leggermente favorevole agli ospiti che hanno conseguito 26 successi a fronte di 22 sconfitte. Un risultato di parità, registratosi, complessivamente, in 28 circostanze, ha caratterizzato gli ultimi 3 confronti.
Abbiamo già parlato dello 0-0 dello scorso scudetto.
Ma 0-0 fu anche il risultato della precedente sfida. Il Milan di Leonardo dominò,  ma la gara finì a reti inviolate, fermando di fatto la rincorsa dei rossoneri verso la vetta.
L’anno precedente, sempre pareggio, questa volta per 2-2 con le doppiette di Pato e Vucinic. Era la serata dell’esordio in rossonero di David Beckham.
Nella stagione 2007-2008 fu 2-1 Roma. Al gol del vantaggio di Kaka risposero Vucinic e Giuly.
Ancora pareggio, invece nella stagione 2006-2007. 1-1 con gol di Mexes e Gilardino.
Per andare a trovare l’ultimo successo dei rossoneri a Roma bisogna risalire alla stagione 2004-2005. La gara finì 2-0 per la squadra di Ancelotti. Gol di Hernan Crespo e di Pirlo, su rigore.
Altra gara memorabile è l’1-2 della stagione 2003-2004 con la famosa doppietta di Shevchenko. Quell’anno quella partita contro la Roma di Capello diede la prima spinta verso il titolo. Chissà che la storia si ripeta.
E proprio quella sera, il gol del pareggio fu siglato da una nostra conoscenza. Si, quell’Antonio Cassano che tutti davano per finito in rossonero, che tutti dicevano fosse grasso e fuori forma.

Bhe, i fatti dicono ben altro.come, ben inteso, dicono altro anche per quanto riguarda Nocerino e Aquilani, bollati troppo presto come pacchi del mercato.
Torniamo a Fantantonio. Per lui sarà una partita speciale. Tra amore ed odio, Roma è stata comunque la città che l’ha lanciato nel grande calcio e forse la squadra dove meglio ha fatto vedere chi è.
Partita speciale per altri due rossoneri. Parliamo di Philippe Mexes, ben 7 anni con la maglia dei capitolini, e Alberto Aquilani, romano e romanista dalla nascita.
L’emozione di risentire la curva sud, di risentire l’inno cantato dallo stadio, il piacere di vedere vecchi e mai dimenticati amici. Ci sarà tutto domani sera. Ma in campo, stiamone certi, daranno il 100% con la nostra maglia. Ora la loro Capitale è il Milan.

Partita particolare anche per Mister Mauro Tassotti.
Il Tasso, difatti, chiuse la sua carriera in nazionale nello sfortunato mondiale Usa ’94 per una gomitata in pieno volto ad un centrocampista spagnolo.
Durante i quarti di finale del mondiale americano, il volto insanguinato del giocatore iberico fece il giro del Mondo e diventò strumento di condanna per Mauro e di riflesso per il nostro movimento calcistico.
La squalifica tramite prova tv gli costò ben 8 turni. La squalifica sembrò esagerata a tutti. Si intuì la volontà di far male alla Federcalcio italiana di quei tempi e Tassotti ci andò di mezzo. Fu la fine del suo Mondiale e della sua carriera in Nazionale, chiusa con sole 7 presenze.
Bene, ma perché gara particolare questo Roma-Milan ?
Bhe quel centrocampista spagnolo colito alla tempia era proprio Luis Enrique, l’attuale allenatore della Roma.
Sarà strano per entrambi, ma ora come allora sono due grandi uomini di sport e senza dubbio tutto è superato.

Vediamo ora quelle che potrebbero essere le scelte dei due allenatori.

Diciamolo chiaro: indovinare le formazioni di Luis Enrique è più facile di fare un 6 al superenalotto.
Il tecnico asturiano ha sempre tirato fuori qualche sorpresa, e nulla filtra mai ai giornalisti. Non fosse altro perché lui non tiene in ritiro i suoi giocatori. Fornisce loro la lista dei convocati la mattina della partita e la formazione addirittura solo un ora prima della gara.
Proviamoci comunque.
Partiamo, come nei problemi di difficile risoluzione, dai termini noti. Lobont, Totti, Rosi e Kjaer non saranno della gara. Difficilmente lo sarà anche Miralem Pjanic, centrocampista offensivo interessantissimo.
Il modulo dovrebbe essere un 4-3-3 in linea, ma nulla vieta di aspettarsi un trequartista dietro a due punte come è avvenuto nelle vittoriose gare della Roma.
In porta andrà Stekelenburg.
La difesa a 4 sarà formata da Cassetti a destra e Josè Angel a sinistra. I due centrali verranno fuori da un ballottaggio a 3 tra Juan, Burdisso e Heinze.
Ad oggi i favoriti sono Burdisso e il brasiliano Juan.
A centrocampo, sicuri del posto sono De Rossi, davanti alla difesa, e Gago, che agirà da mezzo sinistro. Accanto a loro dovrebbe esserci anche Simone Perrotta, che tuttavia resta in ballottaggio con Pizarro.
In attacco le soluzioni sono tante.
La più accreditata dai media è un attacco a tre in linea con Borini a destra, Osvaldo centrale e Bojan a sinistra.
Tuttavia le soluzioni sono molteplici.
Lamela e Borriello, infatti, nelle ultime gare hanno ben figurato e anche loro sono in lizza per una maglia.
Se poi a sorpresa Luis Enrique volesse schierare il 4-3-1-2 mettendosi a specchio rispetto al Milan, potrebbe rispolverare Fabio Simplico nel ruolo di trequartista dietro a due punte, che a quel punto sarebbero Osvaldo e Bojan.

Allegri, dal canto suo, oltre ad essere sull’attenti per la nascita di suo figlio, ha le idee abbastanza chiare.
Non ci saranno, come di consueto, Pato (rientrerà al top dopo la sosta), Gattuso e Flamini. Pochissime speranze anche per Antonini e Seedorf. E la sensazione è che nemmeno stavolta anche Pippo Inzaghi verrà convocato.
Guardando anche le scelte operate contro il Parma, la formazione appare fatta. Rimane solo qualche piccolo dubbio. Andiamo con ordine.
Il 4-3-1-2 di Allegri vedrà Abbiati in porta. Da lui ci si aspetta una vera riscossa.
A destra agirà Abate, mentre la coppia centrale sarà quella delle grandi occasioni: Thiago Silva e Sandro Nesta. A sinistra dovrebbe rientrare Gianluca Zambrotta.
A centrocampo, Van Bommel, che ha riposato, riprende il suo posto davanti alla difesa. Ai suoi lati Alberto Aquilani e Mister tripletta Antonio Nocerino.
Da una tripletta ad un'altra: a trequarti giocherà Kevin Prince Boateng.
Davanti il vero dubbio. Il solito. Chi vicino ad Ibra ? Cassano, nonostante l’ottima prova anche mercoledì, è apparso abbastanza stanco. La partita, poi, sembra più adatta alle caratteristiche di Robinho. Per cui, potrebbe essere lui il favorito nella mente di Allegri per la gara con la Roma.

Domani in campo anche il Napoli, a Catania, e Juve ed Inter, che si affrontano.
Giornata complicata per le big del campionato, dunque.
Se riusciremo a venire a capo della complicata gara con la Roma, non solo raggiungeremmo i 17 punti ottenuti nella scorsa stagione a questo punto, non solo andremmo a guadagnare su almeno due avversari per il titolo (Roma e almeno una tra Inter e Juve, se non tutte e due. E il Napoli a Catania…), non solo andremmo probabilmente nei primi due posti della graduatoria, ma daremmo un segnale forte a tutto il Campionato.

Il segnale che vogliamo vedere da qualche settimana : “Tremate, il Milan, i Campioni d’Italia sono tornati!”.
Speriamo vada tutto bene. Deve andare bene.
Che la rincorsa non si fermi!
Forza Ragazzi!

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